EFC | Oggi la ripresa. A Verona un Empoli gigante
Riprenderà oggi il lavoro degli azzurri che inizieranno il lavoro in vista del prossimo match che si giocherà venerdi sera al Castellani contro il Toro. Sotto osservazione saranno le condizioni di Pietro Pellegri che si è dovuto fermare intorno al 10’ del primo della gara giocata ieri a Verona. Si spera che la settimana poi possa iniziare a restituire qualche elemento che da tempo ormai gravita in infermeria, anche se chi va in campo sta facendo davvero faville. Cosi come successo ieri a Verona dove è stata scritta una bella pagina di questa stagione che sta regalando soddisfazioni inimmaginabili alla vigilia. La gara di Verona, soprattutto la prima frazione di gioco, ha rappresentato quasi la perfezione da tutti i punti di vista. Un Empoli sceso in campo con una determinazione incredibile, contro un avversario che avrebbe dovuto giocarsi quasi la vita in quella gara, ma fin da subito sono stati i nostri a far valere quella tempra maggiore, oltre ad una qualità indubbiamente superiore. Nel calcio si sa, oltre alla bravura tecnica ci sono anche altri elementi che possono andare a condizionare gli episodi e gli esiti dei match. Indubbio che l’Empoli ieri abbia trovato un avversario con pochissima spina dorsale ed anche quella velata fortuna che ha fatto scorrere il pallone in maniera ottimale verso la rete. Lo diciamo perché vogliamo anche continuare a tenere un profilo basso, per quanto possibile. Questo però non toglie una virgola a come la squadra si sia posta nei confronti della partita, e per atteggiamento mentale e per quello tattico. Una partita preparata molto bene, e la dimostrazione è stata nella scelta di far giocare Cacace in una posizione davvero anomala, molto avanzata per lui, ma che si è dimostrata efficace. A questo poi si va ad aggiungere la solita solidità difensiva e lo stato di grazia di alcuni elementi come Sebastiano Esposito. L’ex Samp va a chiudere una settimana che per lui (ma anche per noi) resterà scolpita per sempre, con la gara di Verona che ce lo ha fatto vedere ancor di più maturato sotto ogni aspetto; si, perché se la bella doppietta è quella che fa maggiormente rumore, la sua gara senza palla va però analizzata e dettagliata per abnegazione. La partita di San Siro contro il Milan, senza ovviamente mai drammatizzarla, aveva rappresentato il punto più basso della stagione, soprattutto – leggersi anche la grande partita fatta dai rossoneri – per l’atteggiamento quasi sempre rinunciatario dei nostri. Onestamente non servivano delle risposte, quello che la squadra stava facendo portava già un dato importane, ma se mai le si chiedessero sono arrivate eccome. E cosi come nel trovare la forza di andare a pareggiare a Firenze, aprendo poi ai rigori, la cazzimma di questa squadra la si è palesata tutta nel momento in cui è arrivato il gol del Verona che da 0-3 si portava sull’ 1-3. Anziché gestire e portare in fondo un già più che positivo primo tempo, la squadra ha ribassato la testa ed è andata a riferire il mastino veronese, trovando con Colombo il poker. Ed in questa partita, ma di certo non vogliamo fare più di troppo i pignoli, ci potevano anche essere altri due episodi rilevanti: un rosso inspiegabilmente non sventolato per un brutto fallo su Cacace ed un rigore concesso e poi tolto (il VAR ha ragione) che un piccolo dubbio ce lo lascia. Dettagli di fronte a quanto la squadra ieri ha fatto vedere, dettagli di fronte a questo gruppo che formatosi con tante perplessità iniziali sta compiendo un vero e proprio miracolo. Non sarà sicuramente la nostra collocazione finale quella del 9° / 10° posto, ma il dato che ad oggi va sottolineato è quello di aver già messo in cascina 19 punti, quantitativo che va a rappresentare oltre la metà di quelli che serviranno per traguardare ciò che a noi serve. Artefice di tutto questo, oltre a chi ha costruito questa squadra in estate, è Roberto D’Aversa che sta dimostrando di essere davvero un grande allenatore. Arrivato con grande umiltà, sapendo anche che doveva smacchiarsi di quell’episodio che lo aveva un po’ catalogato nella scorsa stagione, l’allenatore ex Parma ha saputo amalgamare sapientemente questo gruppo, dando fin da subito quell’identità che ormai da tempo decantiamo. Non si va per caso a fare quello che l’Empoli ha saputo fare ieri a Verona, una partita che se giocata anche con un solo decimo di attenzione in meno si sarebbe potuta rivelare molto complicata. Ed invece a Verona l’Empoli, come detto inizialmente, scrive una pagina bellissima di questo libro.
