Ecco i tabelloni di Roma (Cocchi, Crivelli) Djokovic e Nadal la supersfida (Bertolucci). Emozione Roma (Ercoli). Berrettini: “Bello tornare a casa” (Azzolini). Tutti alla festa Davis (Bertellino). La carica azzurra per consolare Roma senza Sinner (Piccardi)-
Ecco i tabelloni di Roma: Djokovic, è dura (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Non c’è il Rosso per eccellenza, Jannik Sinner, ma sul pianeta rosso del Foro Italico c’è vita. Eccome: sono atterrati due fenomeni. Uno è Novak Djokovic, a caccia di rilancio in una stagione fino a ora avara di soddisfazioni, l’altro è Rafa Nadal, che sogna una chiusura in bellezza nel torneo dove ha trionfato dieci volte. Djokovic e Nadal, pezzi di storia con la voglia di vivere ancora il presente. Una sfida che ha rappresentato battaglie epiche per trofei a ogni livello. E se non possiamo ammirare il tennista italiano più vincente di sempre, vedere Nole e Rafa all’opera nello stesso torneo ancora una volta è una dolcissima consolazione. […] Il tabellone dice che potrebbero incontrarsi soltanto in finale, l’incrocio dei sogni forse per un’ultima volta. Dall’inizio dell’anno si sono dati il cambio: dove c’era il numero 1, mancava il mancino spagnolo e viceversa. Rafa è arrivato a Roma dopo aver salutato per l’ultima volta da giocatore la Caja Magica di Madrid. Commozione, lacrime, standing ovation. E’ corso subito qui, sulla terra che ha conquistato l’ultima volta nel 2021, per trovare confidenza, misure e ritmo. Per il serbo numero 1 al mondo invece il primo contatto con Roma è stato ieri sera. Atterrato nel pomeriggio, si è allenato sul Centrale alle sette di sera, in piena golden hour romana, dove tutto sembra ancora più bello e possibile. Nole sa che sulla sua strada non troverà i ragazzetti impertinenti pronti a insidiare la sua grandezza. E’ pronto a dare la zampata, a conquistare finalmente il primo titolo dall’inizio dell’anno. L’ultima volta che gli era capitato di restare a secco così a lungo era il 2022 e proprio qui al Foro Italico aveva rotto il digiuno battendo in finale Tsitsipas. […] Senza Sinner l’Italia dovrà destarsi. I nostri azzurri, ben 12 nel tabellone principale, avranno ancora più responsabilità sulle spalle. Tocca a loro portare avanti i colori di casa nel torneo il più a lungo possibile. Ci sono i veterani, i quasi esperti e i giovanissimi, tutti con motivazioni diverse ma tutti pronti a non far rimpiangere il numero 1 d’Italia. Spettatore più interessato è Filippo Volandri, il capitano azzurro di Davis. Direttore tecnico e c. t. , un ruolo che in questi giorni lo costringerà a passare ore sui campi puntando magari all’ubiquità: «Ci stiamo attrezzando… […] Ma è un superlavoro che ci rende felici. Peccato non essere in 13, ma vedere che il gruppo azzurro cresce è bello e importante. E’ vero, c’è qualche wild card, ma in sette ce l’hanno fatta con la propria classifica e questo è un risultato che fa guardare al futuro con il sorriso». Tra i suoi osservati speciali c’è Matteo Arnaldi: «Sono curioso di vederlo all’opera quest’anno […]. Nel 2023 era una wild card, all’esordio, aveva perso con Musetti poi è cresciuto moltissimo ed è entrato anche nella squadra di Davis. Ora ha un’esperienza e una struttura diversa, conosce il circuito e se da lui ci aspettavamo una stagione all’insegna delle conferme, ci sta dimostrando di avere ancora margini di crescita». […] Flavio Cobolli ha Roma e la Roma nel cuore: «Direi tatuata in tutto il corpo […]. E l’orgoglio più grande è che ha fatto tutto da solo, si è guadagnato il main draw con una stagione eccellente. Giocare in casa qui ti può dare tanto ma togliere anche tanto, dovrà equilibrare le emozioni». Prima volta anche per Luciano Darderi, super specialista del rosso e italiano d’Argentina: «Agli inizi della carriera è stato tanto con noi mentre il padre Gino seguiva l’altro fratello, poi è tornato in Argentina. Ha fatto passi da gigante». E poi il ritorno di Berrettini, finalmente, dopo tre anni di assenza dal torneo di casa: «Sta ritrovandosi pian piano, e giocare qui lo aiuterà anche a livello mentale». Insomma, un mare pieno di pesci azzurri da cui pescare per il futuro della Davis: «E’ già ora di pensarci, Bologna è dietro l’angolo».
