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Nuova mappa per il Mercatino di Gradisca con un taglio degli espositori

Nuova mappa per il Mercatino di Gradisca con un taglio degli espositori

La manifestazione dedicata agli oggetti usati e vintage tornerà già nel weekend ma il nuovo bando del Comune non prevede più lo spazio al parco della Rotonda

GRADISCA Partiamo dalle buone notizie: il Mercatino dell’Usato di Gradisca d’Isonzo di maggio si farà. Le popolari bancarelle dedicati agli appassionati del vintage, dell’usato e dell’hobbistica ritorneranno ogni terza domenica del mese: quindi già da questo fine settimana. È arrivata, infatti, la fumata bianca per il nuovo bando di gestione dell’evento sino al 2027: una sola offerta presentata, quella dell’associazione Gradisca è... che lo concepì già nel 1998. Ci sono però delle novità in vista. Novità che, a quanto trapela, stanno creando agitazione nel “popolo” degli espositori.

La nuova gara indetta dall’amministrazione comunale della Fortezza ha ridisegnato alcune regole organizzative e, fra queste, vi è una nuova mappa delle location disponibili. Sparisce – come già anticipato – il parco della Rotonda, che inizialmente in maniera sperimentale, e poi strutturalmente, aveva in questi anni dato ospitalità a un’ottantina di bancarelle. Una valvola di sfogo nel verde che era piaciuta ai visitatori, ma meno ad alcuni residenti ed evidentemente allo stesso Comune. Il trambusto all’alba e un utilizzo un po’ spregiudicato delle aree verdi con i propri mezzi da parte degli espositori ha causato qualche problema e le segnalazioni esasperate di alcuni cittadini.

Ma secondo indiscrezioni, la nuova disposizione prevederebbe un niet anche alle bancarelle sulle vie Ciotti e Bergamas, viste dagli organizzatori come ideale “circuito” per portare i visitatori in centro storico. E niente “doppio lato” di viale Regina Elena. Morale della favola: se il mercatino è arrivato ad ospitare anche 240/250 bancarelle – e gli organizzatori ne sognavano 290 -, ora, calcoli alla mano, con la nuova disposizione gli stand non potranno essere più di 193. La notizia, anticipata agli espositori da Paolo Mucchiut, “papà del mercatino”, ha creato apprensione fra gli standisti. In tanti temono di rimanere esclusi dalle graduatorie stilate dagli organizzatori secondo precisi criteri di frequenza “storica”. Mucchiut senza giri di parole parla di «conseguenze catastrofiche» dal bando.

«Un centinaio di persone, se non di più, rischia di rimanere fuori. Siamo in difficoltà nei loro confronti – afferma –. In tanti vivono il mercatino come una passione ma anche come un’occasione per “arrotondare” le proprie entrate in tempi difficili come questi. Senza contare il mancato indotto per la città: gli espositori consumano e spendono nei locali di Gradisca, dove si fermano per l’intera giornata dall’alba al tramonto. Un peccato».

L’agitazione è tangibile: spontaneamente, gli espositori sia nella Venezia Giulia (il Mercatino è popolarissimo a Trieste e provincia), sia nella Bassa Friulana, stanno dando vita ad una petizione per far cambiare idea al Comune: oltre 200 le firme raccolte. Mucchiut intanto ha indetto un incontro questa mattina alle 11, al “Solito Posto” di piazza Unità, per spiegare nel dettaglio le preoccupazioni sul “nuovo” Mercatino.

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