“Andrò avanti finché non muoio. Sanremo? Non sono pronta a condurre”: parla Laura Pausini
“Non avevo mai pensato di campare cantando. Non avevo neanche mai sognato di diventare famosa”. Ma la vita, a volte, prende strade inaspettate. E Laura Pausini, oggi, è una stella della musica mondiale. Ama stare in mezzo alla gente, è instancabile. Ha la stessa voglia del 1993, quando la vittoria al Festival di Sanremo con “La Solitudine” nella categoria Nuove proposte l’ha lanciata nell’industria discografica. Più di 30 anni dopo, la rivista americana People l’ha inserita tra le venti donne più influenti al mondo. Lei di fermarsi non ne vuole sapere, né ora né in futuro: “Mi piace stare anche a casa e prima del Covid ci avevo anche pensato: a 60 anni mi fermo. Però proprio durante la pandemia sono arrivata a un’altra conclusione. Questa ipotesi non esiste, andrò avanti finché non muoio”, ha dichiarato in un’intervista al settimanale F.
Per gestire una vita così frenetica, soprattutto in tour, pianifica qualsiasi spostamento e impegno, “tanto che a un certo punto mi sono imposta anche di vivere più alla giornata. Senza organizzare mi sento come se non valessi niente, un po’ persa”. Ma quando suo padre si è iscritto a “The Voice Senior”, la notizia l’ha sorpresa. “Non era programmato, nel senso che non me l’ha proprio detto. Lui si occupa el mio fan club e non era una cosa strana che non fosse a casa – ha spiegato l’artista romagnola –. Ce lo ha detto quando ha saputo che lo avevano perso e all’inizio ero un po’ spaventata. Oggi con i social tutti criticano e non tolleravo l’idea che qualcuno gli potesse fare del male”.
Gli affetti e il successo – Alla famiglia, che è stata fondamentale per intraprendere la sua carriera e non l’ha mai ostacolata, Laura Pausini è molto legata. Ma all’inizio non immaginava neanche di avere fama e successo. È semplicemente capitato: “Quando giravo col babbo vedevo che non c’erano mai donne ma sempre uomini a fare quel mestiere. Diciamo che nella mia testa volevo poter fare pianobar da sola, come donna”, ha raccontato. Suo papà la iscrisse di nascosto al Festival di Castrocaro a cui andò con una cover di “New York, New York”, non superando le selezioni per la finale. La svolta arrivò però negli anni successivi. Prima con il trionfo nel tempio della musica italiana, poi con un tour europeo. A salvarla dallo stravolgimento della propria vita, l’amore della gente: “È dura quando cominci a lavorare a 18 anni, sei sempre fuori, non frequenti più nessuno della tua età. Se non avessi avuto questo tipo di accoglienza familiare, non sarei sopravvissuta”. Una serie di eventi che, ancora oggi, Pausini fa fatica a spiegare a se stessa: “Forse è per questo che non mi fermo mai. Ho bisogno di impegnarmi perché più mi impegno e più mi sembra di poter meritare quello che mi è capitato”, ha rivelato.
L’Ariston e la televisione – Durante l’intervista, spazio anche per una parentesi sul Festival di Sanremo. Ipotesi conduzione? Al momento, no. Non ancora, almeno. Perché nonostante la vittoria nel 1993 e una carriera ormai più che trentennale alle spalle, a Laura Pausini il palco dell’Ariston mette ancora i brividi: “Mi hanno chiesto più volte di presentarlo, ma non sono pronta. Basta che mi invitino come ospite e comincio a tremare. Se mi passeranno queste sensazioni di paura e mi vorranno ancora, magari, prima o poi accetterò”, ha sottolineato. Tornare sul piccolo schermo invece, magari di nuovo con Paola Cortellesi (come nel 2016, “Laura e Paola”), non le dispiacerebbe: “Ci piacerebbe rifare qualcosa insieme, però è difficile trovare me e lei ferme per quattro mesi. Sono così fiera del successo che Paola ha avuto al cinema con C’è ancora domani. Sono datata a vederlo con mia figlia. È rimasta talmente colpita che ha voluto farci la tesina di fine anno, sul femminicidio”, ha affermato l’artista.
La famiglia e i figli – Pausini ha parlato anche della propria vita privata e della convivenza con la sua famiglia allargata. Suo marito, (“la prima persona che ho incontrato nella vita con cui sono sempre me stessa”), infatti, ha altri figli: “Non è stato facilissimo, vengo da un’educazione cattolica. Quando mi sono accorta che mi ero innamorata, abbiamo fatto di tutto per evitarci. Però quando ho capito che non potevamo fare più a meno l’uno dell’altra, la scelta è stata vivere insieme, prima tra Roma e Milano, poi a Roma perché volevamo restare più vicini ai suoi tre bellissimi figli. Sono venuti a vivere con noi e adesso che sono grandi abitano ognuno nella loro casa, però di fianco a noi”. Sulla figlia Paola, infine: “È dell’acquario, ama la solitudine, io sono più espansiva”.
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