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Padova, il sogno serie B è finito: il Vicenza vince anche all’Euganeo

Padova, il sogno serie B è finito: il Vicenza vince anche all’Euganeo

foto da Quotidiani locali

Nessuna remuntada. Anzi, una nuova sconfitta. Il Padova perde 1-0 anche la sfida di ritorno dei quarti di finale playoff di Serie C contro il Vicenza e viene eliminato dalla corsa alla Serie B.

Per il quinto anno consecutivo dell’era Oughourlian la stagione si chiude con una delusione e senza la tanto agognata promozione. Infatti, a fine gara il pubblico contesta, tornando a prendersela con il direttore sportivo Mirabelli. Sul campo, la sorpresa che riserva Oddo è il ritorno al 3-5-2, modulo con cui i biancoscudati avevano disputato l’intero girone d’andata. Fuori tre big del calibro di Crisetig, Valente e Liguori, dentro Cretella, Radrezza e Zamparo.

L’Euganeo ribolle di passione con oltre 8.400 spettatori sugli spalti e il Padova, sospinto dal tifo, parte a tutta. I biancoscudati sono padroni del gioco, attaccano molto anche se in modo un po’ confuso ma costruiscono due grandi occasioni. Al 26’ Bortolussi, su cross di Capelli, colpisce il palo di testa, mentre 8’ più tardi Radrezza calcia da fuori, il portiere respinge male ma Zamparo sulla ribattuta spedisce a lato. Il Vicenza bada soprattutto a difendersi, ma al 39’ passa inaspettatamente in vantaggio.

Erroraccio della difesa del Padova, con Capelli che sbaglia il disimpegno, liberando il contropiede ospite, finalizzato da Della Morte che realizza con un preciso destro dal limite. Lo 0-1 con cui si va al riposo è un risultato troppo arduo da scalare per il Padova, che avrebbe bisogno di tre reti per passare il turno. Servirebbe un miracolo che non arriva perché i biancoscudati si confermano troppo poco incisivi in fase offensiva e l’intera ripresa si trasforma in un monologo sterile della formazione di Oddo

. L’unico sussulto arriva al 36’ quando Confente con un grande intervento respinge sulla linea una deviazione involontaria del difensore berico Laezza. Finisce con gli ultras che chiamano la squadra sotto la curva urlando “andate a lavorare”.

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