“Ingannate, drogate, terrorizzate e schiavizzate sessualmente per fare soldi su Onlyfans”: l’inchiesta choc della Reuters sulle schiave sessuali
Ha rapito, schiavizzato e violentato una donna, poi ne ha venduto i filmati degli atti sessuali su Onlyfans. La storia di ribellione di una ragazza tenuta segregata in una casetta del Wisconsin è del 2022, ma è stata l’agenzia Reuters sul proprio sito a pubblicarne i dettagli. Si tratta di una giovane donna dapprima spinta a trasferirsi nel Nord degli Stati Uniti per una normale relazione sentimentale, poi, giorno dopo giorno, costretta a distaccarsi da amici e parenti, infine torturata e violentata in diretta video per gli utenti di Onlyfans. Pratica che, come spiegano i cronisti della Reuters, si è verificata molte volte nel recente passato. Come spiegano sul sito: “OnlyFans afferma di dare potere ai creatori di contenuti, in particolare alle donne, di monetizzare immagini e video sessualmente espliciti in un ambiente online sicuro. Ma un’indagine della Reuters ha scoperto donne che hanno dichiarato di essere state ingannate, drogate, terrorizzate e schiavizzate sessualmente per fare soldi dal sito”. I risultati si basano su denunce censurate della polizia statunitense e fascicoli di tribunali internazionali, cause legali e interviste con procuratori, investigatori del traffico sessuale e donne che affermano di essere state vittime di traffico sessuale. Casi che richiamano alla mente quello dell’influencer da milioni di follower in tutto il mondo, Andrew Tate, accusato di aver costretto molte donne in Romania a produrre porno per OnlyFans, intascandosi poi i profitti.
Come spiega la Reuters i casi singoli, quasi invisibili suscitano meno attenzione mediatica, ma quantitativamente sono davvero tanti. La donna del Wisconsin, ora 23enne, è stata abusata da Austin Koeckeritz, che si è descritto su un blog come “imprenditore, artista e studente di psicologia”. L’uomo sta ora scontando una condanna a 20 anni di carcere dopo essersi dichiarato colpevole di tratta di esseri umani a fini sessuali. In un altro caso di prostituzione forzata raccolto dalla Reuters protagonisti sono marito e moglie a capo di un’operazione di traffico e prostituzione in sei stati prima di essere arrestati in Ohio dove vivevano crescendo i loro due figli. L’uomo, secondo i carteggi del procuratore statunitense che si è occupato del caso, avrebbe utilizzato OnlyFans per organizzare incontri sessuali per più donne e vendere il porno che aveva ordinato loro di realizzare. “Su OnlyFans i trafficanti di sesso hanno una “nicchia unica” in cui condurre privatamente i propri affari”, ha affermato Catheline Torres della National Human Trafficking Hotline, associazione che aiuta i sopravvissuti alla tratta e allo sfruttamento.
Reuters ha identificato 11 casi di donne che hanno denunciato alle autorità o intentato cause legali affermando di essere state costrette a compiere atti sessuali su OnlyFans. Ma gli esperti, tra cui Torres, affermano che la vera prevalenza del traffico di sesso sulla piattaforma è quasi impossibile da valutare per gli estranei. Gli account della maggior parte dei creatori di contenuti sono nascosti dietro un paywall basato su abbonamento, “riducendo al minimo la probabilità che vengano catturati e perseguiti”. Reuters fa sapere che OnlyFans non ha risposto alle richieste di commento. La società non è accusata in nessuno dei casi descritti in questa inchiesta giornalistica. Sul suo sito web, OnlyFans afferma di proibire la prostituzione e la “schiavitù moderna”, che include il traffico di esseri umani e il lavoro forzato. Afferma che i suoi moderatori esaminano tutti i contenuti del sito e sono addestrati a identificare e segnalare i sospetti di traffico.
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