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Casa dello studente o spazi per la Polizia: il doppio progetto per l’ex caserma di Gorizia

Casa dello studente o spazi per la Polizia: il doppio progetto 


per l’ex caserma di Gorizia

foto da Quotidiani locali

GORIZIA. «Nei giorni passati, l’assessore regionale Amirante ha illustrato il lungo iter che ha portato all’acquisizione di una caserma dismessa a Pordenone. A che punto siamo riguardo all’ex struttura militare di via Duca d’Aosta?».

È il cuore dell’interrogazione che la consigliera comunale di “Gorizia è tua”, Rosy Tucci, ha presentato durante l’ultimo Consiglio comunale. Parliamo di un compendio totalmente abbandonato in centro-città: ospitò l’artiglieria da campagna austroungarica (1883-1914) e venne costruita verso la fine dell’Ottocento per alloggiare un battaglione della Landwehr. Il complesso fu intitolato all’arciduca Raineri d’Asburgo e, successivamente, la Rainer Kaserme mutò il suo nome in caserma Del Fante ed «è indubbiamente parte del racconto della storia politica e militare goriziana e della multiculturalità della città», si legge in un documento della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia. Si potrà mai recuperarla? La risposta è affermativa.

L’assessore e lo studentato

A fare il punto è l’assessore comunale al Patrimonio Paolo Lazzeri che ha anche risposto, in aula, all’interrogazione della consigliera d’opposizione. «A che punto siamo? La Regione, in relazione alle procedure amministrative connesse alla valorizzazione delle infrastrutture militari presenti in Fvg, ha chiesto al nostro Comune di esprimersi in merito all’eventuale interesse all’acquisizione di alcuni beni quali la caserma Del Fante; la strada del Sabotino; l’ex fortificazione permanente di Gradiscutta; la caserma Pecorari di Lucinico e appezzamenti di terreno (piuttosto estesi) dell’ex aerocampo di Merna, nell’area dell’areoporto di via Trieste. Noi, fatte le doverose valutazioni, abbiamo detto “sì” alla caserma del Fante e ai terreni dell’aeroporto». Ciò, però, non significa che il Comune sia diventato proprietario della caserma. «Il nostro ente è disponibile a farsene carico e, nell’eventualità diventasse di nostra proprietà, vorremmo utilizzare quell’area per costruire uno studentato. Non è il caso, però, di mettere il carro davanti ai buoi perché, al momento, quel bene appartiene al Demanio dello Stato». Lazzeri, insomma, fa professione di realismo. «La stessa Amirante ha spiegato come i tempi di tali dismissioni non siano affatto veloci». Una nuova Casa dello studente appare, però, come il sogno dell’amministrazione comunale che vuol ampliare la disponibilità di alloggi per gli studenti che arrivano a Gorizia per frequentare l’Università.

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L’altra idea in ballo

In parallelo, come ha spiegato lo stesso Lazzeri durante la riunione consiliare, c’è «il lavoro importante» che sta portando avanti, a Roma, la senatrice Francesca Tubetti. Lei, interpellata, preferisce pronunciarsi solo «quando ci saranno le firme». Ma, par di capire, che non sarà lo studentato il punto di approdo bensì dei servizi legati ala Polizia di Stato.

«Confermo che la senatrice Tubetti si sta interessando alla questione. L’obiettivo - dettaglia Lazzeri - è di recuperare l’ex sito militare con l’ausilio di fondi ministeriali. Viste le nostre competenze, abbiamo fatto tutto ciò che potevamo fare». Tra le proposte che erano state formulate nel recente passato da Fratelli d’Italia ci fu anche quella (interessante) di localizzare a Gorizia – sfruttando il patrimonio militare dismesso – almeno una sede decentrata delle scuole di formazione militare. «Un aspetto questo – sottolinearono i vertici del partito – che avrebbe anche un impatto economico positivo per il tessuto imprenditoriale cittadino».

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Il degrado

La caserma era stata oggetto, non molto tempo fa, dell’abbattimento del vecchio muro di cinta che si affaccia sulla trafficata via Duca d’Aosta e della realizzazione di una nuova struttura, sormontata da una recinzione metallica. Nel 2016, il sito fu oggetto di un complesso intervento di bonifica dell’amianto presente nella struttura. Ma oggi il colpo d’occhio è davvero terribile e “regala” una tristezza infinita in via Duca d’Aosta. Non siamo, insomma, in mezzo ai campi o nella periferia della periferia, siamo lungo una via del centro. E i cittadini protestano.

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