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Milano, niente Ambrogino d’oro a Berlinguer. I promotori: “Il Pd lo usa solo come santino elettorale”. I dem: “Polemiche insensate”

La decisione di non assegnare l’Ambrogino d’oro alla memoria a Enrico Berlinguer provoca polemiche roventi a Milano. A candidare lo storico segretario del Partito comunista italiano era stato il collettivo che gestisce il sito enricoberlinguer.it. Anche Fratelli d’Italia aveva fatto sapere di sostenere l’iniziativa. Alla fine, però, il consiglio comunale non ha considerato il nome di Berlinguer per la massima onorificenza assegnata dal capoluogo lombardo. Il fatto che a Palazzo Marino il centrosinistra sia maggioranza ha provocato le proteste dei proponenti che avevano accusato il Pd di voler “appropriarsi della figura di Enrico Berlinguer, mettendone gli occhi sulla tessera senza mettere in pratica nulla della sua lezione, ma limitandosi a sventolarlo come un santino elettorale“.

Critiche alle quali ha replicato Beatrice Uguccioni, capogruppo dei dem in consiglio comunale. “Le candidature agli Ambrogini sono pensate per riconoscere il valore di persone che abbiano un legame stretto con la città e che a Milano o per Milano, attraverso le loro virtù personali o professionali, abbiamo agito quotidianamente lasciando un segno nella comunità”, scrive la consigliera sulla sua pagina social. “Berlinguer – aggiunge – è una indiscussa figura di rilievo storico per la Repubblica Italiana e non solo; una figura riconosciuta ormai da tutti, anche tra i suoi ex avversari politici, per l’altissima caratura politica e istituzionale. Per questo a Milano il centrosinistra ha deciso, alcuni anni fa, di dedicargli una piazza. Ma gli Ambrogini, come detto prima, cari finti scandalizzati, sono un’altra cosa”. Secondo Uguccioni “l’insesata polemica” su Berlinguer è stata sollevata “per avere un minimo di visibilità sui social o sui giornali”.

Accuse che provocano la controreplica dei gestori del sito enricoberlinguer.it: “Anzitutto la piazza a Milano intitolata nel 2012 è frutto sempre di una nostra petizione del 2011, accolta dall’allora Assessore all’Urbanistica Lucia De Cesaris, che ringraziamo anche in questa occasione per la sensibilità sul tema. Anche all’epoca ci fu chi protestava perché Berlinguer non c’entra nulla con Milano“, scrivono sul portale. Ricordando la motivazione dietro alla candidatura del segretario comunista: “Proprio perché non basta essere legati in qualche modo a Milano, ma bisogna aver fatto qualcosa per la città per meritarsi l’Ambrogino d’oro, solo chi ha una vasta conoscenza della biografia di Enrico Berlinguer come noi sa che la sua carriera politica nel Pci iniziò proprio a Milano, quando venne inviato da Togliatti a dirigere il Fronte della Gioventù, organizzazione unitaria della Resistenza, impegnata poi nella ricostruzione della città. Un fatto, questo, che si ritrova nelle tre principali biografie scritte sull’ex-Segretario del Pci, quelle di Giuseppe Fiori, Chiara Valentini e Francesco Barbagallo“. In ogni caso quest’anno l’Ambrogino alla memoria è stato assegnato ai Piccoli Martiri della strage di Gorla e i loro genitori, di cui quest’anno ricorrono gli 80 anni. “Il centrosinistra milanese – continuano i promotori della candidatura – è pienamente legittimato ad agire come meglio crede. Eviti però di provare a scaricare su di noi la responsabilità politica della cosa”.

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