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Gorizia dedica a Demetrio Volcic lo spazio attorno alla fontana

Era il maggio scorso. Paolo Possamai, direttore editoriale del Gruppo Nem e curatore insieme a Livio Semolič della versione italiana del libro di Demetrio Volcic “A cavallo del muro-I miei giorni nell’Europa dell’Est”, chiese al Comune di intitolare uno spazio pubblico di Gorizia al giornalista e ex europarlamentare morto quasi tre anni fa, il 5 dicembre 2021.

Il sindaco Rodolfo Ziberna, già nell’occasione, convenne come tale figura dovesse essere ricordata, al di là della toponomastica. Disse anche: «Al momento non abbiamo nuove vie da intitolare e si può cambiare nome a quelle che già ci sono solo in assenza di attività produttive o commerciali e di abitazioni. Ma tutti gli italiani ricordano Volcic perché, prima di diventare uno scrittore e un eurodeputato, è stato la voce dell’Est. Per lui, sarebbe un atto dovuto».

E arriviamo allo sviluppo odierno. Alla fine, l’amministrazione comunale ha deciso quale area della città verrà “dedicata” in una prima fase, e “intitolata” in una successiva, a Volcic. In quel punto quindi verrà posizionata una targa celebrativa.

Le due fasi

Perché in due momenti? A spiegarlo è lo stesso primo cittadino. «Dedicheremo a Volcic gli spazi che si trovano intorno alla fontana centrale dei Giardini pubblici - spiega -. Abbiamo chiesto una deroga al Ministero oltre a pareri vari, visto che la legge definisce un tempo di dieci anni prima di un’intitolazione e Demetrio è deceduto meno di tre anni fa. In attesa, collocheremo un cartello con cui lo spazio sarà “dedicato” a Volcic. Appena consentito, attraverso il riconoscimento della deroga, procederemo con l’intitolazione ufficiale vera e propria. Ecco spiegato il perché delle due fasi».

Peraltro, l’area che gli verrà dedicata si trova, davvero, a pochi passi da quella che fu la sua abitazione a Gorizia. «Questo è stato, sin dall’inizio, il mio intento: individuare uno spazio non lontano dalla sua casa, dal suo luogo del cuore», aggiunge Ziberna. Certo, non sarà facile definire quegli spazi: non si tratta di una via e nemmeno di uno spiazzo o di uno slargo. Al momento, non vengono fornite tempistiche ma tutto dovrebbe svolgersi entro breve tempo.

La cerimonia

La memoria non può che correre al 30 aprile di venti anni fa quadro Romano Prodi, Presidente della Commissione europea, scandì sul mosaico della Transalpina il conto alla rovescia assieme al premier sloveno Anton Rop. A raccontare in televisione questa cerimonia, diventata un pezzo di storia, c’era proprio Demetrio Volcic.

Quello stesso Volcic che, nelle vesti di corrispondente da Mosca, era stato testimone di cambiamenti epocali negli equilibri europei: Budapest, Praga, Belgrado, Varsavia, Sofia, Tbilisi e Mosca, quella città che «a differenza di Praga non ama i paradossi». L’Europa orientale è stata, per lui, il luogo delle file ai confini, dei controlli di polizia, dei regimi e delle rivoluzioni.

Ecco perché ha un altissimo potenziale simbolico l’intenzione di dedicargli uno spazio a Gorizia: quella Gorizia che, con Go!2025, ha dimostrato di saper abbattere i confini. —

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