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Venezia, un’onda blu in campo contro la violenza di genere

Un fiume umano di colore blu, un'onda di solidarietà e speranza si è fatta portavoce di un messaggio universale: eliminare ogni forma di violenza contro le donne.

Questa la performance collettiva che ha visto, questa mattina, oltre 100 persone vestite di blu riunirsi in Campo Santa Maria Formosa in occasione del trentennale dello Sportello Antiviolenza del Comune di Venezia per dire di no alla violenza di genere.

L'iniziativa dal titolo: “Un'Onda Umana Contro la Violenza di Genere - A Human Wave Against Gender Violence”, ideata dall'artista Elena Tagliapietra, rientra nel programma del Novembre Donna 2024.

La violenza di genere fenomeno trasversale

«Desidero esprimere un grande ringraziamento a Elena Tagliapietra per aver deciso, attraverso il suo talento creativo ed artistico, di sostenerci nell’importante lotta alla violenza di genere, in un anno particolarmente significativo». Queste le parole della presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, che ha poi sottolineato quanto la violenza di genere sia un fenomeno trasversale che riguarda tutte e tutti senza esclusioni, rispetto al quale non bisogna mai voltarsi dall’altra parte o abbassare la guardia.

«Fare rete, dare supporto e aiuto concreto alle donne vittime di violenza», ha aggiunto Damiano, «agire su più livelli quali la scuola, la famiglia, le istituzioni e la società civile attraverso un solido patto educativo, formativo, sociale e culturale, restano la chiave per far sì che questa terribile piaga venga arginata il più possibile».

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L'evento, organizzato in collaborazione con il Comune di Venezia, la Presidenza del Consiglio comunale e con il supporto di Europe Direct Venezia e Hotel Ruffini Palace, non è solo un atto artistico, ma anche un richiamo alla memoria e all'azione, arricchito dal contributo storico dello scrittore Alberto Toso Fei i cui racconti sono stati divulgati ai partecipanti, per scoprire come le donne veneziane del Cinquecento abbiano gettato le basi per l'emancipazione, rivendicando il diritto all'istruzione e all'autodeterminazione.

L’artista: «Tema spesso nel silenzio»

«È il mio modo di dare voce», ha commentato l'artista, «a un tema che mi sta profondamente a cuore che tocca la vita di tante persone, spesso nel silenzio. Vestendoci di blu e formando un grande fiume umano, vogliamo gridare, senza bisogno di parole, che la violenza di genere deve finire». Elena Tagliapietra è già nota per aver coinvolto la cittadinanza in installazioni artistiche di grande impatto, come quella realizzata in Piazza San Marco con mille veneziani, dimostrando come l'arte possa diventare un mezzo potente di partecipazione e riflessione collettiva.

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