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Scritte contro la polizia a Padova, polemiche e solidarietà alle forze dell’ordine

“L’unico sbirro buono è lo sbirro morto” seguito dal cerchio con la saetta, simbolo degli antagonisti. È il messaggio comparso ieri mattina sul muro della palazzina che si trova proprio davanti alla questura, in piazzetta Palatucci.

Una scritta che tra l’altro si aggiunge a uno striscione, sempre esposto davanti alla questura e firmato con il logo degli antagonisti, questa volta in riferimento alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne: “Mi proteggono le mie sorelle non la polizia!”

«Un inaccettabile incitamento all’odio verso le forze dell’ordine», ha denunciato il sindacato Fsp Polizia che ha espresso il proprio sdegno e la più ferma condanna per il «vile atto di vandalismo».

Le reazioni

«Questa frase non è solo un incitamento all’odio ma un’offesa intollerabile a tutte le donne e uomini in divisa che ogni giorno lavorano con dedizione, spesso a rischio della propria vita, per garantire la sicurezza e la legalità nel nostro Paese», ha sottolineato Luca Capalbo, segretario provinciale Fsp Polizia.

«Tali gesti, frutto di un linguaggio di odio e disprezzo verso chi rappresenta lo Stato, non solo minano il rispetto per le istituzioni democratiche, ma colpiscono profondamente il morale di chi, con sacrificio e senso del dovere, opera per il bene comune. Ribadiamo con forza che non ci faremo intimidire da chi cerca di alimentare divisioni sociali e di delegittimare l’operato delle forze dell’ordine. Auspichiamo che i responsabili di questo gesto vile vengano identificati al più presto e chiamati a rispondere delle loro azioni».

Per tutta la giornata di ieri si sono susseguite le reazioni politiche. «Onore alle forze dell’ordine: la nostra solidarietà a tutti gli agenti che lavorano quotidianamente per la sicurezza dei cittadini e non si faranno intimidire da chi alimenta questo clima di livore contro gli uomini e le donne dello Stato. Auspichiamo massima condanna da ogni parte politica», ha commentato il deputato leghista Alberto Stefani.
«Esprimiamo piena vicinanza alle donne e agli uomini della polizia di Stato in forze presso la questura di Padova, oggetto di un attacco barbaro e vile», hanno detto il senatore Andrea Ostellari e il deputato Nicola Molteni, rispettivamente sottosegretario di Stato alla Giustizia.

La solidarietà della politica

«Chiediamo a tutte le istituzioni di condannare in modo inequivocabile questo gesto. Di fronte a un affronto così spudorato non possono esistere distinguo: la politica stia dalla parte dei servitori dello Stato, divenuti bersaglio di pochi e rumorosi antagonisti e collabori a isolare i nemici della democrazia verso i quali, troppo spesso, una certa sinistra ha dimostrato un’inspiegabile indulgenza».

Il sindaco Sergio Giordani è intervenuto a riguardo: «Sono gravissime le scritte deliranti e inaccettabili apparse davanti alla questura di Padova. Solidarietà totale da parte mia e di tutta la giunta comunale alla polizia di Stato. Le istituzioni democratiche e chi le ha a cuore non si faranno intimidire da queste vili intimidazioni».
Franco Corti, segretario del Pd: «Esprimo a nome di tutto il Partito Democratico della città di Padova la più ferma condanna per le frasi minacciose e gravi comparse davanti alla questura di Padova» E poi:«Devo constatare che qualcuno come Ostellari ha scelto di usare anche un’occasione così seria per fare sterili polemiche, un atteggiamento che si qualifica da sé ed esprime scarso senso delle istituzioni».

Infine Elisabetta Gardini, parlamentare di Fratelli d’Italia: «Totale solidarietà alle donne e agli uomini in divisa. Il vile messaggio comparso sul muro della questura di Padova è un insulto inaccettabile a chi rischia la propria vita per difendere la comunità».

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