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Uccise un cane insieme a un amico: mesi di volontariato cancellano il reato

Strangolarono il cane Kaos con il suo stesso guinzaglio. Michael Ragazzo, uno dei due imputati per uccisione di animale in concorso, ha estinto il reato, facendo per bene i lavori di pubblica utilità, che avevano sospeso il processo a suo carico. Sedici ore al mese per otto mesi: volontariato al Comune di Belluno, in favore della comunità.

È arrivata in tribunale la relazione positiva dell’Ufficio per l’esecuzione penale esterna e la Procura della Repubblica ha chiesto una sentenza di non doversi procedere e il giudice Paolo Velo ha deciso di conseguenza, dopo il risarcimento danni di 50 euro a testa per il proprietario del pitbull Amine Bendaoud; Animali Movimento Antispecista bellunese; Apaca, Associazione Protezione animali e cani abbandonati; Oipa Italia Odv ed Earth . Non resterà traccia sulla fedina penale del 33enne di Agordo.

Aveva scelto la stessa soluzione per i fatti della sera del venerdì santo 2019 il coimputato Daniele Porta, dopo essere stato dichiarato capace d’intendere e volere da parte dello psichiatra Tullio Franceschini. Si arriverà alla stessa sentenza, in caso di messa alla prova fatta come si deve. Ragazzo era difeso dall’avvocato Gianluca Nicolai, mentre Porta da Jenny Fioraso.

I fatti sono avvenuti nel parcheggio del Super W di Agordo. Bendaoud era stato ripetutamente morsicato dal proprio animale. Il cane era inferocito dopo il passaggio di un esemplare femmina e non poteva seguire il proprio istinto, perché tenuto al guinzaglio. C’è un video chiaro girato con un telefonino, che mostra tutto quello che è successo e un’autopsia, che spiega i motivi della morte: strangolamento con la corda dello stesso guinzaglio. Gli è stata spezzata la trachea.

Come detto, Kaos si era rivoltato contro il suo proprietario, ma da quanto si capisce i tre non intervengono per difendere il giovane marocchino, semmai con lo scopo di uccidere un animale non cattivo, ma senz’altro impegnativo. Due sono stati ritenuti responsabili, mentre uno non deve aver agito con questo scopo pur essendo inquadrato, sotto gli occhi di un certo numero di clienti del negozio addobbato a festa per l’imminente Pasqua, che assiste alla scena, ma non fa nulla. O magari non può fare nulla per lo spavento o perché non fa in tempo.

La terribile scena finale della soppressione di Kaos era stata preceduta da una baruffa, all’altezza della Coop, nell’area della stazione degli autobus di via Insurrezione e la situazione è velocemente degenerata.

Due sono finiti a processo e hanno definito o stanno per definire la loro posizione. Le parti civili erano costituite con gli avvocati Marzia Ianese, Enrico Tiziani, Marinella Pasin, Valentina Coppola e Anna Polifroni.

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