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Notre Dame riapre al pubblico, Cocciante: le sue pietre parlano e uniscono il mondo intero

Per un giorno Emmanuel Macron riesce a far dimenticare al mondo la crisi  francese dopo lo choc della caduta del governo Barnier e accantonare l’incubo della ricerca di un premier adatto a ricucire lo strappo istituzionale. Oggi i riflettori sono puntati sulla riapertura al pubblico della cattedrale di Notre Dame, dopo la lunga chiusura dovuta all’incendio del 2019. Alla presenza di capi di Stato (2500 invitati tra cui Donald Trump, Sergio Mattarella e Giorgia Meloni), è prevista da settimane una cerimonia solenne e pirotecnica.

Notre Dame, Cocciante: la riapertura ha per me un valore doppiamente inestimabile

A poche ore dall’inaugurazione parla Riccardo Cocciante, che ha un rapporto speciale con la cattedrale simbolo della Ville Lumière, per aver firmato e composto le musiche dell’opera pop “Notre Dame de Parigi” tratta dal romanzo di Victor Hugo. La riapertura della cattedrale, dice l’artista intervistato dall’Adnkronos, “ha per me  un valore doppiamente inestimabile. Grazie a Victor Hugo, a questa storia che vive nelle sue pietre, ho avuto il privilegio di darle una voce, iniziando una seconda carriera come compositore. Sono molto felice anche che la mia opera popolare Notre Dame de Paris tornerà presto in Italia”. L’opera, che ha venti anni di vita,  ha avuto un successo mondiale straordinario e così luccicante da aver acceso in Italia l’interesse per il musical.

Dopo l’incendio si è visto il miracolo dell’unificazione

Cocciante ricorda il valore storico inestimabile del capolavoro gotico, un patrimonio universale da oltre 800 anni, sopravvissuto a rivoluzioni e guerre. “Intorno a questa tragedia dell’incendio si è visto il miracolo dell’unificazione del mondo intero, al di là dei non credenti, delle religioni, delle opinioni. Impariamo da Notre-Dame de Paris che rimase in piedi e che ora tornerà a incantare”. La riapertura della cattedrale viene celebrata anche in un post di Vivo Concerti, da sempre produttore e distributore italiano dell’opera. “Ogni cosa crolla e, quando la notte tra il 15 e il 16 aprile 2019 abbiamo visto la Cattedrale di Notre Dame abbracciata dalle fiamme, ci siamo sentiti crollare anche noi. Non più Gringoire a cantare l’amore di Quasimodo mentre Esmeralda danza sotto il suo sguardo. Non più rifugio per le anime, perse o ritrovate, non più Clopin, Frollo, non più Febo o Fiordaliso. Non c’era più nulla. Oggi, 7 dicembre 2024, la Cattedrale e le storie che da secoli custodisce, tornano a vivere. Ogni cosa crolla, l’importante è tornare su, verso le stelle. Bentornata Nostra Signora. Bentornata Notre Dame. Ci vediamo presto”, conclude il post alludendo al ritorno imminente sulla scena dell’opera.

 

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