Torturato e ucciso, annullati gli ergastoli: ai responsabili condanne da 26 e 24 anni
MORTARA. Non sarà “fine pena mai”: i giudici della Corte di Assise di Appello di Milano hanno annullato i tre ergastoli, trasformandoli in condanne tra i 24 e i 26 anni e mezzo, per il delitto di Anis Hasnaoui, il 31enne tunisino di Mortara ucciso nella notte del 22 novembre 2022. Il giovane era stato torturato per due ore, per una presunta sottrazione di droga, e morto dopo due giorni di agonia.
Due condanne a 26 anni e 6 mesi sono state decise ieri, 11 dicembre, nel processo di secondo grado, per Azzedine Ben Touda, 31 anni (avvocata Michela Ghiso) e per Ayoub Guazzari, 28 anni (avvocato Rizza), mentre 24 anni e mezzo è la pena decisa per Mohcine Hadi, 38 anni (avvocato Salvatore Arcadipane).
Confermate le provvisionali per le parti civili: 200mila euro al padre e 220mila euro alla madre della vittima (rappresentati dall’avvocata Maria Rosa Brancaccio di Milano) e 64mila euro alla sorella, parte civile con l’avvocato Gian Clemente Benenti.
Le motivazioni del verdetto (che riforma la sentenza di primo grado emessa a maggio dalla Corte di Assise di Pavia, presieduta da Elena Stoppini), non ci sono ancora, ma gli avvocati difensori sono riusciti a ottenere la riduzione della pena per tutti e tre gli imputati, che avevano confessato l’omicidio.
La vicenda
I tre imputati sono cittadini marocchini che all’epoca dei fatti vivevano nella zona di Mortara e risultavano attivi nello spaccio della droga. La vicenda, come ricostruito nelle indagini e nel processo dalla pm Valentina De Stefano, titolare delle indagini, era cominciata in via Fontanile, vicino allo stadio di Mortara la sera del 22 novembre 2022.
I tre cittadini marocchini e il tunisino Anis erano ospiti quella sera di una coppia di italiani. In casa circolavano birre e droga.
Il litigio, proprio per una presunta sottrazione di sostanza stupefacente di circa 50 grammi, era scoppiato intorno alle 3 di notte. I due italiani, proprietari di casa, erano già a letto ma hanno riferito di aver intravisto che Anis veniva trascinato fuori di casa dai tre marocchini in maniera violenta.
A quel punto, in via Fontanile, era avvenuta la prima fase del pestaggio: 17 minuti di violenza brutale, soprattutto calci contro la vittima, ma anche con coltellate, seppur non profonde. Il tutto ripreso da una telecamera della zona.
Le torture nel canale
Poi i tre marocchini era spariti insieme alla vittima, caricata su un’utilitaria Hyundai. Secondo quanto ricostruito nei processi, i due hanno portato il 31enne in aperta campagna vicino ad un corso d’acqua, gettandolo in acqua e colpendolo con pietre. Poi poco dopo le 5 del mattino erano tornati in città, scaricando la vittima tra via Beldiporto e piazza Cagnoni. Qui il 31enne era stato trovato da un passante e soccorso. Ma non era bastato: era morto dopo due giorni di agonia, a causa delle gravissime ferite riportate.
Una tragedia che aveva scosso la città di Mortara: in piazza Cagnoni, vicino al punto in cui il 31enne era stato ritrovato agonizzante, c’era stata anche una fiaccolata anti violenza. —