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Berlato, il negazionista del Covid secondo solo a Meloni nella lista Fdi a Nordest

Berlato, il negazionista del Covid secondo solo a Meloni nella lista Fdi a Nordest

foto da Quotidiani locali

Un negazionista del Covid proprio sotto Giorgia Meloni, in seconda posizione, la vetrina della lista. Nella circoscrizione Nord Est (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige) Fratelli d’Italia sceglie il vicentino Sergio Berlato, paladino dei cacciatori e dei No vax. Berlato è anche un europarlamentare uscente ma non può essere questo il motivo per cui scatta dalla prima fila, visto che in altri collegi candidati già presenti in Parlamento Europeo sono stati posizionati a metà o fondo lista. Lui tira dritto ed esibisce trionfalmente l’elenco, con relativo commento: “Ringrazio Giorgia Meloni per la rinnovata fiducia che, ancora una volta, ha voluto riservarmi”.

Ma la base del partito, a Nord Est, non ha compreso la scelta. Non fosse altro per il profilo quantomeno discutibile e, a tratti, perfino poco istituzionale. Il 1 maggio appena passato, per esempio, Sergio Berlato ha organizzato e moderato un incontro dal titolo: “Dopo il grande imbroglio del Covid 19: pretendiamo verità e giustizia”.

I relatori sono un’accozzaglia di medici radiati per le teorie negazioniste, qualche avvocato azzeccagarbugli, un poliziotto sospeso perché No vax, addirittura c’è chi si professa con orgoglio “nientologo”. Berlato coccola questo mondo e non solo ci mette la faccia, ma riempie anche i palazzetti, come quello del 10 marzo scorso a Bassano del Grappa. “C’erano 2.500 persone presenti”, dice orgoglioso sui suoi profili social, promettendo a tutti di trovare una location ancora più capiente per le prossime adunate. “Riteniamo che tutti i cittadini abbiano diritto ad avere verità e giustizia, che non è mai stata raccontata in questi anni di pandemia”, arringa la folla Berlato.

Sorriso smagliante e sfacciataggine, come quando esibiva le beccacce uccise in una battuta sistemando le carcasse una accanto all’altra sul cofano di un’auto, o come quando, parlando di chi secondo lui ha occupato in maniera indebita il posto in Parlamento è arrivato a paragonare Cicciolina a Toni Negri.

Nel 2017, da consigliere regionale in Veneto, era riuscito a fare approvare una legge che prevedeva multe salate (da 600 a 3.600 euro) nei confronti di chi disturba o impedisce l’attività dei cacciatori e dei pescatori: legge poi annullata dalla Corte Costituzionale.

C’è stato anche un momento in cui sembrava che Berlato venisse escluso da una ricandidatura, talmente il suo profilo è distante dalla patina istituzionale che sta cercando di darsi la nuova classe dirigente. Alla fine è riuscito non solo a farsi candidare, ma anche a ottenere la posizione migliore, pure a discapito di pezzi da novanta del partito, come l’assessora regionale Elena Donazzan che è riuscita a strappare solo l’ottava posizione. “Una scelta davvero inspiegabile”, commenta una fonte interna al partito in Veneto.

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