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Ventenni e sessantenni, anche dalla Calabria per un lavoro in Friuli: ecco le storie del recruiting day di San Quirino

C’è chi è arrivato da Palmi, in provincia di Reggio Calabria, o Cassino e Ferrara, per proporsi, martedì 26 novembre, al recruiting day a San Quirino, dedicato in particolare alle imprese del settore metalmeccanico e manifatturiero. In tutto si sono presentati 95 candidati, per 360 colloqui complessivi con 22 aziende. In palio 120 posti di lavoro, dalla produzione alla logistica, dall’area tecnica a quella educativa-assistenziale.

L’identikit dei candidati

Su 95 persone, 44 erano già occupate in cerca di nuove prospettive di impiego, in prevalenza uomini (68, le donne erano 28). Variegate le fasce di età degli aspiranti dipendenti: diciannove candidati sotto i 25 anni, trentatrè di età comprese fra i 25 e i 40 anni, quarantatré candidati dai 40 ai 60 anni, la fetta più numerosa. Quanto alla provenienza, si contavano sulle dita di una mano i residenti a Udine e Trieste. Una mezza dozzina i lavoratori arrivati da altre regioni d’Italia.

Tutti gli altri erano residenti in provincia di Pordenone. I dati sono stati forniti da Gianni Fratte, dirigente regionale del Servizio alle imprese.

Gioco di squadra

I colloqui sono stati ospitati nel centro di documentazione e catalogazione della flora e fauna dei Magredi. La giornata di reclutamento è stata organizzata dai Servizi per il lavoro della Regione, in collaborazione con Comet, il cluster della metalmeccanica del Fvg e il Consorzio Nip, per il nucleo di industrializzazione della provincia di Pordenone e l’agenzia per il lavoro Adecco.

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«Ancora una volta abbiamo fatto squadra con la Regione, Comet e Nip e le aziende che hanno riposto “presente” – ha commentato Saverio Maisto, direttore di Comet e Nip –. Il momento è difficile, non ce lo nascondiamo. È altrettanto vero che le aziende, strutturate o meno strutturate, stanno esprimendo un nuovo concetto: la questione reputazionale. Le imprese vogliono dare un segnale importante al territorio, credono nel capitale umano, nelle persone, nei tecnici del futuro e stanno dedicando ulteriore attenzione a questa partita. Le aziende qui vogliono far sapere che stanno cercando personale, stanno investendo, non sono passivamente ferme in questo momento storico, per farci trovare pronti alla ripartenza, che, lo sappiamo, arriverà».

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Figure introvabili

Adecco, con la Regione, si è occupata della preselezione. Sono pervenute 190 domande, ma solo 95 persone sono state ritenute idonee ai colloqui. Meno candidati rispetto alle offerte di lavoro. Fabio Tulisso, direttore della filiale di Maniago, ha spiegato che a pesare è stata la specificità dei profili richiesti dalle aziende metalmeccaniche e manifatturiere. Alcune figure sono molto difficili da reperire. Risultano introvabili «soprattutto addetti alla programmazione di macchine utensili robotizzate e manutentori».

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Tulisso ha precisato che figure junior in questi due campi percepiscono uno stipendio netto di 1800 euro al mese, figure più qualificate arrivano ai 2.500 ai 2.600 euro al mese. Un percorso tecnico che non preclude necessariamente il proseguimento degli studi.

Le aziende

Barbara Bravin, responsabile delle risorse umane e Tania Canderan, commerciale, cercavano per conto della C* blade di Maniago varie figure. «Abbiamo visto candidati interessanti, pieni di entusiasmo e curiosità, sono cose che fanno piacere. Il mestiere si ruba con gli occhi, la voglia e la curiosità sono importanti, al di là dell’esperienza».

Cristian Dalle Crode, responsabile di produzione alla Myrtus di Maniago, a metà mattina doveva ancora visionare sei candidati, ma quelliesaminati non rispondevano ai requisiti: «O sono troppo qualificati o si occupano solo di produzione ma non possono fare un percorso di crescita».

Francesco Coassin, della Vipaco di Maniago, ha individuato un paio di candidati svegli e dinamici. «Cerco sempre qualcuno pensando al futuro». Il momento è difficile, ma alla Vipaco grazie alla diversificazione della produzione in tanti settori «il lavoro non manca».

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