Il comune di Sanremo fa appello contro la sentenza del Tar: quale futuro per il Festival?
Il Comune di Sanremo è pronto a ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar della Liguria, che dispone l’obbligo di una gara per il Festival, dunque, senza più l’affidamento diretto alla Rai. “Dopo aver analizzato la pratica ed approfondito i possibili sviluppi futuri alla luce del pronunciamento del Tar, abbiamo assunto la decisione di ricorrere al Consiglio di Stato per continuare a tutelare il Comune in tutte le sedi”, ha spiegato il sindaco della cittadina ligure, Alessandro Mager. La sentenza emessa la scorsa settimana dal Tar, che ha definito “illegittimo l’affidamento diretto alla Rai, da parte del Comune di Sanremo, dell’organizzazione del festival”, ha dunque innescato un terremoto dai contraccolpi imprevedibili. L’unica certezza, per ora, è che l’edizione 2025 non si tocca, poi da quella del 2026 si dovrà procedere “con una gara aperta agli operatori del settore”. Tradotto, da Mediaset a Discovery passando per Sky, nulla impedirebbe ad altri broadcaster di partecipare ad un’eventuale gara per aggiudicarsi il marchio. La sentenza si gioca infatti sulla distinzione tra la titolarità del marchio e il format tv e dunque il Comune di Sanremo dovrà indire un nuovo bando.
Ecco perché, fa sapere il sindaco Mager, “in ottemperanza alla sentenza e a prescindere dall’esito che avrà il ricorso al Consiglio di Stato, ci siamo attivati immediatamente per predisporre la manifestazione di interesse. Oggi, infatti, è stata costituita un’unità operativa per la Concessione dell’uso in esclusiva del marchio Festival della Canzone Italiana inerente allo svolgimento del Festival a partire dall’anno 2026”. Le tempistiche? Decisamente strette. La prossima edizione del Festival andrà in onda dall’11 al 15 febbraio poi la complessa macchina per la realizzazione di quello del 2026 dovrà quasi subito mettersi in moto. Ecco perché il Comune di Sanremo punta a “predisporre una sorta di ‘gabbia’, o lo schema, che dovrà consentire agli interessati di farsi avanti con una proposta. Spetterà poi sempre al Comune, probabilmente attraverso una commissione di esperti, la valutazione delle singole offerte e la decisione sull’affidamento dell’evento”, come riporta La Stampa. Il destino del Festival è ancora tutto da scrivere.
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