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Stellantis venderà in Italia auto elettriche cinesi prodotte in Polonia: accordo con Leapmotor

L’accordo “non è un cavallo di Troia” dell’industria automobilistica cinese, garantisce l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ma certo fa effetto apprendere che la storica fabbrica italiana di auto farà da “piazzista” per conto di chi è più avanti, molto più avanti, nella tecnologia elettrica. “Inizieremo portando i veicoli Leapmotor in nove Paesi, compresa l’Italia, la […]

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L’accordo “non è un cavallo di Troia” dell’industria automobilistica cinese, garantisce l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ma certo fa effetto apprendere che la storica fabbrica italiana di auto farà da “piazzista” per conto di chi è più avanti, molto più avanti, nella tecnologia elettrica. “Inizieremo portando i veicoli Leapmotor in nove Paesi, compresa l’Italia, la Francia, il Belgio, la Spagna e il Portogallo. Il piano sarà supportato da almeno 200 punti vendita, le concessionarie Stellantis & You saranno parte integrante di questa distribuzione. Partiremo a settembre 2024», ha detto Tavares, durante la conferenza stampa.

«Dal quarto trimestre entreremo anche in altre regioni importanti, ovvero Sud America, regione cruciale per Stellantis, poi procederemo con Medio Oriente e Africa, quindi con India e Asia Pacifico». A proposito del “cavallo di troia” cinese, Tavares sottolinea come “l’intesa non include la condivisione di tecnologia: ora puntiamo all’esportazione e alla commercializzazione di modelli Leapmotor su alcuni mercati”. Tavares ribadisce l’importanza del fattore prezzo: le auto della joint venture “saranno posizionate in modo da competere con altri brand cinesi, non intendo lasciare il mercato aperto a questa concorrenza”. Ma come si riuscirà a tenere i prezzi delle auto cinesi bassi? Facendole assemblare in Europa, perché Stellantis ha scelto la Polonia come sito europeo per montare le auto di Leapmotor proprio per effetto dei minori costi salariali. Le prime ad essere vendute saranno le T03, (nella foto in alto) le city car elettriche che ricordano la Cinquecento.

Stellantis e le auto cinesi, sindacati sul piede di guerra

Non a caso i sindacati sono già sul piede di guerra. “Chiediamo che la produzione e l’assemblaggio dei modelli Leapmotor siano realizzati negli stabilimenti Stellantis in Italia e che sia convocato il tavolo alla presidenza del Consiglio con l’AD Carlos Tavares, così come da tempo abbiamo chiesto unitariamente. Stellantis ha una responsabilità sociale verso le lavoratrici e i lavoratori che, a differenza degli altri Paesi, sono in cassa integrazione, e quindi è necessario un piano con nuovi modelli, che garantiscano l’occupazione anche delle aziende della filiera della componentistica”, dichiara in una nota Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità.

Il segretario generale della Fim torinese, Rocco Cutri’ sostiene che “oggi è più che mai necessario capire dove saranno allocate queste produzioni e soprattutto con quale catena di fornitura in quanto il nostro obiettivo è anche quello di preservare l’indotto italiano. “È necessario che il Governo sia celere a calendarizzare gli ultimi tavoli istituzionali al fine di inserire questo elemento come parte integrante degli accordi vincolanti per la produzione di autoveicoli nel nostro Paese”, conclude il sindacalista.

“Le affermazione di Tavares confermano le nostre analisi. È assolutamente necessario che in Italia ci sia almeno un secondo produttore d’auto. In Italia ce ne è solo uno, che tra l’altro intende importare e vendere nella propria rete auto elettriche o comunque auto cinesi”, è invece il parere del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso intervistato a ‘Il giorno de La Verità

L’intesa con i cinesi nell’ottobre del 2023

Nell’ ottobre 2023, le due società avevano annunciato l’investimento da parte di Stellantis di circa 1,5 miliardi di euro in Leapmotor, per l’acquisizione di circa il 21% delle quote di Leapmotor, un’azienda automobilistica classificata nel 2023 tra le prime 3 startup cinesi di veicoli elettrici.

L’accordo di oggi prevede la costituzione di Leapmotor International, una joint venture in cui il gruppo guidato da Tavares ha il 51% per l’esportazione, la vendita e la produzione di modelli Leapmotor al di fuori della Cina. La partnership, si legge in una nota, mira a incrementare ulteriormente le vendite di Leapmotor in Cina, il più grande mercato automobilistico del mondo, beneficiando al contempo della consolidata presenza commerciale di Stellantis sui mercati internazionali per aumentare le vendite del brand Leapmotor in altre regioni. L’offerta di veicoli elettrici di Leapmotor International, prosegue la nota, è complementare all’attuale tecnologia e al portafoglio di brand iconici di Stellantis e garantirà ai clienti più soluzioni di mobilità economicamente accessibili. Alla fine del 2024 le operazioni commerciali di Leapmotor verranno estese anche al Medio Oriente & Africa (Turchia, Israele e territori d’oltremare francesi), all’India & Asia Pacifico (Australia, Nuova Zelanda, Thailandia, Malesia e India) e infine al Sud America (Brasile e Cile).

Le trattative del gruppo per acquisire una fonderia di nichel in Indonesia

Stellantis sarebbe in trattative per investire in una fonderia di nichel in Indonesia e assicurarsi le forniture del metallo fondamentale per i suoi piani di espansione dei veicoli elettrici. Lo afferma il Financial Times, secondo cui la negoziazione, di cui non si conoscono i termini finanziari, è con l’indonesiana Vale e la cinese Huayou Cobalt, uno dei maggiori produttori mondiali di nichel e cobalto, che come la casa automobilistica non hanno voluto rilasciare commenti.

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