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Biden dichiara guerra alle auto elettriche cinesi: dazi fino al 100%. Urso: “Inevitabile che anche l’Ue si tuteli”

Gli Usa dichiarano guerra senza quartiere alla concorrenza delle auto elettriche cinesi, e non solo: il presidente Joe Biden ha annunciato un aumento dei dazi su veicoli elettrici, che passeranno dal 25% al 100%, ma anche su celle solari, alluminio, batterie al litio e dispositivi medici come le mascherine. L’annuncio arriva alla vigilia della visita del presidente russo Vladimir Putin in Cina con la prevista firma di accordi bilaterali con Xi Jinping, ma – secondo gli analisti – a pesare è soprattutto la campagna elettorale per le presidenziali. La misura, in ogni caso, obbliga anche l’Ue a un’accelerazione sul tema.

La mossa di Biden per scavalcare Trump

La mossa annunciata dalla Casa Bianca, infatti, non fa che rafforzare le misure già attuate da Donald Trump nel 2018. Di fatto, dunque, si connota come un modo per scavalcare l’ex presidente su un terreno già qualificato come proprio campo e sul quale Trump ha chiarito di voler rilanciare: “Metterò tasse al 200% su ogni auto che viene dai loro impianti”, ha detto Trump in un comizio sabato scorso, riferendosi agli impianti di auto cinesi in Messico. Biden guarda in particolare alla Rust Belt, la vasta regione che un tempo fu cuore dell’industria pesante americana, con l’obiettivo di presentarsi in vista del voto di novembre come il vero paladino dell’automotive di fronte alla concorrenza cinese.

Gli Usa verso dazi fino al 100% sulle auto elettriche cinesi

La Casa Bianca ha detto che i dazi sulle auto elettriche passeranno dal 25% al 100%, sottolineando che al momento il principale produttore di auto elettriche cinesi, Byd, le vende anche a 10mila dollari. In totale ma misura dovrebbe cubare 18 miliardi di dollari. “La Cina sta usando i soliti trucchi di prima per spingere la sua crescita a scapito degli altri continuando a investire nonostante l’eccessiva produzione cinese e inondando il mercato di esportazioni sottoprezzo a causa di pratiche inique”, ha affermato Lael Brainard, consigliera economica della Casa Bianca.

L’ira di Pechino: “Biden fa campagna elettorale e si rimangia gli impegni”

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha commentato facendo sapere che Pechino “si oppone in modo consistente all’aumento dei dazi” che violano le regole del Wto e che Pechino “adotterà tutte le misure necessarie per salvaguardare i suoi diritti legittimi ed interessi”. Per il ministero del Commercio cinese, poi, l’annuncio “va contro l’impegno del presidente americano Joe Biden a non soffocare lo sviluppo della Cina e a non cercare il decoupling” dall’economia del gigante asiatico. Pechino, che ha accusato Biden di fare “campagna elettorale” sul tema, quindi ha chiesto agli Stati Uniti di “correggere immediatamente” quella che la Cina considera una “pratica sbagliata” e di “annullare i dazi”, promettendo “ogni misura necessaria a difesa” dei propri “diritti”.

Il dibattito rimbalza in Europa, Urso: “Inevitabile che anche l’Ue si tuteli”

Il caso rimbalza anche in Europa, dove il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha frenato sulla possibilità di dazi per le auto elettriche prodotte in Cina da parte dell’Ue. Deve esserci uno “scambio reciproco” tra l’Ue e la Cina, ha detto da Stoccolma commentando l’iniziativa americana. “I produttori europei hanno successo sul mercato cinese e vendono in Cina un gran numero di veicoli prodotti in Europa”, ha aggiunto. Ma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha avvertito che “è inevitabile che l’Europa dovrà anch’essa tutelare la produzione nazionale rispetto a fenomeni di concorrenza sleale”. “Come diceva Giorgetti – ha aggiunto – più gli Usa investono all’interno, più alzano barriere ai prodotti cinesi e più è inevitabile che la sovrapproduzione cinese si diriga sull’Europa. Dobbiamo tutelare il lavoro e la produzione europea”.

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