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Sciopero generale a Venezia: paralizzati trasporti, sanità e scuola

Precarietà dilagante, tagli alla spesa, liste d’attesa, blocco del turnover della pubblica amministrazione, stipendi troppo bassi per far fronte a un’inflazione troppo alta, mancanza di un piano industriale. Per il quarto anno di fila, venerdì 29 novembre Cgil e Uil hanno indetto sciopero generale contro la manovra.

Scuola, sanità, trasporti, ma anche netturbini, operai, vigili del fuoco, dipendenti delle poste così come quelli della giustizia e dei ministeri. Per tutti i settori coinvolti, lo stop previsto è di otto ore o per l'intero turno di lavoro.
Sciopero ridotto invece a quattro ore - dalle 9 alle 13 - per il trasporto pubblico, aereo e marittimo, per la precettazione del Ministero dei trasporti.

Così, il Black friday, il venerdì che apre un weekend all’insegna degli sconti nei negozi, è diventato un Red friday, dove proteste e rivendicazioni dei diritti dei lavoratori si sostituiscono allo shopping.

A Mestre in mattinata il corteo delle sigle sindacali.

Trasporti

Venezia, così come le altre città, si è fermata. Piazzale Roma senza alcun bus, il canal Grande vuoto e quasi piatto, senza l’andirivieni dei vaporetti, appare fin da subito alta l’adesione di autisti e marinai Actv, che da tempo stanno sottolineando una carenza di difficoltà che si traduce in carichi aggiuntivi per chi resta, oltre a tutta la partita della sicurezza sul lavoro, essendo spesso presi di mira dall’aggressività degli utenti.

Sanità

Anche il settore della sanità si è fermato, salvo i servizi essenziali che sono garantiti in ogni caso. Medici dirigenti e convenzionati della medicina generale, specialisti ambulatoriali, veterinari psicologi, biologi, chimici, fisici, farmacisti e dirigenti delle professioni sanitarie hanno incrociato le braccia anche nelle Usl 3 e 4, con un’adesione apparsa fin da subito buona.

Bloccati gli accessi al punto prelievi dell’ospedale Civile, dove sono stati eseguiti solo quelli con impegnativa urgente. Diversi anche gli ambulatori che hanno subito ripercussioni e rallentamenti dell’attività a causa dello sciopero. Maggiori disagi nelle sale operatorie: chiuse quelle di Dolo, chiusura parziale a Venezia, mentre a Mestre sono operative al 30%.

Scuola

Anche il mondo della scuola si è fermato, rispondendo alla chiamata della Flc Cgil e Uil: dagli insegnanti al personale Ata, ma anche docenti universitari, dirigenti e personale della formazione professionale e delle scuole non statali. Scuole e asili chiusi nel Comune di Venezia. Diverse scuole anche le famiglie che hanno tenuto a casa i loro figli, non sapendo come sarebbe stata la situazione.

Nettezza urbana

Alta anche l’adesione dei dipendenti di Veritas. Nonostante dall’azienda spieghino che, a causa delle decine di turni che si protraggono fino a notte, è difficile avere contezza della partecipazione, l’assenza degli spazzini nelle calli fa pensare a un’adesione alta. Presenti, però, le barche, in modo da permettere ai cittadini di smaltire i loro rifiuti in autonomia.

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