“Siamo 50mila”: Roma in piazza contro il ddl sicurezza. Oltre 200 sigle in corteo dietro a un manifesto col bacio tra Meloni e Mussolini
È partita a Roma la grande manifestazione contro il ddl Sicurezza. In piazza, annunciano gli organizzatori, “circa 50mila” persone che insieme, dietro a un grande manifesto con l’immagine dipinta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che bacia Benito Mussolini, sono partite da piazzale del Verano per arrivare fino a piazza del Popolo. Il corteo, organizzato dalla rete no ddl sicurezza, coinvolge oltre 200 sigle tra studenti, sindacati, associazioni e reti sociali.
I manifestanti stanno marciando mostrando cartelli e striscioni. “Dittatura senza democrazia, senza libertà, senza sicurezza”, recita uno. “La repressione serve solo a rinforzare e unire le oppressioni. No ddl paura”, si legge su un altro, fissato sul camion che apre il corteo. “Se voi fate il fascismo, noi seminiamo resistenza: no ddl paura”, recita ancora un altro. Diverse anche le bandiere, da quella della Cgil e Arci a quelle della Palestina. Tra le sigle che hanno aderito alla manifestazione ci sono Cgil, Anpi, Arci, partiti come Avs, Pd, M5s, Rifondazione e anche movimenti per i migranti, come la rete No Cpr, i movimenti per la Casa, gli ambientalisti, gli antiproibizionisti, compresa la filiera produttiva della cannabis light, Libera dalle mafie, le realtà Lgbtqi+.
Durante il corteo sono previste delle azioni legate al provvedimento che i manifestanti definiscono “un grave attacco ai diritti, alla democrazia e alla libertà di espressione”. Ad esempio gli attivisti di Amnesty International, all’altezza di piazza Galeno, hanno organizzato un flashmob: inginocchiati alzando dei cartelli gialli con le scritte nere hanno chiesto di “proteggere il diritto di protesta”. “Sicurezza? No, minaccia alla libertà di espressione”. “Sicurezza? No, minaccia al diritto di protesta pacifica”.
In piazza accanto alle associazioni, anche diversi partiti. “Questa manifestazione così partecipata – dice Francesco Boccia presidente dei senatori del Pd che partecipa alla manifestazione insieme al collega capogruppo Andrea Giorgis – è la dimostrazione che la democrazia non si cambia o limita per decreto, come pensa di fare la destra. Continueremo ad opporci con tutte le nostre forze in Parlamento per far ritirare il provvedimento o per cambiarlo nelle parti in cui si mettono a rischio i diritti fondamentali di chi manifesta”. Un ddl, sostiene Nicola Fratoianni di Avs, anche lui in piazza, “della paura”, che viene da una destra “che ha come obiettivo quello di cancellare i diritti di libertà e il diritto al dissenso”. Il provvedimento, insiste Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, anche lui in corteo, “non affronta assolutamente il tema della sicurezza dei cittadini. È un disegno di legge illiberale: trasforma in narcotrafficanti tremila aziende che coltivano la canapa, causando il licenziamento di circa 15 mila lavoratori e lavoratrici”. Oltre al danno poi “per queste persone, arriva anche la beffa: se quei quei lavoratori e lavoratrici che subiscono il licenziamento decidono di manifestare, magari occupando una strada, questo governo di destra applica una misura che prevede il carcere fino a 7 anni”, per questo la norma è semplicemente “cinica e feroce”.
Arrivato al corteo anche Giuseppe Conte spiega: “I cittadini quando parlano di sicurezza non chiedono di reprimere il dissenso politico, non chiedono di reprimere la resistenza passiva, non chiedono il bavaglio sempre più stretto per i giornalisti. Chiedono invece di poter uscire la sera e di poter tornare a casa anche a tarda sera, chiedono di poter uscire di giorno senza essere assaliti da scippi, rapine e furti, chiedono di poter stare nelle strade in sicurezza in tutti i quartieri. Quindi è un concetto completamente sbagliato. Questo decreto sicurezza è completamente reazionario e lo respingiamo nel modo più assoluto”.
Tra i manifestanti anche gli esponenti delle sigle sindacali. Il provvedimento, sottolinea Michele De Palma segretario generale Fiom-Cgil, “è scellerato e pericoloso” e “minaccia di limitare le libertà individuali e collettive dei cittadini, cancellare il diritto di sciopero e restringere gli spazi di democrazia e il diritto al dissenso”. “Abbiamo bisogno di sicurezza, non del ‘decreto paura’ del governo”.
Durante il corteo alcuni studenti pro Palestina hanno danneggiato un supermercato Carrefour lanciando petardi contro la vetrina e scrivendoci sopra “assassini”.
Intanto, per “rilanciare” la manifestazione, gli studenti di alcuni collettivi che aderiscono alla rete “no ddl sicurezza” hanno occupato da ieri sera la facoltà di Lettere della Sapienza. “Come studenti di questo Paese abbiamo occupato la facoltà di Lettere della Sapienza, per costruire un’opposizione studentesca, universitaria e giovanile al ddl ‘sicurezza’, un progetto di legge liberticida che svuota la nostra democrazia, individuando in migranti, studenti, attivisti e movimenti sociali dei nemici da reprimere e silenziare”, scrivono sui social gli attivisti.
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