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“La mia maturità”: ecco l’esame raccontato da otto veneti famosi

Alzi la mano chi non ha sognato almeno una volta l’esame di maturità a distanza di anni. E’ uno di quei momenti che resta scolpito in maniera indelebile, un passaggio obbligato a cui tutti, nel bene o nel male, siamo legati.

Abbiamo chiesto a otto veneti famosi di aprire il libro dei ricordi e raccontarci il loro esame di maturità.

Andrea Pennacchi, regista e attore

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«Lo feci con 39 di febbre. Ne uscirete anche voi»

«Mi presentai all’esame di maturità all’Itaer “Francesco Baracca” con 39 di febbre, effetto dei festeggiamenti di fine anno che mi avevano visto banchettare da “Zuvan el zozon” con la classe e in seguito interagire con i carabinieri (ero l’unico in grado di alzarmi, dissi: “Ci parlo io”, lo ricordo bene, è l’unica cosa che ricordo), perché stavamo dormendo sull’aiuola della stazione di Forlì».

È il ricordo dell’esame di Andrea Pennacchi, attore, regista e stand up comedian padovano, famoso oltre che per i ruoli interpretati al cinema nei film, fra gli altri, di Mazzacurati e Segre, anche per il suoi monologhi del Pojana in televisione a Propaganda Live. «Ne sono uscito, ne uscirete anche voi. In bocca al lupo», si conclude il messaggio agli studenti di Pennacchi, scritto sulle sue pagine social. Un ricordo che nei commenti ha scatenato una vera e propria raffica di altre testimonianze personale, ognuno sulla propria maturità.

Manuela Levorato, ex campionessa di atletica

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«Che dura era conciliare le gare con gli esami»

«Gli anni più duri della mia vita, quando dovevo conciliare l’inizio della carriera e gli studi». E la maturità non è stata da meno per Manuela Levorato, di Dolo, ex velocista, primatista dei 100 metri, due volte medaglia di bronzo agli Europei, argento e bronzo ai Giochi del Mediterraneo.

«Ho studiato Ragioneria, è stata un’avventura bellissima quanto faticosa», ricorda Levorato, «in Italia, ancora oggi, non c’è sensibilità per chi studia e sviluppa un percorso da atleta». Una certezza l’italiano, materia sempre amata dalla velocista, scienze e, ça va sans dire, educazione fisica.

«La matematica era la mia bestia nera», racconta Levorato, il ricordo ancora vivido. «Con il senno di poi, ho rischiato. Ho vissuto la maturità con grande ansia, la mia concentrazione era nelle gare». Ma quella fatica, alla fine, si è fatta valere quando ha scelto di iscriversi all’università in tempi recenti. Il corso? Sport e management. (Camilla Gargioni)

Pierpaolo Spollon, attore

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«Mi salvò una tesina sull’alienazione»

«Fortuna e tanta strategia»: è così che ricorda la Maturità, avvenuta al liceo scientifico Ippolito Nievo di Padova nel 2008, Pierpaolo Spollon, 35 anni, attore di fama nazionale.

«Non so perché avessi scelto lo Scientifico, io che con la matematica ho sempre fatto a pugni. Sono certo che mi abbia salvato la tesina il cui tema era “L’alienazione diretta e indiretta”, che mi ha fatto prendere cinque punti, che pensavo onestamente di meritare. Sono uscito con 65 centesimi - ricorda -, diciamo che non ero uno che “moriva” sui libri, ma alla fine nonostante fossi portato per le materie umanistiche ce l’ho fatta, malgrado la bocciatura in terza liceo».

«Non bisogna avere paura degli esami e comunque si può sempre contare su qualcuno che suggerisce o ti fa copiare, si può dire?», si chiede l’attore padovano, in procinto di girare un nuovo film. (Daniela Gregnanin)

Andrea Pietrobon, ciclista

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«Date il massimo, è un bagaglio per la vita»

Dal Giro del Belgio dove è impegnato in questi giorni, il ciclista professionista cadorino Andrea Pietrobon esorta gli studenti bellunesi a «dare il massimo, perché le cose è importante che vengano fatte bene affinché si trasformino in un bagaglio per la vita».

La maturità ha rappresentato una tappa importante per Andrea Pietrobon, astro nascente del ciclismo, reduce da un’ottima prestazione al Giro d’Italia.

«La ricordo benissimo la mia maturità, l’ho fatta all’Iti di Belluno. Ho fatto tanti sacrifici per portare a termine i miei studi, me la sono sempre cavata bene anche se non ero proprio uno studente modello. A me piaceva molto andare a scuola ma già al tempo dovevo alternare gli studi con lo sport. Diciamo che ho avuto giornate piene già a quei tempi, non mi sono fatto mancare niente». L’esortazione, dal Giro del Belgio, è quello di «non sprecare il proprio tempo». (Gianluca De Rosa)

Red Canzian, musicista e bassista dei Pooh

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«Maturità da geometra privatista, andavo già in Rai...»

