I sindacati isontini sulla chiusura della superstrada slovena H4: a rischio 60 aziende dell’indotto
Non solo riverberi negativi sull’autoporto della Sdag. Ma anche sull’indotto delle maestranze che si traduce in 60/70 aziende collegate per circa 300 dipendenti.
La prossima chiusura della superstrada slovena H4 riempie di preoccupazione anche i sindacati. Lo si è capito, a chiare lettere, nel corso di un incontro che si è svolto negli uffici della direzione della Sdag: una riunione, definita «informativa», tra l’amministratore unico della società di gestione dell’autoporto Giuliano Grendene e i rappresentanti sindacali territoriali confederali Andrea De Luca per la Cgil, Michela Anastasio a rappresentare la Cisl, Giandomenico Altieri portacolori della UilTucs e Adriano Giacomazzi per la Fisascat. Presenti anche le Rsu/Rsa di Cgil, Cisl e Uil.
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«La riunione - spiegano le forze sociali - è stata richiesta per avere un riscontro diretto sulla situazione che preoccupa la realtà economica non solo di Gorizia, ma di tutto il territorio isontino per l’impatto negativo sulla viabilità che sarà causato dalla chiusura, per diciotto mesi, da febbraio 2025 dell’autostrada slovena H4 verso e dal valico di Sant’Andrea per il trasporto pesante».
La situazione illustrata ha portato le forze sindacali locali a verificare quali soluzioni e quali alternative momentanee possano essere attuate per far sì che l’impatto su Sdag e l’indotto possa essere ridotto al minimo per garantire il funzionamento del sistema autostradale e logistico regionale e per tutelare il tessuto produttivo del territorio. «Oltre a Sdag - hanno insistito - l’indotto delle maestranze riguarda 60/70 aziende collegate per circa 300 dipendenti, senza tener conto delle realtà regionali del trasporto leggero: personale per il quale sarà richiesta la salvaguardia occupazionale».
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A breve, ci sarà un summit a Lubiana che interesserà i vertici ministeriali e i tecnici interessati per dipanare tutti i nodi cruciali cercando di assicurare all’attività logistica territoriale valide alternative. L’incontro si è concluso con l’impegno di riaggiornarsi dopo il tavolo internazionale.
Sul tema interviene anche il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti. Non fa tanti giri di parole. «Il comportamento delle autorità slovene sulla vicenda della chiusura della superstrada H4 è da stigmatizzare per la completa mancanza di collaborazione nei confronti delle autorità slovene locali e italiane - rimarca -. Riteniamo sia necessario un interessamento diretto del ministro Tajani per sbloccare una situazione che assume ogni giorno di più contorni molto seri per le relative conseguenze economiche. La collaborazione transfrontaliera si dimostra con i fatti, non con le parole di circostanza». —
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