Il cormonese Alessio Milani migliore atleta italiano ai Mondiali della 100 km
Dall’erba di un campo da calcio all’asfalto delle corse su strada e nello specifico a quello di Bangalore (India) dove si è disputato l’attesissimo Campionato mondiale della 100 km.
Dal 2010 ad oggi Alessio Milani, nato a Cormons nel 1982 e residente a Farra d’Isonzo, si è trasformato da calciatore a specialista, capace di entrare nell’elite internazionale di una delle gare più massacranti dell’atletica, delle corse su lunga distanza.
Nel Sud dell’India infatti l’atleta isontino ha onorato al meglio la maglia azzurra e bagnato l’esordio in nazionale con uno splendido 10° posto, risultando il miglior italiano al traguardo e riuscendo ad abbassare il suo primato personale con il crono di 6h51’29’’.
«Il bilancio di questa rassegna iridata è assolutamente molto positivo. Vestire la maglia azzurra a 42 anni è stata un’emozione incredibile e poter vivere un ambiente, così internazionale e stimolante, può rappresentare solamente un’esperienza indimenticabile», racconta Alessio che ha strappato la convocazione al Mondiale grazie alla prestazione sfoderata il 17 febbraio scorso quando a Porto Recanati, nelle Marhe, al battesimo in una 100 km, si è fermato ai piedi del podio chiudendo però la sua fatica con il ragguardevole riscontro cronometrico di 6h54’04’’.
«Ho iniziato a correre nel 2010, abbandonando gradualmente il calcio, e intensificando di anno in anno la quantità e la qualità degli allenamenti di corsa, sotto alla guida di Lucio Blasic che mi allena, con entusiasmo e grande passione, ancora oggi. Poi nel 2022 alla Maratona di Berlino corsi in 2h24’47’’ e lì è scattata una scintilla e la voglia di cercare nuovi stimoli e sensazioni allungando le distanze», aggiunge il portacolori dell’Atletica Fincantieri Monfalcone.
Alessio, che nella vita quotidiana di tutti i giorni è sottoufficiale dell’Esercito al Reggimento logistico Pozzuolo del Friuli, tornando sull’analisi della gara indiana ha rimarcato come sia stata una prova difficilissima.
«Abbiamo gareggiato in un contesto climatico estremamente difficile, con le temperature che si aggiravano tra i 19° e i 28° gradi e soprattutto un tasso d’umidità che, dopo aver toccato il 100% al mattino, si abbassava al 70% nelle ore più calde. Di conseguenza - prosegue Milani - era necessario affrontare la competizione con testa, tenendo in considerazione il battito cardiaco per poi dal 40° km aumentare il passo e iniziare a effettuare sorpassi. Siamo riusciti nell’intento anche grazie - conclude il forte atleta isontino - all’apporto di una squadra, compagni e tecnici, coesa e disponibile ad aiutarti in ogni momento».
Il Mondiale è ormai alle spalle e Alessio è già proiettato a quello che sarà il prossimo grande appuntamento: «Non vedo l’ora di rimettermi al lavoro, e provare a dire la mia il 24-25 maggio del prossimo anno alla 100 km del Passatore, la gara più famosa d’Italia. E poi nel 2026 ci sarà un altro Mondiale…». —
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