Tikus sveglia l’Inter dal torpore, a Berna ok con riserva

Nel calcio c’è una differenza sostanziale tra la carta ed il campo. Anche quando il pronostico viene rispettato, è il copione a non scorrere nei modi in cui la gente si aspettava. L’Inter a Berna doveva fare una passeggiata di salute, l’Inter, a Berna ha firmato il colpo solo a 20″ dal termine. La sostanza non è cambiata, ma che fatica

Dovevano bastare le “riserve”….

Si racconta, da inizio stagione, che l’Inter abbia due squadre. Una, quella dei titolari, l’altra, quelle delle riserve chiamate in causa per far rifiatare i primi in determinate occasioni poichè il valore è lo stesso.

Questo concetto, a Berna, non è apparso chiaro. Una squadra della qualità dell’Inter doveva essere capace di vincere la partita solo con le riserve, permettendo ai titolari di riposare in vista dei prossimi impegni. A maggior ragione se si pensa che le cosidette riserve presenti sul manto sintetico dello stadio dello Young Boys erano: Bisseck, Carlos Augusto, Dumfries, Frattesi, Taremi e Arnautovic.

Di quelli citati, l’ultimo è stato il peggiore della truppa. Al netto del penalty sbagliato, non è mai stato in grado di creare qualcosa, qualche spunto che potesse far male alla retroguardia avversaria. Il rigore è stato la ciliegina sulla torta mal riuscita. Gli altri, invece, quanto meno hanno messo la loro buona volontà a disposizione del collettivo, ma, soprattutto da un punto di vista fisico, non sono riusciti ad imporsi rispetto agli avversari. Il quesito che ci si pone è: l’Inter ha davvero le fatidiche due squadre? A Berna non è parso chiaro…

Sul gong arriva Tikus…..

Ad un certo punto della contesa, Inzaghi ha cominciato a mettere in campo l’artiglieria pesante. Di Marco, (a causa dell’infortunio di Carlos Augusto), Lautaro, Zielinski, Thuram, Bastoni. C’è stata la necessità di chiamare alle armi praticamente tutti i volti simbolo del battaglione nerazzurro.

La pericolosità è sicuramente aumentata, ma la formazione nerazzurra è apparsa poco precisa rispetto allo standard a cui ha abituato i propri tifosi. Ma ecco che, quando tutto sembrava stesse finendo, arriva la zampata del centravanti, quel giocatore che è chiamato a decidere quelle partite un po’ cosi, quelle partite un po’ sporche e non perfettamente linde e candide.

L’azione che si sviluppa da sinistra vede all’opera Di Marco che, dopo un uno-due con Lautaro, scodella in mezzo un pallone dei suoi. Thuram anticipa il difensore e la tocca quanto basta per fare tutta la differenza possibile in una partita di calcio, per solcare quel confine tra uno scialbo 0-0 e tre punti pesanti ed importanti. Ad un soffio dal gong arriva Tikus, quel figlio d’arte che quest’anno vuol essere il più decisivo possibile.

Un gol importantissimo

E’ ancora difficile prevedere l’importanza capitale del gol siglato da Thuram al 93′ e 40″. Si avrà un contorno maggiormente definito con le prossime due sfide di questo “campionato” chiamato Champions League.

Mettiamo un po d’ordine. L’ Inter sale nel gruppone delle squadre, (7) a 7 punti. Al momento, in base alla differenza reti, sarebbe tra le prime 8 della classifica e di conseguenza ottavi diretti. Al netto di interismi europei, viene difficile prevedere che la squadra nerazzurra possa arrivare oltre la 24esima posizione. Rimane, piuttosto da capire, quale sarà il futuro tra playoff e promozione diretta agli ottavi. Il cammino è lungo. Bisogna solo scoprire quanto sarà importante il gol di Thuram

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