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Trieste, finiti i lavori sulla linea del Tram di Opicina: tra dieci giorni il collaudo finale

Terminato l’ultimo sopralluogo sulla tranvia, il responso dei tecnici dell’Ansfisa è stato unanime: per quanto di competenza del Comune, tutte le lavorazioni richieste sulla linea 2 sono state portate a termine. Martedì 17 i vertici dell’Agenzia nazionale torneranno a Trieste per un ultimo incontro decisivo. In quella data si procederà al collaudo dei binari e della prima carrozza, a oggi già dotata dei freni richiesti. In caso di esito positivo, si provvederà all’omologazione delle patenti per i tranvieri della Trieste Trasporti e al rilascio del nulla osta per il ripristino del servizio. A quel punto, dopo otto anni, il Tram di Opicina potrà finalmente ripartire. Almeno con le prime corse.

Rispettato il cronoprogramma

«Abbiamo rispettato il cronoprogramma che ci siamo dati con l’Ansfisa: un tassello importante, fondamentale per la ripartenza», commenta l’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi, valutando positivamente il completamento delle lavorazioni richieste da Roma nel corso della riunione del 3 settembre scorso. In quell’incontro erano stati concordati due tipi di interventi, con l’obiettivo di rimettere le vetture bianche e blu in movimento entro la fine dell’anno: omologare il materiale rotabile e sostituire i blocchi delle carrozze con dei freni a pattino, progettati e prodotti appositamente per il Tram di Opicina.

Interventi ultimati

Il primo intervento, durato in tutto un mese, può dirsi ormai ufficialmente ultimato. I lavori riguardavano tutte le infrastrutture tranviarie della linea, con una spesa complessiva chiusa a 300 mila euro, di cui la metà per l’acquisto della componentistica richiesta. Per far ripartire le carrozze andavano sistemati i dieci deviatoi (scambi) presenti lungo il percorso, gli scalzatori, le controrotaie e lo scartamento dei binari, in particolare in corrispondenza delle curve.

Nei giorni scorsi i tecnici della De Aloe Costruzioni, la ditta incaricata dal Comune, insieme ai dirigenti municipali e a quelli dell’Ansfisa sono tornati sulla linea per completare le ultime misurazioni tra piazza Dalmazia e Opicina. Il responso del sopralluogo è stato positivo. «I lavori sono stati completati: tutte le prescrizioni sono state ottemperate e l’Ansfisa si è complimentata con la ditta», fa sapere il dirigente comunale Giulio Bernetti.

Mancano solo i freni

Mancano a questo punto solo i freni, da sostituire su tutto il parco vetture. Questa è senza dubbio la voce più complessa tra quelle richieste dall’Agenzia nazionale, considerando che il tipo di freno richiesto (un particolare modello a pattino) non era utilizzato dal Tram da molto prima dell’incidente del 16 agosto 2016. Trieste Trasporti (che si sta occupando del sistema di blocco su incarico del Comune) attualmente dispone di un pezzo, già montato su una prima vettura, la quale risulta a tutti gli effetti pronta al collaudo finale e al ritorno in servizio. I rimanenti blocchi, disegnati e progettati su modello di quelli originali, sono stati commissionati a una fonderia specializzata e verranno consegnati nei prossimi giorni. Il preventivo è pari a quasi metà degli 1,2 milioni di euro stanziati dalla giunta Dipiazza nella variazione di bilancio di ottobre: la quota rimanente verrà utilizzata in parte per l’acquisto di ulteriore componentistica, in parte come “riserva” per le manutenzioni future su linea e mezzi.

Via alla linea entro fine anno

L’obiettivo del Comune è rimettere il Tram di Opicina in movimento entro fine anno. Almeno con una prima vettura, per poi ripristinare il resto del servizio nei due o tre mesi successivi, in modo graduale.

La tabella di marcia è serrata. Martedì 17 i vertici dell’Ansfisa saranno a Trieste per effettuare il collaudo dei binari appena ultimati e della carrozza già dotata di freni e dunque potenzialmente utilizzabile. L’incontro sarà decisivo e il Comune punta a uscirne con il nulla osta in tasca. A quel punto si procederà con l’omologazione delle patenti degli autisti della Trieste Trasporti: i tranvieri, in tutto una decina, hanno già superato l’esame scritto e quello orale. Manca ora solo la prova pratica. —

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