Rispetto alla gara di Coppa Italia D’Aversa torna a schierare la formazione titolare, confermando Esposito che viene affiancato sulla trequarti da Cacace. La partita non comincia nei migliori dei modi, in quanto dopo soli 8 minuti l’Empoli deve fare a meno di Pellegri, costretto a chiedere il cambio per un possibile infortunio al ginocchio. Nonostante ciò gli azzurri trovano il vantaggio al 15′, approfittando di un erroe di Bradaric sfruttato da Esposito che mette una palla in area. Corta respinta di Magnani, che poi sporca la conclusione dell’attaccante empolese finita alle spalle di un incolpevole Montipò. Il Verona accusa il colpo, e dopo appena tre minuti i toscani raddoppiano: Anjorin scippa il pallone a Belahyane arriva al limite dell’area e serve Esposito che, posizionato sulla destra, calcia sul primo palo invece di crossare e trafigge ancora Montipò. L’Empoli è scatenato mentre il Verona è completamente in tilt. Gli azzurri approfittano dello sbandamento degli scaligeri ed ecco che al 33′ al festival del gol si aggiunge anche Liberato Cacace, che servito da un passaggio in verticale di Maleh va al tiro col mancino. La palla, deviata, beffa ancora Montipò. Due minuti più tardi il Verona cerca di rimanere attaccato alla partita, segnando il gol del 3-1 con Tengsted, che su suggerimento di Tchatchoua, calcia di prima intenzione bucando sul primo palo Vasquez. Quello gialloblù è solo un fuoco di paglia, perché al 42′ l’Empoli cala il poker con Colombo, che su una punizione calciata da Esposito e respinta dalla berriera, controlla e calcia di sinistro spedendo la palla in rete alla sinistra di un impietrito Montipò. In chiusura di primo tempo gli azzurri vanno addirittura vicini al 5-1, con un altro strappo di Anjorin che si presenta a tu per tu con Montipò, che lo stende in area. Inizialmente Di Bello assegna il calcio di rigore poi, dopo il controllo al Var, il rigore viene revocato in quanto il portiere interviene prima sul pallone e poi sull’avversario. Nella ripresa l’Empoli abbassa il ritmo con l’obiettivo di gestire il largo vantaggio, non rinunciando comunque ad attaccare quando c’è l’occasione. Al 47′ infatti Anjorin va vicino al gol ma il suo tiro termina fuori di poco. Al 65′ prova a svegliare il Verona Mosquera con un tiro incrociato che esce di poco. La partita rimane in mano agli azzurri, che al 73′ vanno vicinissimi al pokerissimo col nuovo entrato Ekong, che sfiora la rete con un bel tiro a giro. All’80’ gli scaligeri hanno l’occasione di accorciare le distanze con Mosquera, che si mangia il gol calciando alle stelle da pochi passi. E’ solo uno dei pochi spaventi in una gara dominata dell’Empoli, che si porta a casa tre punti importanti per rafforzare la propria classifica e dimostrare che la lotta salvezza non ci appartiene.
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