Djokovic e Nadal la supersfida di Roma sarà fondamentale (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)
L’assenza combinata di Sinner e Alcaraz priva sicuramente gli Internazionali d’Italia dei due tennisti probabilmente più forti sulla terra in questo momento, e dunque dei favoriti della vigilia. Dunque, per rivivere le emozioni che un torneo prestigioso come quello romano riesce sempre a offrire, non resta che affidarsi ai “grandi vecchi’ Djokovic e Nadal, che insieme hanno vinto 16 volte al Foro […] e ci hanno regalato momenti memorabili e indimenticabili sulla terra rossa italiana. Entrambi, però, si presentano all’appuntamento ben lontani dai fasti dei tempi d’oro, e Roma rappresenterà per forza un test fondamentale per valutarne le reali condizioni anche in vista dei due mesi caldi che li aspettano, con il Roland Garros e Wimbledon in successione e poi i Giochi olimpici. Djokovic affronterà il torneo da numero uno del mondo e del tabellone, e quindi come punto di riferimento per tutti stante la mancanza dei due rivali più accreditati, eppure la sua stagione ora richiede una svolta decisiva se davvero vorrà farsi trovare pronto per gli Slam e l’oro a cinque cerchi. Nole per la prima volta da tempo è arrivato a maggio senza neppure un titolo in bacheca e certamente la versione vista a Montecarlo non sarà sufficiente per coltivare ambizioni al Foro Italico, allungando pesanti ombre sulla sua competitività anche a Parigi. Per questo mi aspetto un giocatore trasformato e sicuramente più vicino agli standard di eccellenza assoluta mostrati fino alle Atp Finals, l’ultimo ruggito del fuoriclasse serbo. Un cammino convincente gli consentirebbe non soltanto di acquisire quella fiducia e quella consapevolezza che gli sono un po’ mancate nel 2024, ma anche di mettere in fila un buon numero di partite sulla terra prima del viaggio, sempre ricco di incognite, verso il Roland Garros. Senza Sinner, il sogno di tutti gli appassionati sarebbe probabilmente quello di assistere a una finale d’altri tempi tra Novak e Rafa, una favola di cui però è difficile al momento immaginare un lieto fine, anche se l’orgoglio dei campionissimi non può mai essere sottovalutato. Per sua stessa ammissione, il Nadal visto a Madrid non affronterebbe neppure il viaggio al Roland Garros per mancanza di competitività, e dunque Roma dovrà dire se il maiorchino è riuscito in questa settimana a incrementare il suo livello dl gioco. La sua velocità di palla sicuramente sa fare ancora male, ma il quesito riguarda la sua capacità atletica e mentale di tenere ritmi alti per tempi sempre più prolungati: nelle ultime uscite i suoi colpi uscivano sempre troppo corti costringendolo a una difesa a oltranza assai logorante e che non è nelle sue corde. Ad ogni modo, poiché si tratterà quasi certamente dell’ultima presenza di Nadal a Roma, ogni sua esibizione dovrà essere accompagnata dalla riconoscenza, dall’ammirazione e dalla passione che si devono al più grande interprete di sempre del tennis su terra rossa e a uno dei campioni più grandi della storia dello sport.
