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Ucraina, Tajani si dissocia da Francia e Gb: con Kiev, ma non manderemo soldati italiani a combattere

Con Kiev sempre più in difficoltà di fronte alla superiorità numerica e tecnologica degli uomini della Federazione che continuano ad avanzare nel Donetsk e preparano la riconquista totale del Kursk. E tra le opzioni sul tavolo di Francia e Gran Bretagna, sul quale rimane l’istanza più estrema, già ventilata da Emmanuel Macron nei mesi scorsi: inviare le truppe dei due Paesi a combattere sul suolo ucraino, a fronte della situazione bellica in Ucraina e delle decisioni enucleate da Londra e Parigi al tavolo della discussione, il nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si dice fermo sulla posizione riguardo all’Ucraina e non solo di un’«Italia è protagonista, al centro del dibattito politico internazionale».

E dall’Ucraina alla linea di fuoco del Medio Oriente, il titolare della Farnesina rilancia: «Aggreghiamo, discutiamo e cerchiamo di lavorare tutti insieme per un cessate il fuoco in Libano e a Gaza. L’obiettivo è quello della pace in Medio Oriente, ma anche in Ucraina. Quindi grande impegno».

G7, Tajani: «L’Italia protagonista. Lavoriamo per la pace in Mo e in Ucraina»

Coi venti di guerra su cui altri Paesi soffiano puntando all’intervento in prima linea, il ministro Tajani ai microfoni del Tg2, al suo arrivo ad Anagni per la ministeriale G7 ribadisce con vigore la linea italiana sul fronte aperto di Kiev:

Ucraina, Tajani netto: «Non invieremo soldati italiani a combattere»

«Noi non invieremo nessun soldato a combattere in Ucraina. Aiutiamo politicamente, finanziariamente, militarmente il Paese guidato da Zelensky, inviando materiale militare, ma non manderemo soldati italiani a combattere in Ucraina». E lo ribadisce a maggior ragione a Fiuggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani, commentando la notizia riportata da Le Monde secondo cui Gran Bretagna e Francia sarebbero pronte a prendere in considerazione l’opzione di un intervento militare diretto nella guerra in corso tra Ucraina e Russia.

«L’Italia resta contraria: dobbiamo evitare l’escalation»

Confermando la sua linea nel ribadire: «Noi dobbiamo evitare un’escalation. La Russia si sta assumendo una grave responsabilità facendo combattere i soldati nordcoreani e arruolando houthi», ha precisato Tajani in un punto stampa a margine del G7. Dunque, mentre il conflitto in Ucraina entra in una nuova fase di escalation, e le discussioni sull’invio di truppe francesi e britanniche e di società di difesa private in Ucraina riprendono vigore “diplomatico” e “militare”, sulla proposta l’Italia ribadisce la sua contrarietà. E il ministro Tajani ribadisce  e argomenta a chiare lettere la sua contrarietà: «Dobbiamo evitare l’escalation. Serve lavorare per una de-escalation e per una pace giusta».

 

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