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La mega truffa milionaria delle polizze vita: indagato l’ex presidente dell’Independiente Ivrea

IVREA. Roberto Tridello. È questo il nome sulla bocca di tutti e sul decreto di perquisizione firmato dalla sostituta procuratrice Valentina Bossi ed eseguito dalla guardia di finanza venerdì scorso. Setacciata casa sua ad Azeglio, perquisiti due uffici ad Albiano e Viverone. Sequestrati due pc e un telefonino. L’accusa è di truffa: faceva polizze vita per una compagnia, la Itas, che ha disconosciuto il suo operato dal 2015 in poi. E quando i clienti hanno cercato di rientrare dell’investimento lui non ha più risposto al telefono. Un raggiro che supera già gli 1,5 milioni di euro, nelle carte della procura. Gli importi, però, sembrano destinati salire. Gli avvocati delle persone offese Pio Coda, Leo Davoli e Ferdinando Ferrero hanno in mano già più di dieci casi. Le denunce in procura continuano ad arrivare da oltre i confini canavesani e della provincia di Torino.

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Tridello, 63 anni, ha nominato due difensori di fiducia: l’avvocato Enrico Scolari e il collega Carlo Ardissone. Tridello per tutti era il “Pres”, artefice della serie C dell’Indpendiente Ivrea. L’assessore al Comune di Azeglio, sotto il sindaco Angiolino Santina. Il Cadregat, il protagonista maschile del Carnevale d’Azeglio, che interpretava il personaggio al fianco dell’Ampajaura Gabriella Duregon nel 2005. L’amico dei tornei di calcio over 35, lo stopper che nella foto di squadra di quel mitico Azeglio era in piedi a fianco al bomber Cesare Pianasso, che negli anni successivi sarebbe diventato senatore. E che oggi figura tra le persone offese dell’indagine per truffa che la procura ha messo in piedi su Tridello, difeso dall’avvocato Fabrizio Voltan di Torino. «Conosco quell’assicuratore dalla notte dei tempi. Esattamente 35 anni fa. Eravamo amici in campo e fuori – dice Pianasso, che all’epoca per tutti era “Cece gol” – Per me era un amico di cui mi sono sempre fidato. Anzi, l’ho presentato a decine di persone. Abbiamo giocato insieme importanti tornei. Poi mi sono accorto che qualcosa non andava ed ho scoperto i suoi maneggi. Partivano dal 2011. Gli chiesi contro di 35mila euro. Me ne restituì a fatica e con mille problemi dieci scarsi. Poi non si è fatto più trovare neppure al telefono. Mi è spiaciuto adire le vie legali ma altro non potevo fare».

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Pianasso, come altre persone, aveva tentato di rientrare dell’investimento fatto in polizze vita, che presumeva essere della Itas assicurazioni. Dopo aver scritto alla compagnia, però, ha scoperto l’amara verità. La risposta, infatti, è più o meno la stessa per tutti: «Siamo con la presente a comunicarle l’agente da lei denunciato – scrive l’Agenzia Itas di Ivrea agli assicurati che hanno reclamato – non ha più in essere alcun rapporto di collaborazione con noi a far data dal 31 gennaio 2015 e non ha alcun mandato da parte nostre per sottoscrivere contratti in nostro nome e per nostro conto. Il materiale inoltrato non corrisponde in alcun modo ai modelli adottati da noi per la sottoscrizione di polizze e non è pertanto riconducibile a Itas vita spa che, in relazione ai fatti in argomento, ha già intrapreso le necessarie azioni a propria tutela nelle competenti sedi e ha provveduto a effettuare segnalazione all’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Alla luce di quanto evidenziato, trasmettiamo altresì la segnalazione alla nostra Direzione monitoraggio e gestione contenzioso di gruppo, per l’eventuale seguito di propria competenza». L’indagine della procura di Ivrea è ancora nelle fasi iniziali. Le denunce continuano ad arrivare. I raggirati sperano di recuperare i loro soldi, che per alcuni rappresentano i risparmi di una vita. Risulta comunque che Tridello abbia restituito delle piccole ad alcuni.

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