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Sedici ore in pullman tra andata e ritorno eppure allo Stirpe di Frosinone ci saranno 1.200 tifosi dell’Udinese

UDINE. Otto ore all’andata, altrettante al ritorno: questa la prospettiva di un viaggio in corriera allo Stirpe, teatro del match salvezza che opporrà l’Udinese al Frosinone. Quando? Domenica 26 maggio, è ufficiale, ore 20.45.

In barba dunque alle difficoltà poste da una trasferta scomoda, dispendiosa in termini di costi e tempi, sono già centinaia i supporter bianconeri sul piede di partenza, pronti a muoversi verso la Ciociaria, al seguito della Zebretta. Tanti, tantissimi.

Forse persino troppi rispetto a quella che è la massima capienza ammessa dal settore ospiti dell’impianto frusinate: 1200 posti.

Dopo aver popolato gli stadi di Lecce, Bologna e Verona – soltanto nell’ultimo periodo –, la tifoseria friulana sembra perciò lanciata verso un ultimo atto d’amore nei confronti dei propri colori. «Tutti a Frosinone»: stesso invito, diversa la destinazione impostata sul navigatore di ultras e club per questo intenso finale di campionato.

«L’orario non ci agevola – le parole del presidente del Gruppo Udinese club autonomi Renato Tondon nell’avvicinamento alla sfida –, ma immagino sia stato scelto anche per prevenire flussi massicci di tifosi in trasferta, in chiave di ordine pubblico. Noi però ci saremo, con qualsiasi mezzo: tre pullmini, intanto, sono già stati riempiti. È da quando è finita la gara con l’Empoli che ricevo chiamate di adesione».

Non molla, quindi, il Friuli del calcio, delle bandiere e dei chilometri macinati lungo lo Stivale. Su e giù, in compagnia, condividendo fatiche. Speranze: «I tifosi dell’Empoli hanno avuto i biglietti gratis – prosegue quindi Tondon –. Noi friulani siamo abituati a fare da soli, ad arrangiarci, ma sarebbe un bel segnale, da parte della società, prendersi in carico una minima parte della trasferta».

Nel 2016, il club agì proprio in quest’ottica organizzando, in collaborazione con l’Associazione Udinese club, lo spostamento gratuito, in pullman, destinazione Bergamo. «Stiamo cercando di capire cosa si può fare – il commento del numero uno Auc Giuseppe Marcon –, un assist dalla società sarebbe l’ideale, vista anche la difficoltà che stiamo già riscontrando nel reperire corriere. Nonostante tutto, a Frosinone saremo parecchi». Più di 1200? «Difficile, di domenica sera, ma non si può escludere, considerati i numeri raggiunti nelle altre uscite. Il tifo, per questa salvezza, sta dimostrando un amore spropositato».

Un occhio, dunque, a quest’ultima giornata alle porte: da un lato Frosinone-Udinese, dall’altro Empoli-Roma. «Speriamo di vincere noi – continua Marcon –: se vuoi salvarti, prima o poi devi per forza vincere».

Similare il Tondon-pensiero, corredato tuttavia da una postilla a tinte giallorosse: «Non dobbiamo guardare agli altri. Anche se è vero, per come si son messe le cose, pensare alla partita della Roma è ormai inevitabile. Da sportivo, ammetto che la B sarebbe meritata; da tifoso, però, non posso che continuare a sperare».

Marcon, quindi, suona la carica: «Siamo ancora padroni del nostro destino. Domenica ci saremo per vivere assieme alla nostra squadra questa ennesima finale. Dopo tante chance, non possiamo più permetterci di gettare un’altra occasione al vento».

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