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Legambiente premia con le bandiere verdi un nuovo modo di fare turismo in montagna

Sono storie di rinascita, di resilienza, di amore per il territorio e soprattutto di tutela per l’ambiente. Sono tre le bandiere verdi che Legambiente ha assegnato al Friuli Venezia Giulia, 23 in tutto quelle nazionali segnalate nel report “La carovana delle Alpi”. I tre vessilli sventolano a Tolmezzo, Moggio Udinese e nei comuni di Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Comeglians, Resia, Resiutta, Stregna e Savogna. Nel dettaglio, l’associazione ambientalista ha voluto mostrare l’impegno del Geoparco delle Alpi Carniche, l’azienda Agricola A Man – Capre al pascolo e Dario Not e la cooperativa Cramars.
Ma se è vero che ci sono realtà da premiare, ci sono altre da segnalare. Con due bandiere nere, sempre assegnate in regione da Legambiente. La prima viene idealmente consegnata a Fvg Strade e al Comune di Verzegnis per la realizzazione della rotatoria in località Avons. La seconda, invece, va all’Assessorato alle attività produttive e turismo e Promoturismo «per i progetti di nuove infrastrutture nel Tarvisiano dedicate allo sci».
Tornando alle bandiere verdi, vale la pena riavvolgere il nastro e raccontare le storie di rinascita che le accompagnano.

Geoparco delle Alpi Carniche. Raccogliere in un solo luogo un tesoro unico, quello della lunghissima storia geologica di un’area ad interesse internazionale. È questa la missione del Geoparco Transfrontaliero delle Alpi Carniche, premiato da Legambiente, come si legge nelle motivazioni, «per l’impegno profuso nel favorire la conoscenza del patrimonio geologico e paesaggistico, mediante la ricerca applicata, la didattica e la promozione del turismo scientifico e culturale». A Tolmezzo, infatti, hanno saputo coniugare la promozione del geoturismo, l’educazione ambientale, l’appoggio alla ricerca scientifica e la divulgazione dei dati della ricerca in campo geologico. Molto partecipate e con entusiasmo sono le escursioni ma anche i laboratori organizzati per bambini o ragazzi.

A Man - Capre al pascolo e Dario Not. Questa è invece la storia di una coppia di giovani, Paola Zanzi triestina e Giorgio Filippi di Trento che, abbandonata la routine cittadina, ha deciso di intraprendere un percorso di vita più vicino alla natura montana. Ma come fare? Non è stato facile ma studiando molto e con un po’ di esperienza acquisita sul campo la volontà di mettersi in proprio è diventata più forte e l’avvio dell’attività più vicina. Dopo svariate ricerche in terra friulana, sono approdati nella piccola borgata di Grauzaria sulle pendici orientali della Creta omonima in Val Aupa, nelle Alpi Carniche in comune di Moggio Udinese. Qui Paola e Giorgio hanno avuto la fortuna di incontrare Dario Not, tenace abitante del borgo che, disponendo di fabbricati idonei e di vaste proprietà incolte, ha raccolto la loro sfida. Grazie a Paola, Giorgio e Dario, il borgo Grauzaria si è di nuovo rianimato.

La cooperativa Cramars. Il progetto si chiama “Riabilitare la Montagna” ed è quello che sta cercando di fare, passo dopo passo, la cooperativa Cramars. Il progetto nasce da una duplice esigenza: ripensare i luoghi di vita da parte dei residenti per poterli “riabitare” con maggiore consapevolezza, considerando anche le profonde trasformazioni in atto. Al progetto hanno aderito 7 comuni della montagna friulana (Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Comeglians, Resia, Resiutta, Stregna e Savogna) che hanno riflettuto su come diventare “Comunità Accoglienti” e attrarre nuovi abitanti. Fondamentale il cambio di passo: un nuovo approccio al turismo lento e la creazione di un portale che ha facilitato i contatti tra comunità e le famiglie disposte a trasferirsi. Sono stati infatti sufficienti un comunicato stampa e alcuni post sui social per raccogliere l’interesse di 297 nuclei familiari che si sono candidati entro l’agosto 2023. Dopo la visita a dicembre 2023, 49 famiglie hanno confermato il loro interesse a proseguire il progetto.

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