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Sfregiò il marito con l’acido e finse di essere stata aggredita: cinquantenne di Agrigento a giudizio per lesioni gravissime e calunnia

Sfregiò il marito con l’acido e finse di essere stata aggredita: cinquantenne di Agrigento a giudizio per lesioni gravissime e calunnia

Ha sfregiato con l’acido il marito, simulando di aver subito un’aggressione. Per questo Silvana Sfortuna, cinquantenne di Agrigento, sarà giudicata con rito abbreviato (cioè in base agli atti delle indagini, modalità che garantisce lo sconto di un terzo della pena) per calunnia e lesioni gravissime. La strategia processuale è stata decisa dal suo legale, dopo […]

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Ha sfregiato con l’acido il marito, simulando di aver subito un’aggressione. Per questo Silvana Sfortuna, cinquantenne di Agrigento, sarà giudicata con rito abbreviato (cioè in base agli atti delle indagini, modalità che garantisce lo sconto di un terzo della pena) per calunnia e lesioni gravissime. La strategia processuale è stata decisa dal suo legale, dopo che il gip ha disposto il giudizio immediato nei confronti della donna (cioè il passaggio diretto dalle indagini al dibattimento, saltando l’udienza preliminare, possibile quando la prova a carico dell’indagato è evidente).

L’episodio risale al 5 dicembre scorso: Sfortuna aveva raccontato di essere fuggita in una struttura protetta dopo avere subito violenze e maltrattamenti insieme alla figlia, nata da un precedente matrimonio. Secondo la sua narrazione, dopo la fuga si era incontrata un’ultima volta con il marito per farsi consegnare alcuni oggetti della figlia rimasti nell’abitazione, ma lì era stata aggredita con l’acido. Una versione però ritrattata in un secondo momento dalla stessa imputata: è stata lei, ha ammesso, a gettare l’acido in faccia al marito, rimanendo a propria volta sfigurata in una metà del volto a causa della difesa dell’uomo.

Lui però ha avuto la peggio ed è rimasto in ospedale per sei settimane in condizioni gravissime, riportando gravi ustioni in tutto il corpo. Nel processo si costituirà parte civile e ribadirà ciò che ha sempre detto dal primo istante, cioè di non aver mai toccato la bottiglietta con l’acido gettatogli addosso. Il processo inizierà il 20 maggio.

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