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Alex de Minaur ammette dopo il ko contro Sinner: “Giocare contro di lui è come fare un puzzle complicato”

E sono nove. L’australiano Alex de Minaur si è dovuto ancora una volta arrendere alla straordinaria solidità e classe di Jannik Sinner nella semifinale di Coppa Davis 2024 a Malaga (Spagna). Nel secondo singolare andato in scena quest’oggi in Andalusia, il n.1 del mondo ha dettato legge contro il n.9 ATP, ottenendo la nona affermazione in altrettanti scontri diretti.

Ci ha provato con tutto se stesso de Minaur, esprimendo un grande tennis, ma alla fine la differente cilindrata di Jannik è stata palese. È un po’ così che si giustifica il 6-3 6-4 del confronto, che ha assicurato all’Italia la qualificazione all’atto conclusivo di Davis contro l’Olanda. Ne ha parlato l’aussie in conferenza stampa e la sua analisi è stata estremamente lucida.

Non è mai facile giocare contro il numero 1 del mondo. Sta giocando con molta fiducia. È stata una partita difficile e ho avuto alcune occasioni. Ma del resto, se ha vinto un milione di partite quest’anno non è senza motivo. È stata dura, ci sono cose da migliorare, spero che la prossima volta avrò più opportunità“, ha raccontato de Minaur davanti ai microfoni.

Descrivendo la sensazione che si prova nell’affrontare Jannik, ha sottolineato: “È come cercare di fare un puzzle che non molte persone sono riuscite a completare. Questo è probabilmente il modo migliore per descriverlo. La sua velocità e consistenza di palla gli permettono di non perdere la concentrazione durante il gioco. Quindi se vuoi andare là fuori e batterlo, dovrai esprimere il tuo miglior tennis. Soprattutto nei punti importanti bisogna fare uno step in avanti. Ha una grande solidità e nei momenti topici gioca sempre al meglio“.

Al termine della partita, si è notato de Minaur scagliare con rabbia a terra la racchetta e l’australiano è tornato sull’episodio: “In questo momento me ne pento, ma è stato frutto di quello che sentivo. Quando si è in campo, ognuno di noi cerca di dare tutto se stesso e in questa competizione lo è maggiormente perché non giochi solo per te stesso, ma anche per i tuoi compagni e il Paese. Mi sarebbe piaciuto dare qualcosa in più, ma anche per qualche problema fisico in questa stagione non è stato possibile. Pensiamo all’anno venturo per fare ancora meglio“.

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