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Macron, Trump e Zelensky, trilaterale a sorpresa a Parigi. Il tycoon: “Il mondo sta impazzendo”

L’incontro a tre non era previsto. Ma una volta arrivato a Parigi per l’inaugurazione della nuova Notre Dame, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è entrato all’Eliseo ed è stato subito accompagnato all’interno per raggiungere Emmanuel Macron, mentre era a colloquio con Donald Trump. “Sembra che il mondo stia un po’ impazzendo in questo momento e ora parleremo di questo”, ha anticipato il tycoon prima di iniziare il bilaterale col presidente francese. I due, poi, insieme a Zelensky, hanno brevemente posato per i fotografi poi si sono ritirati per il loro incontro, in attesa di arrivare nella cattedrale per la cerimonia delle 19. Al termine del vertice fra i tre leader, Zelensky ha spiegato di avere avuto “un incontro trilaterale proficuo e produttivo” con entrambi, aggiungendo che “Trump è, come sempre, risoluto. Lo ringrazio”. Poi ha espresso gratitudine “a Emmanuel per aver organizzato questo importante incontro. Vogliamo tutti che questa guerra finisca il prima possibile e in modo giusto. Abbiamo parlato del nostro popolo, della situazione sul campo e di una pace giusta. Abbiamo concordato di continuare a lavorare insieme e di rimanere in contatto. La pace attraverso la forza è possibile“, ha aggiunto.

Al suo arrivo nella capitale francese, il prossimo inquilino della Casa Bianca – che ha salutato Macron con una calorosa stretta di mano ed un abbraccio e ha definito “eccellenti” i loro rapporti – ha rilasciato alcune dichiarazioni. In particolare, per quanto riguarda la Siria – finita ulteriormente nel caos dopo l’inaspettata avanzata dei ribelli anti Assad – ha espresso una posizione netta, convinto che gli Stati Uniti “non dovrebbero farsi coinvolgere” nella guerra in atto. “La Siria è un disastro, ma non è nostra amica, e gli Stati Uniti non dovrebbero avere nulla a che fare con questo. Questa non è la nostra lotta. Lasciamo che la situazione si sviluppi. Non lasciamoci coinvolgere”, ha aggiunto sul suo social Truth. Zelensky invece, dopo un incontro con la presidente della Georgia Salome Zurabishvili, “ha espresso sostegno e solidarietà al popolo georgiano, che ora difende il proprio futuro nell’Unione europea e si oppone alla decisione del governo di sospendere i negoziati per l’adesione all’Ue fino al 2028. Siamo con il vostro popolo, ovviamente – ha riferito la presidenza ucraina in una nota – e sempre dalla parte del vostro Paese, del vostro modo di vivere e della vostra scelta di futura adesione all’Ue e alla Nato“.

Dall’assegnazione dei posti, il presidente eletto americano sarà seduto in prima fila, tra il presidente francese e il padrone di casa Emmanuel Macron e la premiere dame di Francia, Brigitte Macron. Sempre in prima fila il presidente, Sergio Mattarella, al fianco della figlia Laura e di Zelensky. Poco distante, in terza fila, la presidente del consiglio Giorgia Meloni. Tra le personalità italiane presenti a Notre-Dame, anche il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi e il presidente di Stellantis, John Elkann. Presente a sorpresa anche Elon Musk, tra gli uomini più vicini a Trump: nei giorni scorsi ha suscitato polemiche in Francia il suo sgarbo, visto che ha pubblicato sul suo social X le immagini in anteprima dell’interno di Notre Dame restaurata, prima che Macron visitasse per l’ultima volta il cantiere.

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