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L’esperienza di Annamaria e l’entusiasmo di Elisa: il mix vincente del Cossar

A dividerle ci sono un bel po’ di anni, esperienze, passioni, interessi e chissà quant’altro ancora. Ad unirle, però, sono dedizione, impegno, capacità e, non da ultimo, il voto all’esame di maturità. Perchè Elisa Catanzaro e Annamaria Sessi sono entrambe, da pochi giorni, ex studentesse dell’istituto professionale “Cossar – Da Vinci”, e si sono diplomate con il massimo dei voti, il 100. Di Annamaria abbiamo scritto qualche giorno fa: la sua è la storia affascinante di chi ha voluto tornare a studiare in età matura arrivando a prendere il secondo diploma a 79 anni.

Elisa, invece, è stata una delle eccellenze del giovane indirizzo “Cultura e spettacolo”, uno dei fiori all’occhiello dell’istituto, pensato per formare i futuri protagonisti, dietro le quinte, delle produzioni televisive, cinematografiche o artistiche.

Elisa ha scelto questo indirizzo proprio per assecondare una delle sue grandi passioni: la fotografia. Fin da piccola amava immortalare scenari e persone, animali e dettagli con la sua macchina fotografica, e ora può davvero sognare che questo diventi per lei anche un lavoro. «Mi piacerebbe girare il mondo, raccontare con le mie immagini, foto e video, le persone che vivono in luoghi lontani – racconta Elisa, che dedica il 100 alla professoressa Milena Catalano-. Non a caso la mia materia preferita era proprio Laboratorio di fotografia».

La studentessa - che pratica anche danza con l’associazione Movartex, canto con la Casa delle Arti ed equitazione cavalcando il suo amato Amin al maneggio di Mossa -, ha vissuto con una certa tranquillità l’esame, e oggi prova già anche un pizzico di nostalgia per la scuola che deve lasciare, assieme alla curiosità per il futuro.

E a proposito di futuro, non ha intenzione di fermarsi Annamaria Sessi, 100 all’indirizzo Socio sanitario delle serali del “Cossar – Da Vinci”: dopo l’estate inizierà a seguire assieme alla compagna di banco Debora Bizai il corso di assistente sanitario all’Università di Gorizia. «Il mio primo diploma fu in ragioneria, e questo esame è stata evidentemente tutta un’altra storia, perché oggi viene richiesto di collegare tutte le materie, cosa che allora non accadeva – racconta -. Le mie emozioni? Devo dire che quando si affronta una prova come questa, un po’ di ansia c’è sempre, e io in quel momento mi sentivo come una bambina. Questo diploma è nato quasi per gioco, per imparare qualcosa di nuovo, ma poi è stato una bellissima avventura. Devo ringraziare mio figlio, che ha compreso e apprezzato lo spirito che mi ha guidata in questi anni».

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