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Bluesky, il rivale di X, finisce nel mirino della Commissione UE

Se Atene piange, Sparta non ride. Abbiamo più volte messo l’accento, negli ultimi tempi, sulla severità della Commissione Europea (tra Digital Services Act, Digital Markets Act, regolamento sul copyright e AI Act) rispetto alle grandi piattaforme americane che si occupano di digitale. In effetti, i volumi di queste aziende di Big Tech e la rilevanza che queste ultime hanno nella nostra vita di tutti i giorni impongono una riflessione supplementare e una maggiore regolamentazione per evitare che assumano tratti monopolistici. Tuttavia, ci sono due considerazioni da fare: per quanto l’Europa sia severa, farà fatica a modificare gli atteggiamenti delle grandi aziende che spopolano sugli altri mercati globali; inoltre, non è detto che anche le piattaforme più piccole non si avvantaggino dall’ecosistema creato dai grandi player di settore. Per questo, all’indomani del successo di pubblico di Bluesky – che ha un po’ raccolto tutti gli utenti in fuga da X dopo il ruolo che Elon Musk ha avuto nella vittoria di Donald Trump alle elezioni americane – ecco che anche questo social network decentralizzato è finito nel mirino della Commissione UE.

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Commissione UE su Bluesky, l’approfondimento sulla trasparenza

Un portavoce della Commissione Europea ha spiegato alla Reuters che Bluesky non è immune dalle norme che disciplinano la trasparenza delle piattaforme: «Tutte le piattaforme nell’UE – ha affermato -, anche quelle più piccole che sono al di sotto della soglia, come nel caso di Bluesky, devono avere una pagina dedicata sul loro sito web in cui si dice quanti utenti hanno nell’UE e dove sono legalmente stabilite. Questo non è il caso di Bluesky ad oggi».

Ora, c’è da dire che Bluesky non fa parte delle Very Large Platform che devono sottostare alle regole del Digital Services Act. Per questo motivo, la Commissione non ha avviato propriamente una indagine formale nei suoi confronti. Tuttavia, l’istituzione di Bruxelles sta effettuando degli approfondimenti: ha infatti chiesto agli Stati membri delle informazioni su eventuali sedi di Bluesky. Essendo quest’ultimo un social network decentralizzato, che funziona attraverso una rete di server in connessione tra di loro, è molto difficile risalire al luogo dove si concentrano le attività preminenti della piattaforma.

Bluesky è un insieme di piattaforme di microblogging, dove è l’utente stesso ad avere cura dei propri dati personali e dove quest’ultimo è in grado di selezionare i propri interessi, sfuggendo alla logica della raccomandazione algoritmica. Una sorta di anacronismo nell’epoca in cui tutto è social network. Il fatto che, però, potenzialmente può ospitare Bluesky sul proprio server o su quello del proprio sito personale rappresenta una fattispecie che le istituzioni – che ricercano comunque un soggetto a cui attribuire le responsabilità per ciò che succede su tutte le piattaforme – ancora non hanno previsto. E che, in base alla reazione della Commissione UE su Bluesky, stanno provando a inquadrare.

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