Next Gen ATP Finals: regolamento e innovazioni per l’edizione 2024

C’è chi si prepara per il Natale e c’è invece chi sta per fare le valigie in direzione Jeddah. Nella città portuale dell’Arabia Saudita, abitata da circa quattro milioni di abitanti, dal 18 al 22 dicembre si disputeranno le Next Gen ATP Finals presented by PIF (di questo fondo di investimento Matteo Berrettini è recentemente diventato ambassador). L’anno scorso è stata la prima assoluta in Medio Oriente, dopo le cinque edizioni organizzate a Milano. Il campione in carica è il serbo Hamad Medjedovic, vittorioso all’ultimo atto sul francese Arthur Fils.

Non soddisfatto di aver portato a casa il secondo posto, il transalpino sarà di nuovo ai nastri di partenza del torneo saudita come testa di serie numero 1. Dietro di lui, gli statunitensi Alex Michelsen, Learner Tien e Nishesh Basavareddy; il ceco Jakub Mensik; il cinese Juncheng Shang; il brasiliano Joao Fonseca e il connazionale Luca van Assche, presente pure lui nell’edizione 2023, così come Michelsen.

Nella prima edizione del torneo senza un italiano in campo, i giocatori si sfideranno per mettersi in tasca un bel gruzzoletto. Ma, come sempre, le partite saranno un po’ diverse rispetto a quelle che si disputano durante l’anno. Infatti, la manifestazione propone un regolamento differente, che ogni anno subisce anche qualche ritocco. Di seguito, le regole e le innovazioni da sapere se non ci si vuole trovare come un pesce fuor d’acqua mentre si guarda uno di questi incontri.

Punteggio

• Si gioca al meglio dei cinque set. Per vincere, quindi, bisogna portarsi a casa tre set ‘corti’. Infatti, bastano quattro giochi per intascarsi un parziale.
• In caso di 3-3 si disputa un tie-break al 7.
• In caso di 40-40 c’è il killer point ed è il battitore a decidere da che lato servire.

Cambi di campo

• Dopo il primo gioco di ogni set non si effettua.
• Il primo di ogni parziale avviene al termine dei primi tre giochi. Il secondo (nel caso ci si arrivi con il punteggio) dopo altri due giochi e il terzo si effettua sempre tra un set e quello successivo (non importa se i giochi sono pari o dispari).
• La durata è sempre di 90 secondi, anche tra un set e quello successivo.
• Dopo sei punti giocati nel tie-break.

Altre regole

• I giocatori possono scaldarsi per tre minuti prima dell’inizio del match.
• Le palline si cambiano ogni sette giochi.
• Shot clock tra la prima e la seconda di servizio: massimo 8 secondi tra i due colpi.
• Tempo tra un punto e il successivo: massimo 15 secondi se lo scambio è di uno o due colpi. Se è dai tre colpi in su, 25 secondi.
• Se il servizio tocca il nastro e atterra nel quadrato in cui la palla è considerata buona, la battuta non si ripete e il punto prosegue.
• Gli spettatori si possono muovere liberamente durante i primi tre giochi del match. Dopo questi, sono sempre autorizzati a spostarsi liberamente ma solo nei lati lunghi dello stadio, così che la vista del giocatore al servizio non sia disturbata.
• Gli spostamenti di uno o più spettatori nelle aree di libero movimento designate non costituiscono una pausa legittima nello shot clock.
• La sedia del giudice arbitro è ad altezza inferiore, così da non ostacolare la visione del gioco agli spettatori retrostanti.

Iniziative per gli spettatori

• I tabelloni segnapunti presenti nello stadio sono semplificati, in modo da migliorare l’esperienza dei giovani fan.

Iniziative per i giocatori e le loro performance

• I giocatori possono indossare dispositivi durante il match. I dati provenienti da questi dispositivi sono riassunti e condivisi con il tennista, che può osservarli per avere una visione a tutto tondo della sua performance fisica e del suo livello di stress durante l’incontro.
• La piattaforma contenente i dati che misurano l’intelligenza tecnico-tattica del tennista durante l’incontro sarà visionabile da parte dell’allenatore seduto a bordo campo. Le riprese video accompagnate con i dati della partita, invece, saranno disponibili solo dopo la fine del match. Nuovi approfondimenti saranno poi visibili dagli spettatori presenti nell’arena.