Sosta selvaggia, a Treviso 10mila multe in undici mesi
Oltre diecimila multe per divieto di sosta in undici mesi di controlli della polizia locale. Precisamente 10.017 sanzioni. Un numero che è una doppia notizia: da una parte rappresenta un record assoluto, dall’altra dimostra come la sosta selvaggia sia ancora una grande piaga.
La task force
In una città in cui il traffico è una emergenza, i parcheggi pochi per gestire la mole di pendolari a quattro ruote, gli autobus meno sfruttati di quanto si spererebbe, i pirati della sosta sono una realtà quotidiana.
Certo va messa in conto anche una buona dose di maleducazione automobilistica, che spinge alcuni ad approfittare «temporaneamente» delle piste ciclabili come se fossero parcheggi, e altri a sistemarsi «al volo» in assoluto divieto per non voler fare due passi.
Ma tant’è, di auto parcheggiate dove non si dovrebbe, almeno nell’ultimo anno, i vigili ne hanno beccate una media di trenta al giorno.
Merito soprattutto della task force costituita nel 2022, quando comparvero le giubbe fluo degli ausiliari del traffico facendo capire che la musica era cambiata (oltre mille sanzioni nei primi due mesi di attività). Ma va messo in conto anche un lavoro mirato della polizia locale.
«Le sanzioni le fanno infatti anche gli agenti coordinati da un ufficiale che raccoglie le varie segnalazioni e organizza i servizi esterni» sottolinea il comandante della polizia locale Andrea Gallo evidenziando come «gli agenti assunti negli ultimi anni, oltre ad aver potenziato la presenza nei quartieri, sono stati impiegati anche per controlli soste e controlli strada».
I numeri
Di qui le oltre diecimila sanzioni staccate fino ad oggi nel territorio del Comune di Treviso, il doppio di quelle che vennero fatte nel 2022 – quando venne avviata la task force – che furono 4. 978; ma il quadrupolo di quelle fatte l’anno scorso (2. 541 divieti di sosta accertati e sanzionati), un calo anomalo che non ha spiegazione ufficiale ma solo – a voler guardare – una concomitanza con l’anno delle elezioni amministrative.
Ad ogni modo, mai si registrarono numeri così alti in città.
Le zone rosse
«Quest’anno anche a seguito di numerose sollecitazioni pervenute da residenti e utenti, sono stati potenziati controlli e questo giustifica un incremento delle sanzioni» evidenzia Gallo.
Il ricorrere del problema è tale da aver indotto il comando a spostare in strada, a caccia dei pirati della sosta, anche agenti solitamente impiegati in ufficio.
In città ci sono diverse zone rosse, alcune in cui la sosta pirata è cronica ma temporanea (l’uscita delle scuole in viale D’Alviano) e per questo – per quanto fastidiosa – poco perseguita o dissuasa, altre in cui è una costante.
Ne fanno parte soprattutto le aree a disco orario fuori mura, sotto il cavalcavia della stazione, nelle zone esterne al centro. Ma non mancano poi i divieti di sosta assoluti, ovvero le auto parcheggiate dove gli stalli nemmeno esistono. Questo perché, come detto, le auto sono tantissime, gli spazi pochi.
E la voglia (e la possibilità) di pagare sempre meno.