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Agliè, a novant’anni gira l’Italia a piedi: «Il sorriso mi aiuta»

AGLIÈ. Ha fatto tappa lunedì 29 ad Agliè Alessandro Bellière, trekker su lunghe distanze che lui chiama “sfide”. Negli ultimi dieci anni ha coperto qualcosa come 858 tappe sul territorio italiano per un totale, fra cammini e allenamenti, di circa 50.000 km toccando 15.000 Comuni, a volte passando nello stesso in più occasioni.

Numeri notevoli a cui occorre aggiungere un dettaglio anagrafico: Bellière è nato a Parma nel 1933. In questi giorni si trova in Canavese per il suo “90 tappe per 90 castelli per i miei 90 anni”, un giro per il Nord Italia alla scoperta di questi storici edifici. «Lo avevo iniziato nel 2023 e poi interrotto per un problema di salute. Ora sono determinato a terminarlo», ha spiegato al sindaco Marco Succio e al vicesindaco Gianni Roscio che gli hanno dato il benvenuto. «Arrivo da Ivrea e domani ripartirò alla volta di Caluso. Il giorno successivo la tappa sarà da Mazzè a Chivasso. Il traguardo sarà il 13 maggio a La Spezia». Bolognese, con un passato da alpino paracadutista - «negli anni ’50 fui fra i primi 50 uomini al mondo a far parte di questo corpo» - seguito da una carriera atletica nella marcia: «Entrai a far parte della nazionale ma non riuscii ad andare alle Olimpiadi di Roma del 1960», Bellière è al suo ottavo impegno attraverso la Penisola. Dopo anni di passione per la fotografia subacquea, che lo ha portato ad immergersi nei mari dei 5 continenti conquistando il soprannome di “squalo”, a 78 anni scopre il trekking. «Realizzai che non avevo visto l’Italia e che camminare sarebbe stata la via migliore per godermi le sue bellezze» ha raccontato. «La mia prima sfida è stata da Predoi, il Comune più a nord della penisola, fino a quello più a sud, Porto Palo di Capo Passero in Sicilia. Oltre 1.700 km. Era il 2013 e ricordo che anche la Rai diede risalto all’impresa di un’ottantenne che si confrontava col tempo e con la fatica». Non pago, l’anno successivo Bellière parte da Ventimiglia, cammina lungo la costa dello Stivale, isole comprese, e giunge a Trieste dopo ben 4.600 km. Sue imprese sono state anche l’Aosta-Palermo nel 2016 e la Genova-Palermo, due anni dopo, per festeggiare i suoi 85 anni. «Il mio camminare è fatto di tre componenti equamente bilanciate: l’essere solo, la presenza per alcuni tratti di persone che mi accompagnano e infine quella, nei chilometri iniziali o finali della tappa, dei sindaci dei paesi che tocco», ha spiegato il novantenne. «Amo quando sono con me i bambini delle scuole così come le persone diversamente abili, delle quali mi commuove la determinazione a farcela da sole e la gioia che esprimono quando raggiungono un traguardo». Il segreto di Bellière? «Una grande forza di volontà, e poi sono sempre allegro, una predisposizione che aiuta a vivere bene e ad avvicinare il prossimo». Una volta terminato il tour dei castelli tornerà a Bologna. Ci starà poco perché lo attendono in alcune trasmissioni televisive e poi, il 21 maggio, partirà nuovamente per quello che ha chiamato Il cammino Rossoblù. «Il 7 giugno di sessant’anni fa ero allo stadio Olimpico di Roma per la finale scudetto, che vincemmo, fra il mio Bologna e l’Inter. Percorrerò in 18 tappe i 420 km che separano lo stadio Dall’Ara del capoluogo emiliano da quello della capitale per giungervi proprio il giorno dell’anniversario». Prima di posare con sindaco e vicesindaco per la foto di fronte alla residenza sabauda alladiese un sogno: la qualificazione dei felsinei alla prossima Champions league.paolo airoldi

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