World News

L’addio di Trieste a Roger Corman, il regista dei B movie che amò il Fantafestival

L’addio di Trieste a Roger Corman, il regista dei B movie che amò il Fantafestival

Nel 1963 arrivò a Trieste per il debutto a San Giusto, poi altre tre visite in città. Nel 2009 il premio alla carriera

TRIESTE L’intero mondo dei cinéphiles è in lutto da domenica per la scomparsa a 98 anni del leggendario Roger Corman, detto il re dei B-Movies, regista e produttore geniale, icona amatissima del cinema indipendente.

[[ge:gnn:ilpiccolo:14302785]]

Prolificissimo (300 film prodotti e 50 diretti), aveva girato un cult come “La piccola bottega degli orrori” (1960) in soli due giorni e una notte. Con la sua “factory” aveva formato dagli anni’60 nomi come Coppola, Scorsese, James Cameron, Jonathan Demme, De Niro, Jack Nicholson, cambiando il corso di Hollywood.

Come regista basti ricordare il ciclo sublime di horror tratti da Edgar Allan Poe. Per Corman, scrisse Giuseppe Lippi, Poe era “atmosfera, delirio, visione”.

Ebbene, Corman appartiene in qualche modo anche alla storia cinematografica di Trieste, essendo venuto qui ben quattro volte incontrando il pubblico (1969, 1971, 1995 e 2009), premiato in due occasioni (1963 e 2009, alla carriera), grazie al sodalizio col Festival del Film di Fantascienza e con la Cappella Underground.

La prima volta in cui la strada di Corman si incrocia con Trieste risale al 1963, al debutto del Festival a San Giusto. Lui non è presente, ma partecipa con “L’uomo dagli occhi a raggi X”, suo tipico gioiellino a basso costo e di grande fantasia, con riflessioni non banali sul ruolo della scienza, che vince l’Astronave d’argento. La giuria, in cui figurava Umberto Eco, riconosce «lo sforzo fatto per portare i problemi della fantascienza nei film di vasto circuito». Il premio è ritirato dal suo produttore James Nicholson (padre di Jack), la cui American International Pictures è al Festival in quegli anni anche perché interessata a importare film fantastici da Oltrecortina.

Poi Corman è nella giuria presieduta da Mario Soldati al Festival del 1969, che si svolge in luglio nei giorni dello sbarco del primo uomo sulla Luna. Gli organizzatori dedicano una personale di otto film al regista, che presenzia alla proiezione de “Il serpente di fuoco” (“The Trip”), del 1967, scritto da Jack Nicholson, che aveva anticipato con le sue visioni psichedeliche il ribellismo sessantottino.

In conferenza stampa Corman afferma che i suoi film sono “una denuncia della violenza, in ogni forma e Paese questa si manifesti”. Il cineasta torna al Festival già due anni dopo, nel 1971, accompagnando la sua sarcastica fantaincursione nel mondo giovanile “Gas, fu necessario distruggere il mondo per poterlo salvare”. Corman incontra qui Arthur C. Clarke e partecipa a una serata in proprio onore dedicata dalla Cappella con la proiezione dell’apologo antirazzista “L’odio esplode a Dallas” (1961), l’unico suo film che perse dei soldi, ma di cui andava fiero.

Passano le estati e arriviamo all’anno del centenario del cinema, il 1995. Il Fantafestival nel frattempo è morto, ma la nuova generazione di cinefili della Cappella (che lo farà risorgere nel 2000 come Science+Fiction) invita di nuovo Roger a Trieste. Il regista introduce proiezioni di suoi classici il 6 e 7 luglio all’Auditorium del Revoltella e a San Giusto. Poi l’8 luglio tiene all’Auditorium un seminario pubblico insieme a Lorenzo Codelli e Massimiliano Spanu (laureatosi su Corman), dove dice divertito che il Castello di San Giusto sarebbe perfetto per girare film tratti da Poe.

Quindi nel 2000 è il critico triestino Sergio Grmek Germani a invitare Corman a Venezia per la retrospettiva della Biennale “La meticcia di fuoco”. Infine nel 2009, nell’anno dell’Oscar onorario, Science+Fiction rende omaggio anche alla propria storia premiando alla carriera questo grande cineasta, che fin dalla prima edizione aveva dimostrato interesse e fiducia nel Festival triestino, “conosciuto nei circoli della fantascienza anche negli Stati Uniti”, come lui stesso ricordava.

L’edizione del 2009 ospitava insieme a Corman anche un’altra leggenda del cinema di genere, Christopher Lee. Oggi entrambi questi gloriosi miti fanno definitivamente parte solo dei nostri sogni. —

Читайте на 123ru.net