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WTA, Lisicki non si ferma: “La vittoria a Calgary e la gravidanza hanno cambiato i miei piani. Voglio un finale degno della mia storia”

Ascoltando le parole di Sabine Lisicki verrebbe da dire 35 anni e non sentirli: la tennista tedesca ha rilasciato un’interessante intervista a Tennis Magazine dove ha dichiarato di voler assolutamente continuare con il tennis, forte della sua vittoria a Calgary e la nascita di sua figlia Bella.

Lisicki è senza dubbio una delle figure più importanti del movimento tennistico tedesco, capitanato da Steffi Graf e Angelique Kerber, senza dimenticare Anke Huber. Sabine è sempre stata capace di mettersi alle spalle gli infortuni esprimendo il suo tennis potente che le ha permesso di raggiungere il 12esimo posto nel ranking e una storica finale di Wimbledon nel 2013, persa contro la francese Marion Bartoli ma non prima di aver estromesso dal torneo la campionessa in carica nonché la Regina Serena Williams al quarto turno, oltre alla nostra Francesca Schiavone all’esordio. Per gli amanti della statistica, Lisicki vanta ancora oggi il servizio più veloce del circuito WTA avendo servito a 210,8 km/h in occasione del match di Stanford nel 2014 contro Ana Ivanović. Inoltre BumbumBine, come viene simpaticamente soprannominata, ha mantenuto per un anno anche il primo posto di sempre per numero di ace in una partita, ben 27 contro Belinda Bencic all’Aegon Classic di Birmingham nel 2015. Il record è poi stato spazzato via l’anno successivo da Krystina Pliskova contro Monica Puig all’Australian Open (31 ace).

Come detto, la 35enne tedesca vuole ancora giocare ad alto livello nel tennis: “Sento che la mia missione in campo non è ancora terminata, la vittoria a Calgary e poi la gravidanza hanno cambiato i miei piani, ma in modo meraviglioso. Desideravo tanto diventare madre e iniziare questo nuovo capitolo della mia vita, ma perché dovrei abbandonare il tennis?”

Sull’evoluzione del tennis femminile, Lisicki ha sottolineato proprio la longevità che stanno avendo diverse tenniste: Un tempo le tenniste si ritiravano tra i 22 e i 25 anni. Oggi le atlete vogliono superare questi limiti. Guardate Kerber, Osaka, Svitolina, Serena Williams. Venus non è madre ma gioca ancora a 44 anni. Il tennis femminile sta riscrivendo le sue regole.”

Sulla storia personale e sulla famiglia, Sabine si è espressa così: “Ogni storia è unica. Nel 2023 la risalita nel ranking mi aveva riaperto le porte degli Slam. Dopo i buoni risultati a Berlino, avevo già pianificato la stagione sull’erba. È così che voglio concludere la mia carriera, sarebbe l’unico finale degno della mia storia. Il ritorno alle competizioni sarà un’impresa di famiglia: ho il vantaggio di avere genitori che viaggiano molto e mio padre come allenatore. Saremo lo stesso team di sempre, solo arricchito dalla presenza di Bella. La maternità è un’esperienza completamente diversa dalle lesioni che ho dovuto superare. È qualcosa di positivo, legato alla gratitudine e alla gioia.”

La tedesca è sempre stata un esempio di riscatto, anche dopo infortuni gravi: “Mi hanno insegnato molto, ma hanno consumato tante energie. Ora mi sento fortunata di poter tornare in campo con una prospettiva completamente nuova. Il supporto del pubblico significherà ancora di più, ogni momento sarà un regalo.”

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