Medvedev attento: c’è il pericolo Rafa. Donne: Swiatek per la terza corona (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
Negli ultimi giorni si sono quasi trasformati in una corsa ad eliminazione, perdendo Sinner e Alcaraz, ma gli Internazionali conservano comunque il fascino dell’appuntamento che ti consegna alla storia. E se l’assenza dei due giovani prodigi abbassa senza dubbio il tasso tecnico e di talento del torneo, dall’altro apre decisamente il ventaglio dei favoriti. In condizioni normali, i pronostici dovrebbero tutti riversati su Novak Djokovic, testa di serie n.1 e sei volte vincitore al Foro, ma le sue condizioni restano un’incognita. Nole debutterà contro Safiullin […], al terzo turno potrebbe saggiare la crescita del nuovo baby fenomeno ceco Mensik, classe 2005, e dopo un probabile ottavo con Khachanov […], incrocerebbe le lame con Ruud, sulla terra tornato ai fasti dei bei tempi. Un cammino non certo semplice, soprattutto se il Djoker sarà ancora quello di inizio stagione. Dalla sua parte è finito il n.3 Zverev, che a Roma nel 2017 vinse il suo primo grande torneo e dunque meriterebbe ampia considerazione se non fosse che in questo momento sembra mancargli un po’ di furore agonistico. Nella parte bassa, il gruppo sarebbe guidato dal campione in carica Medvedev, n.2 del seeding, ma il condizionale si giustifica per i dubbi intorno alle sue condizioni fisiche, limitate da un contrattura agli adduttori patita a Madrid che potrebbe anche costringerlo al forfeit. Il russo ha subito sulla sua strada Draper o Coric, incroci non semplicissimi, e poi lo spagnolo Davidovich e l’americano Paul, fino agli eventuali quarti di finale contro Rune, finalista un anno fa. Ma il campo dei pretendenti alla finale abbonda, da Rublev fresco re di Madrid a Tsitsipas, passando per il rinato Auger-Aliassime. Ma è evidente che gli occhi della Città Eterna saranno tutti per Rafa Nadal, 10 volte vincitore, all’ultimo ballo romano: dopo il debutto contro un qualificato, avrebbe subito l’ostacolo Hurkacz, test già decisivo per valutarne le reali ambizioni e la crescita sulla terra finalizzata alla riconquista del Roland Garros e poi dell’Olimpiade a fine luglio. Negli ottavi il maiorchino potrebbe poi trovare Rune in un’assai intrigante sfida generazionale. […] Nel tabellone femminile, dopo il successo di Madrid, la n.1 Swiatek cerca di diventare la sesta giocatrice con almeno tre successi al Foro […] e dalla sua parte proverà a insidiarla la statunitense Gauff. Sabalenka e Rybakina si dividono il pronostico nella parte bassa del tabellone, con la bielorussa che a Roma non è mai andata oltre le semifinali […] e la kazaka che invece difende il titolo. Nello stesso spicchio di tabellone c’è pure Jasmine Paolini, n.12 del ranking […]e 11 del seeding, la più vivida speranza azzurra tra le donne. Il computer però non gli ha steso davanti il tappeto rosso: dopo il bye, Jas avrà la vincente tra la croata Martic e l’egiziana Sherif, poi ipotetico terzo turno contro Azarenka […], ottavo contro Sakkari […] e quarto contro Rybakina […]. Ma Jas ci ha insegnato che la paura, su un campo da tennis, non esiste.
Emozione Roma (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
«Sono qui perché è Roma», il messaggio d’amore di Matteo Berrettini è semplice e diretto. Dopo aver svolto il primo allenamento nella cornice del Foro Italico, dove in campo manca da due edizioni, Matteo ha parlato alla stampa slegando i dubbi sulla sua partecipazione: «Ultimamente non sono riuscito ad allenarmi molto ma è Roma e ci sto provando per la partita con Napolitano. Il Foro Italico? Lo trovo cambiato e migliorato, è bello essere tornato e non vedo l’ora di ritrovare il tifo italiano». Dopo la sconfitta a Montecarlo contro Kecmanovic, il tennista romano ha saltato Madrid per una tonsillite. Gli strascichi di questa situazione hanno condizionato anche l’avvicinamento agli Internazionali, nonostante negli ultimi giorni passati a Roma sia riuscito a giocare. Le indicazioni della sessione di allenamento andata in scena su Campo 7 sono invece parziali e poco indicative. Assente coach Francisco Roig, a guidare le operazioni è stato Umberto Rianna, accompagnato da Alessandro Bega […] e Daniel Pohl […]. Berrettini non ha insistito sugli spostamenti e non ha giocato a ritmi altissimi: «E’ stata una rifinitura, avevo già giocato in un altro circolo la mattina. I problemi? A volte mi fermo e penso che ci debba essere un rito vudù a giustificare queste cose. Poi la parte razionale mi dice che questa volta è stato solo un virus o ciò che era. A volte è stancante e mi accorgo che sono esausto, poi schiarisco le idee e capisco che sono disposto ad affrontarlo perché amo giocare a