Trump contrario all’uso dei missili americani a lungo raggio dati a Kiev per colpire il territorio russo
Donald Trump prende una posizione netta contro l’utilizzo dei missili americani da parte di Kiev per colpire il territorio russo. Lancia un avvertimento chiaro a Volodymyr Zelensky, lasciando intendere che, una volta insediato alla Casa Bianca tra poco più di un mese, potrebbe revocare l’autorizzazione concessa dall’amministrazione Biden uscente.
«Disapprovo con forza il fatto di lanciare missili centinaia di miglia dentro la Russia», ha affermato il tycoon, il giorno dopo l’ultimo bombardamento con sei vettori Atacms denunciato da Mosca.
Il Cremlino ha avvertito che la Russia risponderà «sicuramente, nei tempi e nelle modalità ritenuti opportuni», al nuovo raid, che ha preso di mira un aeroporto militare a Taganrog, nella regione di Rostov. Ma Zelensky non si mostra preoccupato e dice di voler insistere: «Che gli Himars colpiscano i bersagli nemici», ha incitato il presidente ucraino durante una visita alla 277ma brigata di artiglieria missilistica, citando il sistema utilizzato anche per lanciare gli Atacms, che hanno una gittata massima di 300 chilometri.
In un’intervista alla rivista Time, che lo ha nominato Persona dell’Anno, Trump ha invece definito «un errore molto grande» la decisione di Biden di consentire a Kiev l’uso dei missili. «Perché stiamo facendo questo? – ha chiesto – Stiamo solo provocando un’escalation in questa guerra e la stiamo rendendo peggiore. Questo non doveva essere permesso». Il presidente eletto ha definito «una follia» la strage in corso di soldati ucraini e russi, con perdite «insostenibili». E ha ribadito di volere «raggiungere un accordo» per la fine delle ostilità, assicurando di non volere «abbandonare» Kiev.
Da parte sua il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che la Russia «sostiene pienamente» gli sforzi di Viktor Orban per favorire una soluzione pacifica del conflitto, dopo che ieri il premier ungherese aveva telefonato al presidente Vladimir Putin. Il portavoce ha anche sposato la versione di Orban, smentita da Kiev, secondo la quale la sua proposta di uno scambio di prigionieri su vasta scala e una tregua natalizia è stata respinta da Zelensky. Il servizio d’intelligence interno russo Fsb, ha affermato Peskov, aveva già «presentato le proposte russe per lo scambio di prigionieri all’ambasciata ungherese a Mosca».
Per quanto riguarda gli sviluppi sul terreno, il ministero della Difesa di Mosca ha riferito che le forze russe hanno conquistato nelle ultime 24 ore un altro villaggio nell’est dell’Ucraina, quello di Zarya nella regione di Donetsk, e liberato un altro insediamento, Novoivanovka, nella regione russa di Kursk, dove dall’agosto scorso è in atto un’invasione delle forze di Kiev. Mentre il leader ceceno Ramzan Kadyrov, fedele alleato del Cremlino, ha fatto sapere che quattro suoi militari sono rimasti lievemente feriti a seguito dell’esplosione di un drone ucraino sopra una caserma di un reggimento speciale di polizia a Grozny. Una persona è invece morta nella regione ucraina di Kherson in seguito ad un attacco di droni russi, ha detto il governatore, Oleksandr Prokudin.
Media ucraini riferiscono infine che a Mosca sarebbe stato ucciso un progettista di missili, Mikhail Shatsky, impegnato nella modernizzazione dei vettori X-59. La testata Rbc Ucraina e l’agenzia Ukrinform scrivono che la notizia è stata confermata da fonti della difesa di Kiev, secondo le quali l’operazione sarebbe stata compiuta dai servizi segreti ucraini. Non c’è alcuna conferma della notizia da parte russa. (
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