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Tram, 7 padovani su 10 giustificano i cantieri

I cantieri danno fastidio, ma l’idea di avere presto altre due linee del tram in un sistema che raggiunge i punti nevralgici della città, permette ai padovani di sopportare qualche ingorgo e le deviazioni dovute ai lavori.

È quello che emerge dal secondo sondaggio commissionato dalle imprese costruttrici del Sir3.

Rispetto alla rilevazione di marzo c’è una maggiore percezione della viabilità: più della metà dei 600 intervistati hanno dato giudizio positivo, contro il 40% di 8 mesi fa.

L’indagine – realizzata dall’istituto Intwig – conferma anche elevato l’apprezzamento per il tram dai passeggeri, con l’87% che si dice soddisfatto.

I dati sono stati raccolti a fine settembre, dopo l’inizio delle scuole e con diversi cantieri aperti durante l’estate. Se a marzo gli interventi principali erano concentrati sull’asse del Sir3 (la seconda linea dalla stazione a Voltabarozzo) e in tratte poco impattanti, da settembre sono in corso diversi interventi relativi al Sir2 (Rubano-Vigonza), in particolare sui sottoservizi.

In estate sono stati realizzati anche alcuni cantieri per le nuove piattaforme in via Piovese, all’incrocio tra via Sografi e via Forcellini, all’incrocio tra via Gozzi e via Trieste, alla stazione e in via Tommaseo.

«Il fatto che i dati siano sostanzialmente gli stessi è per noi una conferma del fatto che i cantieri e i lavori sono organizzati in modo preciso e che lo sforzo quotidiano da parte nostra e delle imprese di impattare il meno possibile sulla cittadinanza porta risultati tangibili – sostiene l’assessore alla mobilità Andrea Ragona – La fotografia generale della situazione continua ad essere positiva, ma siamo consapevoli che nei prossimi due anni la città vivrà una trasformazione importante che avrà impatto sulla vita di tutti».

Sfogliando i dati emerge come stia aumentando anche la consapevolezza nei cittadini: l’88% è a conoscenza del progetto, contro il 76% di marzo.

La percezione dei nuovi lavori è abbastanza positiva, ma la quota di cittadini che ritiene forte l’impatto sulla propria zona di residenza cresce. Segno che la pazienza c’è, ma ha un limite.

Rimane altrettanto elevata la disponibilità dei cittadini a tollerare disagi adesso, pur di ottenere un vantaggio nei trasporti in futuro: «Stiamo andando verso una città più sostenibile e che si muove in modo più veloce ed efficiente – aggiunge il vicesindaco Andrea Micalizzi – Sono dati che ribadiscono un quadro indubbiamente positivo, con una percentuale del 75% di persone disponibili a sostenere disagi oggi a fronte di un vantaggio futuro. I cittadini sono consapevoli delle complessità, evidenti e non sono nascoste, ma hanno compreso lo spirito che accompagna questi interventi per una città migliore, più connessa, attenta all’ambiente e veloce».

A soffrire molto i cantieri sono però le realtà commerciali: «La nostra attenzione deve essere comunque massima per essere concretamente affianco delle realtà economiche che si affacciano sulle strade interessate dai lavori – risponde l’assessore al commercio Antonio Bressa –. Per questo motivo abbiamo stanziato 1,7 milioni di euro (tra sconti su Tari e occupazione suolo pubblico, ndr) che inizieremo ad erogare da gennaio. È fondamentale tenere aperto un dialogo costante con le associazioni di categoria e gli operatori economici per attraversare insieme questo periodo di transizione».

No rotaie: «È contento solo chi abita lontano dalle ruspe»

«Parliamo di 600 persone su 210.123 residenti, quindi un campione dello 0,29%. Non so quanto sia credibile, ma in ogni caso dalla stessa indagine emerge come l’uso dell’autobus non sia calato rispetto a quello del tram. Quindi continuo a chiedermi perché investire 600 milioni di euro in un mezzo obsoleto che non ha allontanato l’interesse verso l’autobus e i mezzi privati in 17 anni di attività».

Liliana Gori, leader dell’associazione “No Rotaie” interpreta così i numeri emersi dal sondaggio di Intwig, considerato però troppo poco per far affiorare concretamente il parere dei padovani: «Non dimentichiamo che dove passa il Sir1 sono state disattivate molte linee di bus togliendo all’utenza l’alternativa – prosegue Gori – Appare più chiaro che l’investimento sul trasporto pubblico padovano doveva essere orientato verso i moderni bus elettrici, con corsie preferenziali e senza devastazione del territorio e abbattimento di centinaia di alberi di significativo fusto. Per quanto riguarda i lavori d’impatto sulla linea del tram, lo stesso sondaggio evidenzia che il 66% degli intervistati è scontento, mentre un 33% dichiara che non cambia nulla per loro. È intuibile che questi ultimi sono persone non interessate dai percorsi dei cantieri poiché, presumibilmente risiedono, lavorano o studiano in altre zone».

Anche sulle aspettative, Gori è disfattista: «Non siamo convinti che questi risultati sarebbero stati gli stessi oggi, perché abbiamo riscontrato una scarsa comunicazione dettagliata dei progetti. Più volte ho assistito a incontri organizzati dal Comune in cui le notizie fornite al pubblico apparivano più propagandistiche, tanto è vero che i cittadini e molti negozianti si rivolgono alla nostra associazione per avere notizie più precise».

Il presidente di Ascom Patrizio Bertin è sempre stato favorevole al tram, ma anche molto critico nella gestione dei cantieri: «Anche noi abbiamo fatto un sondaggio a settembre ed è emerso quello che sostengo da sempre, e che anche da questo viene fuori: il tram piace, ma i disagi sono troppi – commenta Bertin – La gestione dei lavori è oggettivamente disastrosa e noi siamo molto preoccupati in vista del Natale. Finalmente siamo stati coinvolti un po’ di più dall’amministrazione e insieme stiamo cercando soluzione per l’accessibilità del centro nel prossimo mese».

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