tennis». Giovedì al primo turno ci sarà la sfida con Napolitano, che ha preso la wild card liberata proprio dall’ingresso diretto di Matteo, nei Challenger il bilancio tra i due è di 1-1. In conferenza Berrettini ha parlato anche di Sinner: «Un consiglio per Jannik? Lui è così maturo che è difficile consigliarlo. Comunque è ben seguito e giocherà Roma da protagonista per tanti altri anni». […]. Nella mattina di ieri alla Fontana di Trevi si è invece svolto il sorteggio dei tabelloni. Nel maschile guida Djokovic, che al secondo turno affronterà uno tra Safiullin e un qualificato. Al momento c’è al via anche Medvedev, seconda testa di serie […]. Rafael Nadal esordirà contro un qualificato, ma in caso di successo troverà Hurkacz. Dei dodici azzurri in main draw solo Musetti usufruirà del bye, mentre per gli altri gli accoppiamenti sono i seguenti: Gigante-Zeppieri, Darderi-Shapovalov, Fognini-Evans, Cobolli-Qualificato, Berrettini-Napolitano, Arnaldi-Machac, Sonego-Lajovic, Nardi-Altmaier, Vavassori-Koepfer. […]. A livello femminile la rappresentanza tricolore è altrettanto nutrita, con ben undici giocatrici. Paolini, undicesima testa di serie, vive il suo primo Foro da stella e dopo il bye attenderà una tra Martic e Sherif. Gli altri match in programma sono i seguenti: Trevisan-Putintseva, Paganetti-Stefanini, Pigato-Rogers, Di Sarra-Qualificata, Cocciaretto-Qualificata, Brancaccio-Siniakova, Bronzetti-Kenin, Pedone-Qualificata, Errani-Anisimova.
Berrettini: “Bello tornare a casa” (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Il sorteggio alla Fontana avrebbero dovuto farlo officiare a Sinner. Badate, è solo un consiglio che viene dalla tradizione della “Fonte del Treio” costruita da Nicola Salvi […] sulla fiancata di Palazzo Poli. Le spalle rivolte alla statua del grande Oceano, Jannik avrebbe lanciato una monetina nelle acque sempre agitate della fontana, e si sarebbe assicurato il ritorno a Roma per il prossimo anno. Non saprei dire quanto faccia, in monetine, l’assicurazione per una vittoria, e se l’opera “che riproduce la natura nel marmo per farla rivivere al centro della città” possa influenzare anche i risultati tennistici. Forse Sinner avrebbe dovuto rompere il salvadanaio per garantirsi una possibilità, ma almeno provarci, perché no… Hai visto mai? Salta il capitano, ma triplicano le presenze italiane nel battaglione tricolore del Foro Italico. Sono in dodici, al momento, tutti chiamati a dare più del solito in cambio degli applausi destinati a Sinner. Il compito della truppa offre al pubblico una possibilità in più per evitare la baggianata di svendere i biglietti acquistati “solo per vedere Sinner”, come i soliti esagerati scrivono sui social. Ma sta ai nostri tennisti farsi valere, nel tennis nessuno regala nulla, il galateo del nostro sport non si spinge a tanto. Tra i dodici, spuntano due derby. Uno ce l’ha Berrettini, opposto alla wild card Stefano Napolitano, l’altro prende forma dall’incrocio tra Matteo Gigante e Giulio Zeppieri, entrambi minuti di pass gratuito per accedere al tabellone. Berrettini, se sarà in grado di vincere, si troverà contro Ugo Humbert, e la di lui battagliera mamma, che sempre lo accompagna. Il francese, mancino, è di molto migliorato negli ultimi mesi, ha vinto a Marsiglia e Dubai in avvio di stagione, salendo al numero 13 della classifica […], poi è andato affievolendosi nell’impatto con i tornei sul rosso. Berrettini, nei tornei del Tour, non ci ha mai perso. Meglio, non gli ha mai lasciato nemmeno un set. Una sconfitta, lontana […] emerge invece dalle prove Challenger. Piuttosto, Humbert fu il destinatario dell’ultima vittoria di Matteo prima dei sei mesi […] di fermo per l’infortunio alla caviglia. La possibilità di ripartire da lì, per riprendere quota, è un’opportunità per cancellare i brutti ricordi dell’ultimo stop. Sempre che il nostro, vincitore a Marrakech ad aprile, poi di nuovo attardato da una tonsillite, sia in grado di affrontare la prova. «Avrei preferito arrivare agli Internazionali con un’altra preparazione, ma non sono riuscito a giocare moltissimo in quest’ultimo periodo», dice subito Matteo, «pazienza, il torneo è sempre più bello, molto cambiato e rinnovato, ma l’energia che riesce a dare si avverte subito. Io manco ormai da tre anni. Ora c’è questo derby con Napolitano in primo turno. Ci conosciamo bene, ci scriviamo anche. Gli ho fatto i complimenti per il suo successo nel challenger di Madrid, e lui me li ha fatti per la mia vittoria a Marrakech. Certo, un derby è sempre un match più strano degli altri. Vedremo come saprò cavarmela». Hanno giocato tre volte, ma sempre nei Challenger, e i primi due match li vinse Napolitano. Ma gli chiedono anche di Sinner. Ha consigli da