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Migranti, altri morti nel Mediterraneo. Le Ong attaccano l’Europa ma non gli scafisti

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Ancora stragi nel Mediterraneo. I cadaveri di dieci migranti sono stati trovati nella pancia di una barca in legno, probabilmente soffocati e uccisi dai fumi del carburante. A bordo complessivamente c’erano 61 persone,  come spiega la ong Resqship: 51 sono state portate via, due delle quali privi di sensi, mentre altre 10 sono state trovate […]

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Ancora stragi nel Mediterraneo. I cadaveri di dieci migranti sono stati trovati nella pancia di una barca in legno, probabilmente soffocati e uccisi dai fumi del carburante. A bordo complessivamente c’erano 61 persone,  come spiega la ong Resqship: 51 sono state portate via, due delle quali privi di sensi, mentre altre 10 sono state trovate senza vita nella parte inferiore dello scafo. L’equipaggio è intervenuto anche con un’ascia per riuscire ad accedere all’interno del barcone. Il veliero Nadir di Resqship era a oltre 100 miglia dalle coste libiche, in acque internazionali a poco più di 40 miglia da Lampedusa, nei pressi dell’area Sar maltese.

In Calabria attivato subito il soccorso della guardia costiera

Da questa notte la Guardia Costiera è impegnata nelle ricerche di eventuali dispersi a seguito del naufragio di una barca a vela con migranti a bordo, partita presumibilmente dalla Turchia. “L’attività -spiegano dalla Guardia Costiera- è stata avviata a seguito di un ”may-day” lanciato da un’unità da diporto francese, in navigazione a circa 120 miglia dalle coste italiane, al limite delle aree SAR di competenza della Grecia e dell’Italia che, dopo aver segnalato la presenza della barca semiaffondata, recuperava a bordo 12 migranti”. Ricevuto il mayday il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo italiano della Guardia Costiera di Roma, dirottava immediatamente sul posto due mercantili in navigazione nelle vicinanze, un velivolo ATR42 della Guardia costiera e le motovedette CP305 e CP326 di stanza in Calabria. Sul posto intervenivano anche assetti Frontex. I 12 naufraghi, prima trasbordati dall’unità francese su un mercantile, venivano recuperati a bordo della CP305 che dirigeva verso il porto di Roccella Jonica. Qui i migranti sono stati sbarcati e affidati alle cure dei sanitari del 118. Uno dei migranti è deceduto subito dopo le operazioni di sbarco.

Le bugie delle Ong e i dati sugli sbarchi dei migranti

Le Ong non hanno perso l’occasione di attaccare l’Europa e particolarmente l’Italia per questa ennesima strage frutto degli affari di scafisti senza scrupolo, che sembrano privilegiare la rotta turca proprio perché l’Italia, grazie all’azione del governo Meloni, ha arginato il fenomeno. Dal primo gennaio al 31 maggio del 2023 – sempre con Meloni presidente del Consiglio – in Italia sono arrivati 50.355 migranti. Mentre nei primi cinque mesi di quest’anno la premier migliora il dato: sono  sbarcate in Italia 20.865 persone. Meno della metà. Un risultato possibile soprattutto grazie ai rapporti di collaborazione con i paesi del Nord Africa, Tunisia e Libia in testa. Nessun attacco dalle Ong agli scafisti che lucrano sulla disperazione: comme d’habitude.

 

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