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Falsità della sinistra su Ilaria Salis. L’ira dell’Ungheria: “Non è vero che non può votare”

“Ilaria Salis è candidata alle elezioni europee ma non può votare”. Era una fake news del padre, alimentata dalla sinistra italiana, che sull’ossessione della persecuzione della loro candidata alle Europee, da parte delle autorità ungherese, sta costruendo una campagna elettorale nel segno del vittimismo antifascista. La smentita, però, è arrivata direttamente da Budapest. “Sono affermazioni […]

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Ilaria Salis è candidata alle elezioni europee ma non può votare”. Era una fake news del padre, alimentata dalla sinistra italiana, che sull’ossessione della persecuzione della loro candidata alle Europee, da parte delle autorità ungherese, sta costruendo una campagna elettorale nel segno del vittimismo antifascista.

La smentita, però, è arrivata direttamente da Budapest. “Sono affermazioni false quelle secondo cui le autorità ungheresi avrebbero comunicato a Ilaria Salis, l’italiana detenuta in Ungheria e candidata con Avs, che non potrà votare alle Europee”, ha dichiarato sul social X il portavoce del governo di Budapest, Zoltan Kovacs: l’ira per quanto dichiarato ieri da Angelo Bonelli in una conferenza stampa alla Camera insieme a Nicola Fratoianni, rilanciando la denuncia del padre di Ilaria Salis, è evidente.

Ilaria Salis e il diritto di voto: la smentita dell’Ungheria

“Il servizio penitenziario ungherese ha respinto categoricamente le recenti accuse mosse da Roberto Salis secondo cui a sua figlia, Ilaria Salis, una cittadina italiana attualmente detenuta con l’accusa di aggressione organizzata contro più individui, sarebbe negato il diritto di voto alle prossime elezioni parlamentari europee. Queste affermazioni non solo sono infondate, ma travisano i fatti”, ha precisato Kovacs. La stessa istituzione, si legge sempre sull’account X di Kovacs, ha sottolineato che “la legge impone che ai detenuti venga concessa l’opportunità di votare e l’obbligo per i penitenziari di facilitare questo diritto democratico fondamentale”.

Ieri il padre dell’insegnante antifascista Roberto Salis parlato a lungo della detenzione della figlia: “Oggi ho parlato con Ilaria, mi ha detto che nel carcere hanno chiesto a tutte le detenute se volevano votare e lei ovviamente ha risposto di sì, ma le è stato detto che c’è una carenza legislativa italiana che non le consentirebbe di votare”. “Ha interpellato l’ambasciata – ha aggiunto il padre – che non le ha saputo dare risposta, c’è una palese violazione dei diritti umani in corso e ci vorrebbe una presa di posizione chiara del governo”.

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