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Al Palazzo dei rettori i 17 Maestri del lavoro bellunesi: tutti i nomi dei premiati

L’Italia turrita campeggia in rilievo dorato su una stella a cinque punte, in smalto bianco. Sul rovescio la scritta “Al merito del lavoro”.

«Sono 17 i bellunesi insigniti nel 2024. Un numero importante sugli 83 del Veneto», evidenzia Giuseppe Colferai, console provinciale della Federazione Maestri del Lavoro. Un’onorificenza secolare conferita a quei lavoratori che svolgono il proprio mestiere con cura, passione, attenzione ai giovani.

Il Palazzo dei Rettori del capoluogo ha ospitato la cerimonia di consegna delle tessere, per coloro che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha già fregiato quest’anno del titolo di “Maestro del lavoro”.

«La cerimonia», dice il prefetto Antonello Roccoberton, «è utile per rinnovare l’applauso sincero e collettivo delle istituzioni a chi rappresenta l’eccellenza del mondo del lavoro in quest’epoca di grandi cambiamenti».

La decorazione è concessa ai lavoratori che hanno profuso le loro energie in una stessa realtà aziendale per almeno 25 anni. Aziende fiore all’occhiello del territorio Bellunese come Luxottica, Fedon & Figli, Lattebusche, De Rigo Vision, Unifarco, Pedavena, che grazie all’impegno di questi dipendenti hanno raggiunto vette di prestigio anche internazionale.

Come Luisa Caneve e Flavia Ciliotta, che nella Fedon hanno lavorato 32 anni la prima e quasi 40 la seconda.

«Mi hanno guidata lealtà, voglia di fare e imparare», racconta Caneve, «ai giovani consiglio di mettersi sempre in gioco».

Flavia Ciliotta ha invece saputo trasmettere alla sua squadra «una grande passione, da quando sono entrata apprendista a ruoli di maggiore responsabilità».

In un’epoca in cui il lavoro è più associato all’intermittenza, la resilienza individuale e il reinserimento a ostacoli, la capacità e il senso del trasmettere alle nuove generazioni le proprie competenze ha ancora un valore a cui rendere merito.

Sereno Scopel, della Clivet Spa, ne è convinto. «Ho avuto un ruolo che mi ha dato grande soddisfazione e sono sempre andato in azienda col sorriso. Auguro ai giovani a cui passo il testimone di metterci la stessa passione e volontà».

Dimitri Biasuz ha lavorato per oltre 40 anni alla Lattebusche e ora si gode la pensione. Il suo faro è sempre stato il territorio. «Forse sono stato un predestinato, perché da piccolo mangiavo solo formaggio Lattebusche e non mi piacevano gli altri. Ci ho sempre messo molto impegno e passione per fare in modo che questo territorio rimanesse bello e pulito. Tutt’ora che ho terminato la mia attività aiuto l’azienda di famiglia e credo che gli agricoltori siano fondamentale per il Bellunese».

Tutti i riconoscimenti

Cristian Baldovin e Patrizia Giacobbi (Galvalux di Lozzo di Cadore); Cinzia Benvegnù (Sma service); Tiziana Bernard e Endj Bottegal (De Rigo Vision Longarone); Dimitri Biasuz (Lattebusche); Manuela Bressan, Mario Scussel e Michela De Dorigo (Luxottica); Luisa Caneve e Flavia Ciliotta (Fedon & Figli Alpago); Attilio Da Rin (D’Iseppo, Sgm Auronzo); Dario De Bortoli (Birra Castello Pedavena); Ciro Deon (Bauunternehmung Limana); Sereno Scopel (Clivet Feltre); Mauro Tomaselli (Unifarco Santa Giustina); Mauro Zorzi (Enel Green Power di Calalzo).

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