dargli? «Gli infortuni sono diversi, e lo è anche chi li subisce. Io ne ho subiti troppi, al punto da dover fare i conti con la depressione. Lui è molto ben seguito, e spero che da questo periodo possa trarre nuove spinte positive. Certo, per il torneo è un brutto colpo, ma ha fatto bene Jannik a fermarsi se non è nelle condizioni migliori. Siamo amici, gli voglio bene, ma non devo dirgli niente, lui è troppo maturo, troppo forte dentro per non sapere che cosa fare». C’è Darderi con Shapovalov, e Cobolli con un qualificato. Se vincerà andrà a sbattere su Sebi Korda. Roma può regalare a Cobolli le energie che servono all’impresa. E la sua città… Nell’ultima classifica i due figurano per la prima volta nella Top 60, l’italo-argentino al numero 54, il romano al 57. Brutti clienti per Fognini […] e Arnaldi, subito contro Machac, poi con Jarry, che lo ha battuto due volte, l’ultima ad Adelaide, mai però sulla terra rossa. Va meglio a Musetti, che potrebbe cominciare da Eubanks per poi incrociare Dimitrov in terzo turno e Fritz negli ottavi. Sonego ha subito Lajovic, poi Baez, e dopo Rune, che in secondo turno potrebbe ricevere visita da Nardi, opposto ad Altmaier. Mentre Vavassori comincia contro Koepfer e va a finire contro Tiafoe. Medvedev sarà al via, con il numero due. Ma non si sa ancora in quali condizioni. In semifinale potrebbe incontrare Tsitsipas, se entrambi riusciranno a sopravvivere fino al penultimo atto del torneo. Il greco nei quarti ha il vincitore di Madrid, Rublev, e non sarà facile. Zverev conta di presidiare l’altra semifinale. In attesa di Djokovic, chiamato a svelare, finalmente, in quali condizioni si trovi. Lui e Nadal, nascosto nel tabellone come uno dei tanti, tengono alta la bandiera di ciò che resta dei Big Three. Il serbo ha un tabellone accessibile in avvio, che si complica dagli ottavi in poi per la presenza di Khachanov e Ruud. Nadal, a Madrid apparso in evidente crescita, apre il torneo contro un qualificato, per finire subito contro Hurkacz. L’obiettivo è farsi strada fino a Rune negli ottavi. Il resto potrebbe assumere le sembianze di un orso, di nome Daniil.
Tutti alla festa Davis per inseguire il bis (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Tempo di qualificazioni nell’81a edizione degli Internazionali BNL d’Italia a Roma. Ma anche di celebrazioni. Alle 18 ieri sul campo centrale parata dei protagonisti che hanno riportato 47 anni dopo la Coppa Davis in Italia. Tutti uniti, coach dei giocatori, staff medico, vice-capitano, team manager perché è stata l’affermazione di un sistema e di una squadra diventata sempre più compatta: «Viviamo di obiettivi […] ma è giusto in questi casi fare un passo indietro per ricordare la grande impresa. Ringrazio la FITP per avermi dato una squadra di questo livello. Ognuno ha dato il massimo e il risultato è di tutti». Dal capitano ai giocatori. Ha aperto Lorenzo Musetti: «Fin da bambino sognavo una convocazione in Davis, figuriamoci vincerla. E’ stata un’emozione fortissima che ancora porto dentro e in momenti come questo rivivo. Siamo un gruppo vero e il segreto del successo sta anche in questo, in uno sport che solitamente eccelle per le individualità». Dopo di lui ha preso la parola Matteo Arnaldi, fondamentale per il primo punto contro l’Australia: «E’ stato un bellissimo percorso condiviso nel quale si sono superati brillantemente momenti difficili. La coesione ha fatto la differenza». Parola quindi al “gladiatore”, Lorenzo Sonego: «Mi piace essere definito così. La maglia della Nazionale mi ha sempre dato stimoli particolari e non vedo l’ora di tornare a indossarla. Siamo un gruppo di amici e ognuno di noi ha saputo trascinare gli altri nei momenti più delicati. Le emozioni di Malaga e, prima, di Bologna saranno sempre con noi. Un sogno che si è realizzato e che cercheremo di rivivere». Chi vorrà farlo in campo è Matteo Berrettini, che tutti i compagni hanno sempre definito importante anche in panchina: «Li ringrazio, avrei voluto essere protagonista sul terreno di gioco e spero di poterlo essere nelle prossime edizioni. Ora Jannik non c’è […] ma senza di lui tutto sarebbe stato molto più difficile». Della cerimonia anche i doppisti Andrea Vavassori e Simone Bolelli: «Sono onorato di essere qui […] e di essere stato parte della grande avventura. Purtroppo a Bologna ero infortunato. La speranza è di poterci ripetere». E Bolelli: «Non so quante volte potrò ancora giocarla ma vincerla dopo averla tanto inseguita è stato speciale. Uno dei momenti più belli in carriera». Poi la consegna della moneta d’oro celebrativa da collezione e del libro ‘”Ballando sul mondo” realizzato dalla FITP e pubblicato da Giunti che rivive l’impresa. A chiudere l’Inno di Mameli.
