Campus scolastico all’ex ospedale civile di Gorizia: la maggioranza approva la variante al piano regolatore
GORIZIA Che il dibattito sulla realizzazione del nuovo comprensorio scolastico – il cosiddetto “campus” – di via Vittorio Veneto avrebbe tenuto banco a lungo nella seduta di lunedì del Consiglio comunale lo si era intuito già dalla mattinata, quando per ore il confronto sullo stesso tema ha animato l’incontro con l’assessore regionale Cristina Amirante.
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Previsioni confermate: ci sono volute quattro intense ore di domande, risposte, interventi e considerazioni prima di arrivare al via libera alla variante numero 52 al Piano regolatore generale comunale che era passaggio indispensabile per procedere nell’iter verso la concretizzazione del progetto. I voti a favore sono stati 23, tutti della maggioranza, a fronte di 14 “no” dell’opposizione, particolarmente critica, e dell’unica astensione del consigliere di Gorizia 3.0 Antonio Devetag. Un’astensione che, ha spiegato lui stesso, «vuole essere un auspicio, nella speranza che la giunta voglia chiarire i tanti dubbi emersi nel dibattito».
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I botta e risposta in Consiglio hanno per il resto ricalcato le posizioni che già avevamo avuto modo di descrivere e anticipare: dai banchi della maggioranza è stata sottolineata la valenza strategica del nuovo campus («Se la città non realizzasse questo progetto perderebbe una grande occasione», ha detto ad esempio il leghista Andrea Tomasella), da quelli dell’opposizione sono state espresse perplessità a tutto tondo.
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Non convincono i costi, giudicati troppo elevati, anche rispetto a quelli di una ristrutturazione delle scuole esistenti e soprattutto considerando lo spostamento, inizialmente, di un unico istituto: i licei “Slataper”. Né i contenuti del progetto: «Più che discutere della struttura, per quanto moderna e bella esteticamente, servirebbe parlare delle proposte formative, che sono la cosa più importante», ha sottolineato Eleonora Sartori (Noi mi noaltris Go!). Ancora, per Rosy Tucci (Gorizia è tua) è mancato totalmente il coinvolgimento delle scuole: «La scelta è stata calata dall’alto e non è stato chiesto alla scuola ciò di cui realmente c’era bisogno».
E a proposito di “bisogno”, secondo Andrea Picco (Noi mi noaltris Go!) questo non esisteva: «È stato creato con un’operazione di marketing per giustificare la scelta». Forte contrarietà è stata espressa anche dal Pd, e il consigliere di Ragione Autonoma Fwd Emanuele Traini ha ricordato anche come lo spostamento in periferia di tanti studenti creerà inevitabilmente un danno anche a molte attività economiche nel cuore della città.
Archiviata l’adozione della variante, il Consiglio comunale era chiamato anche ad affrontare due mozioni. Fatta propria dal sindaco Ziberna quella con prima firmataria Laura Fasiolo (Pd), che chiedeva impegno per la concretizzazione del Contratto di fiume Isonzo che possa tutelare, valorizzare e armonizzare la gestione del fiume transfrontaliero e del suo ambiente.
Approvata invece con 16 voti favorevoli dell’opposizione, 13 contrari e 4 astensioni di consiglieri di maggioranza (Zorzenon di FdI, Furlan e Mastroianni dell’Udc e Bordin di Fi) la mozione di Giulia Roldo (Martina sindaco) che come già raccontato propone l’utilizzo di sistemi di geolocalizzazione per il monitoraggio dei lavori pubblici e la segnalazione di criticità da risolvere in città. —
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