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Venezia, manifestazione anti ticket: sei denunciati 

Venezia, manifestazione anti ticket: sei denunciati 

Sono gli organizzatori del corteo che il 25 aprile ha contestato l’introduzione del contributo d'accesso. L’accusa: manifestazione non autorizzata. E scoppia la polemica

Sei denunciati per manifestazione non autorizzata, un’esplosione di polemiche a seguire. Il contributo d’accesso a Venezia, a una settimana dalla sua introduzione effettiva, continua a far discutere, questa volta sulla scia delle denunce arrivate ai danni degli organizzatori del corteo dei contrari.

Il 25 aprile, primo giorno in cui i verificatori comunali hanno chiesto l’esibizione dei Qr code di prenotazione a chi attraversava piazzale Roma e la stazione ferroviaria di Santa Lucia, le due porte di accesso alla città dalla terraferma, circa trecento persone hanno marciato per protestare contro la misura del “ticket”: un corteo senza grandi tensioni, al netto di qualche spinta con le forze dell’ordine, mai comunque degenerata in scontro; a distanza di tre giorni, però, sono arrivate le denunce per sei organizzatori: alla questura avevano comunicato di voler manifestare con un presidio fisso, invece il gruppo si è spostato attraverso il centro storico, fino a raggiungere campo Santa Margherita, e tanto è bastato per accusarli di mancata autorizzazione.

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La notizia, giovedì, è stata accolta con sdegno dal fronte dei contrari: «Incredulità e forti perplessità – commenta il consigliere comunale di opposizione Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme) - La motivazione sembra essere quella di aver scelto un percorso non concordato. In realtà, da quello che al momento si era capito, è che il percorso era stato concordato sul posto e sul momento. E la motivazione era più che logica e opportuna: la quantità di persone che erano assiepate a Santa Chiara era tale da mettere in pericolo un po’ tutti. La partecipazione infatti è stata forse più importante rispetto a quanto calcolato dalla questura e dalla polizia locale e questo ha portato probabilmente alla scelta dell’itinerario verso piazzale Roma».

Martini poi continua: «L’altro punto su cui si continua a battere è che è stata una manifestazione dei centri sociali, invece era costituita per la grandissima parte da normali cittadini, da famiglie, da residenti».

A rimarcare questa stessa linea anche la scrittrice Daniela Milani Vianello: «Bisognava partecipare a questa grande manifestazione cittadina e farlo il primo giorno in cui la misura veniva applicata, per non passare da conniventi per l’ennesima richiesta di contributi che adducono alla specificità di Venezia. Lido d’amare ha manifestato, accanto a tante altre associazioni e semplici cittadini (ché centri sociali), per dire che siamo una comunità animata, viva, malgrado le grandi difficoltà del vivere quotidiano alle quali l’Amministrazione deve porre rimedio attraverso un corretto controllo dei flussi».

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