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Scuole al gelo, da Modena a Caserta nuovi casi di riscaldamenti rotti. E a Monza i ragazzi protestano per le temperature troppo basse

“I soldi per i Comuni sono sempre meno. Dobbiamo garantire le manutenzioni degli impianti a scuola ma iniziare anche a pensare a sistemi di riscaldamento diversi dove ogni classe possa gestire la propria temperatura”. A parlare con ilfattoquotidiano.it è una delle sindache che in questi giorni è dovuto intervenire per chiudere le scuole rimaste al freddo. Monja Zaniboni, prima cittadina di Camposanto (Modena), dove i genitori lunedì sono stati costretti ad andare a riprendere i figli alla scuola dell’infanzia è solo una delle tante voci di amministratori che all’arrivo dell’inverno devono fare i conti con spese per le caldaie.

Dopo Roma che nelle scorse settimane ha avuto gravi problemi in oltre cinquanta scuole (ora risolti), sono ancora tante le realtà che questa settimana si sono trovate in panne. A Nettuno oltre all’impianto di riscaldamento che da giorni tiene al freddo numerose aule della scuola dell’infanzia e alcune della primaria “Salvo D’Acquisto”, lunedì 10 dicembre un blackout ha lasciato l’istituto senza corrente per ore. Dalla scuola hanno confermano il tutto e precisato che l’intervento dei tecnici sulla caldaia non ha purtroppo dato esito positivo.

Caldaia rotta anche alla scuola media di Bagnolo San Vito e studenti a casa sino a giovedì 12 compreso. Il guasto si è verificato sabato 7 dicembre. Il Comune ha provveduto a informare studenti e famiglie di quanto accaduto. “Si è verificato un problema grave alla centrale termica delle scuole medie che ha reso necessaria la sostituzione completa della caldaia che fornisce riscaldamento all’edificio. In conseguenza di ciò, è stata ordinata la chiusura della scuola media da lunedì 9 dicembre a giovedì 12 dicembre compresi” si legge nella nota dell’amministrazione. I tecnici hanno provato a trovare una soluzione alternativa, ma nessuna permetteva di poter tenere gli alunni in sicurezza, pertanto le lezioni riprenderanno solo venerdì 13.

A Camposanto ieri, viste le temperature, si è preferito avvisare i genitori. La sindaca Zaniboni ha spiegato che in giornata il problema è stato risolto. E’ stato subito chiamato un tecnico che ha rilevato il problema e provveduto a sostituire il pezzo che si era rotto. “Le nostre scuole sono nuove, sono state realizzate dopo il sisma ma la caldaia stavolta è andata in blocco”, spiega la prima cittadina. Non è stato possibile fornire nemmeno tempestivamente i termosifoni mobili, predisposti per queste emergenze.

Altri problemi al liceo “Quercia” di Marcianise (Caserta) in protesta per i riscaldamenti. A causa del guasto a una caldaia, infatti, da tre settimane gran parte delle aule sono al freddo. Inutili richieste e lamentele. Fino al 9 nessuno aveva mosso un dito e così gli studenti hanno manifestato all’esterno dell’istituto per chiedere interventi immediati.

Altra manifestazione a piazza Trento e Trieste, a Monza. Alcuni studenti del Nanni Valentini da giorni lamentano problemi con il riscaldamento e temperature al di sotto degli standard previsti nelle aule che hanno definito “gelide” al suono della campanella di martedì 10 dicembre non sono entrati in classe. Il problema sembra essere relativo alla norma: nei locali scolastici bisogna mantenere una temperatura di 19 gradi ma per come sono strutturate le aule e i laboratori del “Nanni Valentini” questa impostazione fa sì che la temperatura percepita poi sia decisamente inferiore. Non si tratta di riscaldamento non funzionante, ma di un problema di impostazioni che non garantiscono standard di temperatura adeguata.

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