«La mia maturità? «Madonna, quanto tempo è passato, l’ho fatta dopo che la prima volta non venni ammesso, dovetti rifare l’esame e scelsi appunto di farlo da privatista, per ottenere il diploma, non certo per il mio futuro professionale...».

Red Canzian, 72 anni, all’anagrafe Bruno, voce e bassista dei Pooh, icona sempreverde della musica leggera italiana, si tuffa nella memoria. «Facevo l’istituto geometri a Fiera, ma alla scuola non pensavo già più, mi ero già affermato come musicista, ero già portato altrove».

Però il pezzo di carta lo ha voluto prendere. «In effetti , sarei un geometra», e sorride, «ma certo non mi proiettavo nella professione, ero concentrato sulla musica, per dire andavo già sulla Rai». E di quei tempi, mezzo secolo fa e dintorni, cosa ricorda? «Anni bellissimi e spensierati, ogni tanto rivedo i compagni di allora. Uno è Ugo Piccoli, che avrebbe poi aperto un’agenzia immobiliare in centro...».

Bebe Vio, campionessa paralimpica

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«Ho studiato di notte alla vigilia delle medaglie»

«Presi la maturità nel 2016, l’anno delle Paralimpiadi di Rio. Un anno molto impegnativo, studiavo di notte. Se si vuole, si può tutto». Bebe Vio dà una splendida lezione ai ragazzi che mercoledì affronteranno lo scritto d’italiano.

Bi-campionessa paralimpica di fioretto e attesa da Parigi 2024, la 27enne moglianese conseguì il diploma in Arti Grafiche Comunicazione all’istituto salesiano San Marco a Mestre. Poi, nel 2023, la laurea in Comunicazione alla John Cabot a Roma.

«Ricordo che l’anno della maturità fu difficile anche perché la scuola non capiva le esigenze di noi atleti», riflette Bebe, «I genitori mi chiedevano di arrivare a 75/100, se poi volevo entrare in determinate università o frequentare certi corsi. Feci meglio: 83. Ai ragazzi dico che studiare è importante. E anche chi fa sport d’alto livello deve pensare al dopo carriera. Fra libri e gare internazionali, non fu facile. Bisogna sapersi organizzare. Il segreto è uno solo: testa bassa e lavorare». (Mattia Toffoletto)

Sir Oliver Skardi, voce dei Pitura Freska

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«Panico, poi presi 48/60 grazie alla pittura del Novecento»

«La mia maturità? Terrore, come per tutti. Quando arriva il tuo momento cerchi di stare in equilibrio, fino a diventare padrone della fune su cui stai camminando».

Sir Oliver Skardy, classe 1959, voce dello storico gruppo reggae veneziano Pitura Freska, la maturità se la ricorda come fosse ieri, sente ancora il brivido.

«La cosa che mi ha spiazzato è stata quando il presidente della commissione, un esterno, mi ha chiesto un argomento del quale non conoscevo assolutamente nulla». È la più grande preoccupazione di ogni maturando: trovarsi spiazzati, senza un appiglio. Ma Skardy ha trovato il coraggio.

«Prima di andare nel panico, ho ammesso di non sapere quell’argomento. Allora, mi ha detto che potevo parlare di quello che volevo. Lì, sono andato veloce come un treno». Risultato 48 su 60. La materia salva esame? «La pittura del Novecento», sorride Skardy. (Camilla Gargioni)

Alessio-B, street artist

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«Cambiarono le materie alla vigilia degli orali»

Alessio-B, uno dei più noti street artist del Nord Est, gli esami di maturità se li ricorda benissimo, anche se è passato un po’ di tempo.

«Sono nato nel 1971» racconta. «L’esame di Stato l’ho sostenuto nell’anno scolastico 1988-1989. Dopo aver affrontato il biennio all’istituto tecnico per geometri Boaga, a Cadoneghe, ho frequentato il triennio al Belzoni, in via Sperone Speroni. Ansia prima della notte degli esami? Non in modo eccessivo. Prima delle prove scritte nessun problema».

«Alla vigilia degli orali, invece, ero un po’ preoccupato perché la commissione ci aveva cambiato le materie prescelte. Penso che oggi gli esami siano più impegnativi perché i maturandi sono interrogati in tutte le materie. Dopo il diploma poi ho conseguito la laurea triennale allo Iuav di Venezia. Ma comunque il ricordo dell’esperienza delle superiori la conservo con piacere. È sempre un momento magico dell’esistenza». (Felice Paduano)

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