Berrettini e altri 21 la carica azzurra per consolare Roma senza Sinner (Gaia Piccardi, Il Corriere della Sera)
E’ a letto con il febbrone e la gola in fiamme. La reazione immunitaria del corpo allo choc psicofisico del ritiro dagli Internazionali d’Italia per l’infortunio all’anca, è stata feroce. Triste e ammalato, Jannik Sinner ha dovuto dire una raffica di no: al sorteggio del torneo alla Fontana di Trevi […], a un’apparizione in piazza del Popolo, dove è stato allestito un campo in terra rossa servito per le pre-qualificazioni, persino alla celebrazione della vittoria della Coppa Davis, di cui Jannik lo scorso novembre è stato grande protagonista a Malaga. La squadra intera riunita dalla Federtennis sul centrale del Foro Italico, targa e sorrisi per la stampa: l’unico costretto a rinunciare è stato Sinner. Oltre il danno, la beffa. E portandosi dietro questa zavorra di malinconia, ma anche con la voglia di guardare avanti, che gli Internazionali n. 81 mandano in scena oggi i match del primo turno, senza Sinner certo ma con 22 azzurri in tabellone […] e due derby: nella parte alta Gigante affronta Zeppieri e nella metà bassa Napolitano sfida Matteo Berrettini, il padrone di casa che dopo due anni di assenza riesce a essere presente, però con addosso i postumi di una forte tonsillite. «Non è in queste condizioni che avrei voluto tornare a Roma […], se non si trattasse del mio torneo non sarei qui». Si è allenato poco, non gioca da Montecarlo, dove era reduce dal bel successo al Challenger di Marrakech. Ci sono re Djokovic […] e ha confermato la stanza d’hotel a Roma anche il campione in carica Medvedev […]. Tra le donne le semifinali più attese sono tra la padrona del tennis Iga Swiatek e Coco Gauff e l’eterna sfida Sabalenka-Rybakina. Inutile vivere fino a domenica 19 maggio, giorno della finale maschile, nel rimpianto di ciò che sarebbe potuto essere e non è stato. La mestizia di questi giorni romani stride tremendamente con le Sinneriadi di inizio febbraio, quei tre giorni formidabili tra Farnesina, Palazzo Chigi e Quirinale portando in giro la coppa dell’Australian Open e l’aura di nuovo eroe. Lo scodare dei giovani pesci di fronte allo squalo ferito Djokovic […], ha prodotto danni inenarrabili: Alcaraz, 21 anni, è ai box con un edema all’avambraccio, Sinner, 22, è piegato da una diagnosi ben più seria di una «semplice» infiammazione all’anca destra. Lo scenario di un ritorno sull’erba di Halle […], per riprendere confidenza con il verde e sbarcare tra i favoriti a Wimbledon, in questo momento è il più realistico. Ma una volta guarito per bene […], Jannik non potrà più permettersi di sbagliare: la programmazione, tra Slam e Masters 1000 che l’Atp rende obbligatori per i top players, diventa il tema dominante nella carriera di un giovane uomo avvilito, che nella dolorosa conferenza stampa accanto al presidente Angelo Binaghi […] ha pronunciato una frase terribile: «Punto alle Atp Finals di Torino». A novembre. Scherzavi, vero, Jannik?