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Nomine in Ue, Orban non dà certezze su von der Leyen: “Situazione fluida”. E Tusk snobba Meloni: “Abbiamo già una maggioranza”

Nomine in Ue, Orban non dà certezze su von der Leyen: “Situazione fluida”. E Tusk snobba Meloni: “Abbiamo già una maggioranza”

Giorgia Meloni è al centro della scena. In vista del Consiglio europeo informale di Bruxelles col quale si aprono le discussioni sulle nomine per la prossima legislatura europea, la presidente del Consiglio sta già incontrando alcuni leader europei. Uno è il premier ungherese, corteggiato in passato proprio dal gruppo dei Conservatori europei guidato dalla leader […]

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Giorgia Meloni è al centro della scena. In vista del Consiglio europeo informale di Bruxelles col quale si aprono le discussioni sulle nomine per la prossima legislatura europea, la presidente del Consiglio sta già incontrando alcuni leader europei. Uno è il premier ungherese, corteggiato in passato proprio dal gruppo dei Conservatori europei guidato dalla leader di Fratelli d’Italia, Viktor Orban, che sul nome di Ursula von der Leyen frena: “L’incontro è andato bene, va sempre bene con l’Italia – ha detto – C’è una cena questa sera, lo sapremo dopo la cena, la situazione è fluida in questo momento”, ha detto riferendosi alla riconferma della presidente della Commissione.

Una posizione indefinita, come è nello stile del leader ungherese nel tentativo di assumere il ruolo del primo ministro da corteggiare in fase di trattative, con conseguenti concessioni. Ma con una maggioranza che sulla carta regge in parlamento anche senza il supporto di Budapest, interessante sarà capire anche quali siano le richieste dei leader moderati proprio riguardo al ruolo che l’Italia dovrà ricoprire all’interno del vertice. “Non è mio compito convincere Giorgia Meloni – ha detto per esempio il premier polacco Donald Tusk (Ppe) – Se ho capito bene, ora abbiamo una maggioranza in Parlamento costituita dai partiti di centro, come i Socialdemocratici, il Ppe, i Liberali e alcuni gruppi più piccoli. La mia sensazione è che sia più che sufficiente a organizzare l’intero nuovo panorama, incluso il presidente della Commissione”.

L’altra forza polacca, all’opposizione ma con un importante 35% di consensi raccolto alle ultime Europee. ossia gli ultraconservatori del Pis, frena già sul nome di von der Leyen. Non è chiaro, al momento, se il tentativo sia quello di far naufragare le trattative, sfruttando i numerosi seggi in Parlamento Ue, o se si tratti di un modo per rimanere attaccati alla compagna di partito europeo, Giorgia Meloni, che i leader moderati e quelli nazionalisti si stanno contendendo per spostare gli equilibri della maggioranza. Tusk sta cercando in ogni modo di evitare che Meloni diventi determinante per il via libera alle nomine perché sa che, nel tentativo di tenere unito il fronte conservatore, la leader di FdI potrebbe cercare di coinvolgere anche le altre formazioni europee, polacchi in testa. Così, l’ex premier polacco e vicepresidente del Pis, Mateusz Morawiecki, ha speso una sola parola con chi gli ha chiesto se il suo partito sosterrà la candidatura della presidente della Commissione uscente: “Vedremo”.

Articolo in aggiornamento

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