Inaugurato il nuovo asilo a Tavagnacco, Bordin: «Questa struttura è un modello di investimento per il Fvg»
TAVAGNACCO. “L’inaugurazione di questa struttura rappresenta un momento di grande orgoglio per tutta la nostra comunità regionale. L’integrazione di tecnologia avanzata, efficienza energetica e design partecipativo dimostra come sia possibile coniugare innovazione e benessere, proponendo un modello replicabile in tutta la Regione. Questa realizzazione, resa possibile grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, costituisce un esempio virtuoso di come obiettivi ambiziosi possano essere raggiunti attraverso un impegno congiunto”
Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio Regionale Fvg, Mauro Bordin, che, poco dopo il taglio del nastro ha accusato un lieve malore ed è stato trasportato per accertamenti in ospedale a Udine in ambulanza.
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Il nuovo asilo
Sul posto per l’inaugurazione del nuovo asilo, i cui lavori erano iniziati a fine 2022, il consigliere regionale Moreno Lirutti, il sindaco di Tavagnacco, Giovanni Cucci, il sindaco di San Daniele Pietro Valent. Presenti per l’occasione anche Casimiro Fornasiero, Presidente di HSE, e Giorgio Golinelli, Amministratore Delegato di HSE (Hera Servizi Energia), l’azienda che ha realizzato il progetto di riqualificazione dell’edificio rendendolo della massima classe energetica ottenibile, ovvero A4 NZEB, grazie all’affidamento con partenariato pubblico privato (PPP).
“Il nuovo asilo di Tavagnacco non è soltanto una struttura scolastica, ma rappresenta un investimento strategico e lungimirante, che pone i nostri bambini al centro, offrendo loro un ambiente accogliente, sicuro e stimolante. Questo progetto innovativo – ha ribadito il presidente del CR- incarna i valori che dobbiamo perseguire per il futuro: attenzione all’ambiente, sostenibilità energetica e un’educazione di qualità per i nostri bambini”.
L’edificio nZEB (near Zero Energy Building) è uno dei primi di questa tipologia. Grazie alle moderne soluzioni, sarà possibile ridurre i consumi energetici fino al 75%, evitando così l’emissione di circa 11 tonnellate di CO2 all’anno nell’atmosfera. Il nuovo istituto è passato infatti da un consumo energetico pari a 80 MWh all’anno a 20 MWh all’anno.